Battaglia di Borodino: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
CommonsDelinker (discussione | contributi)
Bot: il file Battle_of_Borodino_map.jpg è stato rimosso in quanto cancellato da Commons da Christian Ferrer
FrescoBot (discussione | contributi)
Riga 105:
Difficoltà sorsero immediatamente; dopo l'apertura del fuoco alle ore 06.00 del mattino, il comando francese rilevò che l'artiglieria era stata piazzata in modo errato e che i tiri, essendo troppo corti, non raggiungevano il bersaglio, si dovette quindi procedere a spostare i cannoni più avanti prima di colpire le fortificazioni russe<ref>{{Cita|Nicolson 2001| p. 118|Nicolson2001 }}</ref>; inoltre ben presto l'artiglieria russa rispose al fuoco. Nonostante questo errore, l'attacco francese iniziò con successo; il comando russo, apparentemente per contrasti tra il generale Barclay e il maresciallo Kutuzov<ref name="DL209">{{Cita|Lieven 2010| p. 209|Lieven2010 }}</ref>, aveva lasciato in una posizione molto esposta un reggimento di cacciatori della Guardia a nord del Koloča a difesa del villaggio di Borodino, che nella nebbia del mattino venne attaccato di sorpresa dalla divisione del generale [[Alexis Joseph Delzons|Alexis Delzons]], appartenente al IV corpo del principe Eugenio<ref name="NN119">{{Cita|Nicolson 2001| p. 119|Nicolson2001 }}</ref>.
[[File:Battle of Moscow 7 Septembr 1812 year.jpg|thumb|left|upright=1.4|L'artiglieria e la fanteria francesi si schierano per la battaglia.]]
In quindici minuti i francesi sbaragliarono i difensori e conquistarono il villaggio, i cacciatori della Guardia subirono pesanti perdite e ripiegarono a sud del fiume, inseguiti da alcuni reparti francesi che superarono a loro volta il Koloča e si avvicinarono alla "Grande Ridotta" da nord; ma le riserve russe, costituite da un reggimento di cacciatori, contrattaccarono, sorpresero il 106º reggimento di linea che si era spinto a sud del Koloča e lo respinsero con perdite di nuovo a nord del fiume<ref name="NN119"/>; il 92º reggimento coprì il ripiegamento, ma il generale [[Louis-Auguste Plauzonne]], comandante della brigata, rimase ucciso mentre cercava di radunare le truppe<ref>{{Cita|Haythornthwaite 2012| p. 49|Haythornthwaite2012 }}</ref>. Tuttavia i francesi avevano ora occupato il villaggio di Borodino e soprattutto avevano raggiunto posizioni molto favorevoli dove piazzare l'artiglieria che poté quindi colpire d'infilata con un fuoco micidiale i difensori della "Grande Ridotta"<ref name="DL209"/>; il principe Eugenio schierò una batteria di 28 cannoni per bersagliare la fortificazione, lasciò la divisione del generale Delzons a Borodino per controllare la situazione sulla linea del fiume e ricevette ordine da Napoleone di far attraversare sui ponti costruiti più a sud le divisioni del generale [[Jean-Baptiste Broussier]], del generale [[Charles Antoine Morand]] e del generale [[Étienne Maurice Gérard]] per preparare un attacco da ovest alla "Grande Ridotta"<ref name="Haythornthwaite_2012">{{Cita|Haythornthwaite 2012| pp. 49 e 53|Haythornthwaite2012 }}</ref>.
 
