Sordevolo: differenze tra le versioni

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Similmente, ma non totalmente come accadde al vicino paese di [[Pollone (Italia)|Pollone]], Sordevolo visse un periodo di miseria, soprattutto sul finire del [[XVI secolo]]. L'economia si basava quasi esclusivamente su agricoltura e pastorizia delle vicine [[Alpi biellesi]]. Dal [[1574]] fino all'occupazione [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]], si governò con degli statuti propri, poi fu infeudata ai nobili Bruco nel [[1722]]. Furono soprattutto questi ultimi, insieme all'altra famiglia nobile degli Ambrosetti, che vollero investire l'economia del paese sulla prima lavorazione della [[lana]], con la produzione di avanguardia dei [[Panno|panni]] fini, favorita oltre che da un territorio ricco di corsi di acqua, anche da distese di pascoli per mucche e pecore.
 
Con l'aiuto economico del [[Monte di Pietà]] e il sostegno di Gregorio Ambrosetti, Sordevolo visse un periodo di fiorente splendore nell'economia tessile, tanto da ottenere la produzione di almeno il 70% di tutte le forniture d'abbigliamento militare delle [[Armata Sarda|truppe sabaude]]. Per ospitare i lavoratori tessili, nel [[1750]] fu costruito un edificio a cinque piani, a quota dei 1000 metri, che però fu utilizzato più come monastero; questo fu in seguitoinfatti denominato '''Trappa''', perché ospitò, tra il [[1796]] e il [[1802]], un gruppo di [[Ordine dei Cisterciensi della Stretta Osservanza|trappisti]] fuggiti dalla [[Francia]] in seguito alla [[rivoluzione francese|rivoluzione]]. In seguito alla soppressione degli [[ordini religiosi]]<ref name=guiprov>{{cita libro|autore=Gabriella Giovannacci Amodeo|titolo= Nuova guida Biella & provincia| anno= 1994 | editore= Libreria editrice Vittorio Giovannacci |città= Biella |pagine= 169}}</ref> voluta da [[Napoleone I]] esso fu utilizzato prima a scopo agricolo e, più tardi, divenne la ''cellula museale'' dell'[[Ecomuseo del Biellese]] dedicata alla tradizione costruttiva locale.<ref name=ecomu>''La Tradizione costruttiva'', scheda sulla Trappa su [http://www.ecomuseo.it/Tradizione.htm www.ecomuseo.it] (consultato nel maggio 2011)</ref>
 
L'[[XIX secolo|ottocento]] fu poi il secolo dell'[[Rivoluzione industriale|evoluzione industriale]]; con l'arrivo della meccanica dei [[Telaio (tessitura)|telai]] tessili, la produzione si concentrò nelle fabbriche dei Vercellone, già conosciuti come abili commercianti. Si distinguono due società, la Ditta G. B. Vercellone e figli (fondata nel 1803 e che nel 1873 conta tre stabilimenti e circa 300 operai) e la Ditta Fratelli Vercellone (fondata nel 1833, con circa 80 operai nel 1873). Nel 1819 la ditta G. B. Vercellone si dota di apparecchiature meccaniche e nel 1833 inizia il rinnovamento del macchinario. Questo radicale cambiamento porterà alla formazione di attività solidaristiche quali la Società Operaia Alpina, scuola serale anche per adulti.