Ardesio: differenze tra le versioni

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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
==== [[Santuario della Madonna delle Grazie (Ardesio)|Santuario della Beata Vergine Maria]] ====
{{vedi anche|Santuario della Madonna delle Grazie (Ardesio)}}
[[File:Santuario della Madonna delle Grazie - Ardesio (Foto Luca Giarelli).jpg|thumb|left|Santuario della Madonna delle Grazie.]]
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Il campanile progettato dall'architetto Giovanmaria Bettera da [[Gandino]], venne iniziato nel [[1645]] e ultimato nell'arco di vent'anni con una spesa di ventimila scudi. Costruito in marmo gridio della cava locale oggi chiamata "Corna della Madonna". Raggiunge l'altezza di 68 metri.
 
==== Chiesa Parrocchiale ====
{{vedi anche|chiesa di San Giorgio (Ardesio)}}
[[File:Ardesio Chiesa SGiorgio.JPG|left|thumb|Chiesa parrocchiale di san Giorgio]]
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<ref>{{cita libro|titolo=I Fantoni|editore=Provincia di Bergamo|p. 54}}</ref>, fu costruita sopra una chiesa precedente datata 1176; nel 1455 fu infatti il vescovo [[Giovanni Barozzi]] a volerne la nuova costruzione e poi solo nel [[1600|‘600]] venne adornata di affreschi e stucchi. La chiesa infatti è ricca di opere e pitture ben conservate. Le ampie volte in tufo di Nasolino che formano il presbiterio, sostituirono nel 1737 l'antica sagrestia su disegno del [[Giovan Battista Caniana|Caniana]], mentre i [[Marinoni (famiglia)|fratelli Marinoni]] e Paolo Mazzoleni eseguirono le decorazioni nel 1864. La pala posta sull'altare è del veronese [[Saverio Dalla Rosa]] datato [[1783]]. di pregevole fattura la tela di [[Carlo Ceresa]] datata [[1674]] raffigurante l'Annunciazione e l'Angelo custode tra i Santi Lorenzo e [[San Giorgio|Giorgio]]. L'altare maggiore, così come quello del [[Rosario]] e del Suffragio sono di scuola [[Andrea Fantoni|fantoniana]]. Del [[clusone]]se [[Lattanzio Querena]] gli ovali sul presbiterio del [[1837]]. Il campanile eretto nel [[1487]] venne sopraelevato nel [[1871]]<ref>{{cita web|url=http://www.viviardesio.it/cultura/luoghi-religiosi/la-parrocchia-di-ardesio/|titolo=La parrocchia di Ardesio}}</ref>
 
==== Il compianto e il sepolcro fantoniano ====
Al di sotto dell'altare maggiore del Santuario, troviamo lo scurolo dove si trova il [[Fantoni (famiglia)|"Sepolcro fantoniano"]] composto da ben sette statue di grandi proporzioni. Il [[Cristo]]morto posto su di un giaciglio, con a fianco la [[Maria Addolorata]], la [[la Maddalena|Maddalena]], [[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni Evangelista]], [[Maria di Cleofa]], [[Giuseppe di Arimatea]], e [[Nicodemo]].
Moltepliche sono state queste produzioni dalla bottega [[Andrea Fantoni|fantoniana]] dal periodo che intercorre dal [[1690]] al [[1782]], presumibilmente questa tra le ultime, in quanto il Cristo venne commissionato nel [[1711]] mentre le altre figure nel 1782. Il "compianto" fu commissionato dalla Confraternità dei [[Disciplinati di Bergamo|Disciplini]].<ref>{{cita web|url=http://www.comune.ardesio.bg.it/materiale/pdf/guida_2013_timone_guida_turistica_ardesio_36_pagine.pdf|titolo= Benvenuti ad Ardesio|editore= ValSeriana}}</ref>
 
==== [[Chiesa di San Pietro Apostolo (Ardesio)|La chiesa di S. Pietro e S. Paolo]] ====
{{vedi anche|Chiesa di San Pietro Apostolo (Ardesio)}}
Difficile la collocazione storica di questo oratorio, presumibilmente risalente al [[XIV secolo]] e terminato nel [[XV secolo]], mentre il porticato che lo circonda viene datato del [[XVI secolo]] secondo le indicazioni di [[Carlo Borromeo|San Carlo Borromeo]]. L'interno è ornato di un affresco sopra l'altare maggiore attribuito a "Alessandro de Ardese" mentre l'affresco del Battesimo di Cristo si considera risalente al [[1400]] in quanto segue l'andamento ondulatorio delle pareti. Un testamento del [[1408]] cita la chiesa con la ''Porta Camporum'' (porta del campo), a conferma che fosse già edificata<ref>{{cita libro|autore=Bortolo Pasinelli|titolo=Gromo nel XV secolo|editore=Corponove|anno=2011|p=68}}</ref>La chiesa è stata per molto tempo sconsacrata ed era adibita a sala prove per la Banda Musicale di Ardesio; recentemente è stata ristrutturata e nuovamente consacrata. Una volta al mese vi viene celebrata la santa messa.
 