L'attacco del I corpo del maresciallo Davout contro le tre "frecce di Bagration" ebbe inizio poco dopo l'assalto del generale Delzons a Borodino e, preceduto da trenta minuti di fuoco dell'artiglieria, venne condotto da destra in direzione nord-orientale contro la più meridionale delle fortificazioni russe; la divisione del generale Compans avanzò mascherata dal terreno boscoso, coperta sul fianco sinistro dalla divisione del generale Dessaix. Alcuni battaglioni avanzarono attraverso il bosco a nord di Utiža, mentre il famoso 57º reggimento di linea attaccò la fortificazione. Le "frecce" erano difese dalla 2ª divisione granatieri composita del generale [[Michail Semënovič Voroncov|Michail Voroncov]], dipendenti, insieme alla 27ª divisione e alla 2ª divisione granatieri, dall'VIII corpo d'armata del generale [[Nikolaj Borodzin]]; si trattava di truppe scelte che si batterono duramente; l'artiglieria russa della 11ª e 32ª batteria aprì il fuoco contro le colonne compatte della fanteria francese in avanzata, che subì pesanti perdite. In questa fase dell'attacco venne ferito il generale Compans, e lo stesso maresciallo Davout rimase contuso dopo l'uccisione del suo cavallo; le prime notizie riferite a Napoleone parlavano di morte del maresciallo che invece si riprese e volle mantenere il comando del I corpo<ref name="PH48">{{Cita|Haythornthwaite 2012| p. 48|Haythornthwaite2012 }}</ref>.
Riga 112:
[[File:Battle of Borodino by Langlois.jpg|thumb|upright=1.4|Il maresciallo [[Michel Ney]] guida le sue truppe nell'attacco alle fortificazioni russe.]]
[[File:Jean Rapp 2.jpg|thumb|left|upright=0.5|Il generale [[Jean Rapp]] venne ferito a Borodino, la ventiduesima ferita di guerra ricevuta durante le campagne napoleoniche.]]
Napoleone aveva inviato nel settore delle "frecce" il generale [[Jean Rapp]] per informarsi della situazione che appariva confusa e ordinare un nuovo attacco con il concorso della divisione del generale Dessaix; un nuovo raggruppamento di artiglieria fu portato avanti per indebolire le difese nemiche e il maresciallo Ney ricevette gli ordini di prepararsi ad attaccare a sua volta con il III corpo. Il generale Rapp prese il comando della divisione del generale Compans e ottenne qualche successo ma venne a sua volta ferito<ref name="Sgur_1966">{{Cita|Ségur 1966| p. 253|Ségur1966 }}</ref>. La divisione del generale Dessaix disponeva di soli otto battaglioni ed era molto più debole numericamente della divisione del generale Compans, costituita da diciotto battaglioni; il generale venne ferito al braccio sinistro da una granata e i suoi attacchi contro le "frecce" si infransero contro le difese, nonostante la potenza del fuoco dell'artiglieria francese che progressivamente distrusse i terrapieni delle fortificazioni<ref name="DL209"/>.
 
Nel frattempo il comando russo, preoccupato dalla crescente pressione nemica contro l'armata del generale Bragration, stava procedendo a inviare rinforzi per evitare un crollo delle difese nel settore; senza avvertire il generale Barclay, il generale Kutuzov e i generali Toll e Bennigsen presero la decisione di portare avanti a sostegno della posizione delle "frecce", una parte delle riserve della Guardia<ref name="DL206">{{Cita|Lieven 2010| p. 206|Lieven2010 }}</ref>. In questa fase si verificarono scontri di competenza e disaccordi tattici tra i generali russi: il generale Barclay protestò per il prematuro impiego delle riserve, mentre il generale Bagration, sottoposto a violenti attacchi, deplorò il ritardato movimento verso il suo settore dei corpi d'armata dei generali Baggovut e Ostermann-Tolstoj<ref name="DL206"/>. Il generale Kutuzov, preoccupato per l'attacco del principe Eugenio a Borodino e lungo la Koloča, si decise solo dopo molte esitazioni ad ordinare il trasferimento verso sud dei due corpi d'armata dell'ala destra.
 
Il generale Bagration, in attesa dell'arrivo delle truppe di riserva e dei corpi d'armata in movimento dal settore settentrionale, prese la decisione di trasferire nel settore delle "frecce" parte delle forze di fanteria di seconda linea del 7º corpo del generale Raevskij che difendeva la "Grande ridotta" e inoltre richiese al generale Tučkov, comandante del 3º corpo schierato nell'area di Utiža, l'invio della divisione di fanteria del generale Konovnicyn<ref name="Lieven_2010">{{Cita|Lieven 2010| p. 210|Lieven2010 }}</ref>.
 
