Muzio Clementi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: sintassi dei link e modifiche minori
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 23:
Nacque primo di sette figli, da Nicolò Clementi, un argentiere romano molto rispettato, e Madalena Caisar, indicata negli [[Status animarum]] di S. Lorenzo in Damaso come "romana". Il suo talento musicale fu subito chiaro già dalla più tenera età: a sette anni studiava musica con ottimo profitto, tanto che a tredici era già [[Organo (strumento musicale)|organista]] di chiesa. Fu allievo di [[Giuseppe Santarelli]], [[Antonio Boroni]], [[Giovanni Battista Cordicelli]] e [[Gaetano Carpani]].
 
Nel 1766, Sir [[Peter Beckford]] (1740-1811), un ricco uomo inglese, cugino dell'eccentrico [[William Beckford]], si interessò al talento musicale del giovane e raggiunse un accordo con il padre per portare Clementi nella sua tenuta di [[Steepleton Iwerne]], a nord di [[Blandford Forum]] nel [[Dorset]], [[Inghilterra]] — dove Beckford avrebbe provveduto a garantire la formazione musicale ed, in cambio, Clementi avrebbe fornito un intrattenimento musicale nella tenuta. Fu là che Clementi trascorse sette anni di quasi totale isolamento, immergendosi con un accanito autodidattismo nello studio della musica e nella pratica del [[clavicembalo]] e dell'[[Organo (strumento musicale)|organo]]; studiò assiduamente un gran numero di sonate di [[Domenico Scarlatti]]. Qui ebbe anche l'occasione di conoscere le opere di [[Ignazio Cirri]], pubblicate a Londra, lo stile delle quali è appunto stato definito da [[Luigi Torchi]] una sorta di "transizione tra Bach e Clementi", nel senso del passaggio dal contrappunto allo stile del tardo Settecento.
 
Le sue composizioni di questo primo periodo sono poche e praticamente sono andate tutte perse.