==== La chiesa di S. Antonio ====
[[File:Presbiterio chiesa di Sant'Antonio di Ardesio.jpg|thumb|Presbiterio chiesa di Sant'Antonio di Ardesio]]
La chiesa è posta in località Zafalino nella parte più a nord del paese, costruita nel [[1600|XVII secolo]] da Pietro Cacciamali per adempiere la volontà del defunto fratello Don Bartolomeo. La costruzione è a croce greca con volta a tazza su quattro archi, così come il presbiterio; arricchita di affreschi ottocenteschi di [[Lattanzio Querena]] di [[Clusone]]. Sue sono anche le due tele laterali raffiguranti [[Antonio di Padova|Sant'Antonio]]
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La pala dell'altare rappresentante la [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Madonna del Carmine]] con i santi Antonio, Luigi e Pietro martire, viene attribuita a [[Saverio Dalla Rosa]], e una serie di affreschi con scene della vita di Sant'Antonio opera di [[Giuseppe Antonio Orelli]]. Di recente costruzione è invece il campanile in pietra locale, datato [[1930]].
 
==== La chiesa dei Disciplini ====
{{vedi anche|Chiesa di San Bernardino (Ardesio)}}
Sulla parte posteriore del [[sagrato]] della Chiesa Parrocchiale di San Giorgio, si trova la piccola [[Chiesa dei disciplini (Ardesio)|chiesa della confraternita]] dei [[Disciplinati di Bergamo|Disciplini]] o di [[Bernardino da Siena|San Bernardino]].
L'ancora in legno scolpito e intagliato posta supra l'altare rappresenta la [[Pietà (arte)|Pietà]] con la [[Maddalena]] e [[Bernardino da Siena|San Bernardino]] del [[XV secolo]]. All'esterno l'affresco con il [[Crocifisso]], la Madonna, Maddalena, San Bernardino e San Giovanni, con due disciplini porta la data 1622, da cui il nome della chiesa.<ref>{{cita web|url=http://www.viviardesio.it/cultura/luoghi-religiosi/la-chiesa-dei-disciplini/|titolo=La Chiesa dei Disciplini|autore=vivi Ardesio}}</ref>
 
==== Il sacello di San Rocco ====
La cappella è un piccolo ambiente con affreschi del quattrocento di recente restauro raffiguranti S.Rocco, S.Antonio abate, la Pietà, S. Sebastiano, S. Pietro e S.Paolo; all'interno è conservata la vasca battesimale della vecchia parrocchia di Ardesio.
 
==== Il palazzo del Vescovo ====
Del palazzo, risalente al [[XII secolo]], rimane poco, ma la sua importanza è documentata nei diversi atti dei primi anni del [[II millennio|secondo millennio]]. Collocato sulla piazza principale, intitolata a [[Il Moretto|Bonvicino Moretto]], pittore del Cinquecento, all'interno si trova la stanza della Congregazione dei morti, con un portale in pietra decorata, recante la data [[1672]], ed una [[Danza macabra]]. Il palazzo è ora sede dell'Albergo Bigoni. Sul lato destro del palazzo, al di là della strada, si trovano gli edifici che un tempo erano le stalle vescovili, ora adibiti a strutture commerciali.
 
==== Museo Etnografico Alta Valseriana ====
Il MetA, Museo Etnografico dell'Alta Valle Seriana, ha lo scopo di analizzare il rapporto secolare tra territorio e le attività della popolazione della valle con riferimento in particolare alla filatura, al lavoro dei carbonai, dei muratori, dei boscaioli e dei minatori, suddividendosi in quattro sezioni.
 
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Il museo è aperto al pubblico ogni sabato, domenica e festivi negli orari dalle 16 alle 18<ref>{{cita web|url=http://www.viviardesio.it/cultura/museo-etnografico-alta-valseriana/|titolo=Museo etnografico Alta Valseriana|editore=vivi Ardesio tutto l'anno}}</ref>.
 
