Nikolaj Vasil'evič Krylenko: differenze tra le versioni

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Nel 1930, nella sua qualità di Procuratore generale dell'Urss sostenne l'accusa nel [[processo contro il partito Industriale]], organizzazione costituita attraverso capitali francesi finalizzata a far fallire l'economia dell'URSS. Nel [[1936]] venne promosso Commissario alla Giustizia per i suoi meriti.
 
Tuttavia - al pari di altri noti giuristi sovietici che avevano teorizzato il superamento della sovrastruttura giuridica una volta esauritasi la fase dello stato intermedio<ref>Sulla sua divergenza con [[Andrej Vyšinskij]] in ordine al ruolo dell'analogia nella "legalità rivoluzionaria", v. Rittersporn Gábor T., «Police politique, magistrats, terreur. Justice et violence institutionnalisée en [[URSS]]», Vingtième Siècle. Revue d'histoire, 2010/3 (n° 107), p. 21-37.</ref>, fra i quali lo stesso [[Evgenij Bronislavovič Pašukanis]] - si trovò presto in contrapposizione con [[Stalin]] e quindi venne improvvisamente destituito nel gennaio [[1938]] e, poco dopo, arrestato<ref>''The Fall of Krylenko and Rakhimbaev'', The Economist (London, England), Saturday, September 25, 1937, Vol. 128, Issue 4909, p.607.</ref> e quindi venne improvvisamente destituito nel gennaio [[1938]] e, poco dopo, arrestato.
Dopo una lunga attesa venne processato e condannato a morte per presunte irregolarità ed incapacità nella gestione del suo ministero.