==== Chiesa di santa Caterina ====
[[File:Ardesio - affresco murale- particolare.jpg|sinistra|thumb|Ardesio - affresco murale- particolare]]
Sul territorio era presente anche l'oratorio intitolato a [[Caterina d'Alessandria|santa Caterina]], poco rimane ormai di questo luogo che risulta documentato nella visita pastorale di san [[Carlo Borromeo]] del [[1575]]. La visita riporta una descrizione scarna dei locali interni, elenca un altare disadorno. Il convento era unito a quello di [[Monastero Matris Domini]] di Bergamo. Sono visibili tracce di un affresco sulla parete ad est, antica porta d'ingresso della chiesa, raffigurante santa Chiara e santa Caterina con devoti risalente al [[1522]] e una lunetta raffigurante Cristo con la croce, sul lato a sud dove era presenta una entrata laterale. Il contorno in pietra della lunetta presenta scolpito il trigramma di san [[Bernardino da Siena]], a indicare la presenza dei [[Disciplinati di Bergamo]]<ref>{{cita web|url=http://www.viviardesio.it/cultura/luoghi-religiosi/la-chiesa-di-s-caterina/|titolo=La chiesa di santa Caterina ad Ardesio|editore=Vivi Ardesio|accesso=23 giugno 2018}}</ref>.
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== Tradizioni e folclore ==
[[File:Ardesio centro.jpg|thumb|Sagrato del santuario della Madonna delle Grazie]]
==== Apparizione della Vergine Maria ====
La festa patronale di San Giorgio si tiene il 23 aprile, mentre la commemorazione della Apparizione della Vergine Maria nel 1607 nel [[Santuario della Madonna delle Grazie (Ardesio)|Santuario della Beata Vergine Maria]] è il 23 giugno.
 
==== La scassada del zenerù ====
L'appuntamento che si svolge nei cosiddetti "giorni della merla", al termine del mese di gennaio, è il 31 gennaio sera, che intende chiudere il periodo invernale.<ref>{{cita web|url=http://www.bergamopost.it/vivabergamo/scasada-zeneru-ardesio-storia-rinascita-tradizione/|titolo=La Scasada del Zenerù di Ardesio
Storia e rinascita di una tradizione|editore=Bergamo post|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151004102931/http://www.bergamopost.it/vivabergamo/scasada-zeneru-ardesio-storia-rinascita-tradizione/|dataarchivio=4 ottobre 2015}}</ref>
Denominato ''La scassada del zenerù'' (in italiano ''la cacciata del freddo gennaio''), si svolge con un corteo per le vie del paese, nel quale i partecipanti provocano grandi rumori con campanacci, pentole e quant'altro, dando la caccia ad un fantoccio che impersonifica il freddo gennaio. Una volta trovato, il fantoccio viene portato in piazza per essere bruciato in un gran rogo, per lasciarsi alle spalle il freddo dei mesi invernali.<ref>{{cita web|url=http://www.bergamotv.it/bgtv/bergamo-tg/-11055/EBD_650698/|titolo=Ardesio. La Scasada del Zeneru'|editore=BTV Bergamo}}</ref> (vedi: [[Tradizioni alpine pre-cristiane]])
 
==== La notte delle croci ====
Durante la notte di metà [[quaresima]], le strade vengono imbrattate da croci bianche. Sulla soglia di ogni casa dove abita una ragazza ''da marito'' ma ancora ''putaegia'' (zittella) viene dipinta una croce bianca, di dimensioni maggiori a seconda dell'età della fanciulla, non sempre più tale.<ref>{{cita web|url=
http://www.ilgiorno.it/bergamo/ardesio-croci-bianche-single-1.754219|titolo=Ardesio, croci bianche davanti alle case di "zitelli" e "zitelle"|editore=Il giorno Bergamo cronaca}}</ref>
 
==== La fiera delle capre ====
La fiera delle capre e degli asinelli, che trae spunto dall'appellativo dato agli abitanti del paese (''"i cavre de Ardes"'') è nata con l'obbiettivo di premiare l'animale più bello giudicato da una giuria e da veterinari. Numerose sono le bancarelle che espongono prodotti alimentari di produzione del territorio.<ref>{{cita web|url=http://www.prolocoardesio.it/eventi/fiera-delle-capre|editore=Proloco|titolo=Fiera delle capre|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151006061629/http://www.prolocoardesio.it/eventi/fiera-delle-capre|dataarchivio=6 ottobre 2015}}</ref>