=== Secondo attacco francese alle "frecce" ===
Il secondo attacco francese contro le "frecce" venne sferrato da ovest dal maresciallo Ney con la divisione del generale [[Jean Nicolas Razout]] e la divisione del generale [[François Roch Ledru des Essarts|François Ledru]] del III corpo, sostenute in seconda linea dalla divisione del generale [[Jean Gabriel Marchand]], costituita da truppe del [[Württemberg]]; questi reparti attaccarono frontalmente a ranghi serrati le due fortificazioni settentrionali, mentre quella meridionale subì l'attacco dalla divisione del generale Compans, appartenente al I corpo del maresciallo Davout, che tornò all'attacco da sud-ovest. Napoleone aveva ulteriormente rinforzato queste forze inviando il corpo di cavalleria del generale [[Louis Pierre de Montbrun]] al maresciallo Ney e la cavalleria dei generali [[Étienne Marie Antoine Champion de Nansouty|Étienne Nansouty]] e [[Marie Victor Nicolas de Fay, marchese de La Tour-Maubourg|Marie Victor Latour-Maubourg]] al maresciallo Davout<ref>{{Cita|Chandler 1992| vol. II, p. 963|Chandler1992 }}</ref>.
[[File:Murat-borodino1812.jpg|thumb|left|upright=1.3|Joachim Murat rischia di essere ucciso o catturato dai cavalieri russi durante la battaglia.]]
Il maresciallo Ney condusse personalmente l'attacco dei suoi uomini; l'assalto venne contrastato dal fuoco dell'artiglieria russa che decimò le file compatte della fanteria francese; i testimoni rimasero impressionati dalla violenza dei combattimenti e dall'entità delle perdite; con grandi sforzi le divisioni francesi guidate dal maresciallo Ney raggiunsero e conquistarono, dopo scontri a distanza ravvicinata, due fortificazioni<ref>{{Cita|Ségur 1966|name="Sgur_1966" p. 253|Ségur1966 }}</ref>. I combattimenti furono molto duri ed entrambe le parti subirono sanguinose perdite; l'ammassamento dei reparti, l'intervento della cavalleria, il terreno difficile, la presenza dei terrapieni, trasformarono la battaglia in una mischia confusa spesso all'arma bianca, combattuta nel frastuono, la polvere, le urla dei soldati<ref>{{Cita|Nicolson 2001| p. 120|Nicolson2001 }}</ref>. Durante la mattinata si succedettero continui attacchi frontali francesi seguiti da altri contrattacchi dei reparti russi<ref>{{Cita|Lieven 2010|name="Lieven_2010" p. 210|Lieven2010 }}</ref>. La divisione del generale Razout si spinse con il 18º reggimento anche verso il villaggio distrutto di Semenovskoe da dove però dovette presto ripiegare. La fortificazione meridionale venne conquistata dal 57º reggimento di linea della divisione del generale Compans e da elementi della divisione del generale Ledru, i russi contrattaccarono subito in questo settore e cercarono ancora di riconquistare la posizione<ref name="PH49">{{Cita|Haythornthwaite 2012| p. 49|Haythornthwaite2012}}</ref>.
 
Il III corpo del maresciallo Ney uscì decimato da questi scontri ma dovette continuare a battersi contro gli ultimi resti della divisione del generale Voroncov e contro la 27ª divisione fanteria del generale Neverovskij che a sua volta subì perdite debilitanti; il generale Bagration decise di far intervenire, oltre alle riserve provenienti dal 7º corpo del generale Raevskij, la 2ª divisione granatieri, unità scelta composta anche dai reggimenti granatieri di Mosca e di Kiev. Dopo un nuovo contrattacco che permise di riconquistare la seconda fortificazione, intervennero nella battaglia i reggimenti di [[ussari]] e [[dragone|dragoni]] russi al comando del generale Sievers che attaccarono la fanteria francese; alcuni reparti riuscirono ad organizzarsi in quadrati e respinsero la cavalleria, mentre altre formazioni francesi del generale Razout subirono gravi perdite. Nonostante i contrattacchi sferrati dalla brigata di cavalleria del generale Beurmann, costituita da reparti leggeri del Württemberg e cacciatori a cavallo francesi, i granatieri russi riuscirono a mantenere il possesso delle due "frecce" settentrionali.
Riga 135:
La sanguinosa battaglia per il possesso delle "frecce" non era ancora finita; il generale Bagration aveva finalmente ricevuto di rinforzo la 3ª divisione fanteria del generale [[Pëtr Konovnicyn]], distaccata dal III corpo del generale Tučkov, e sferrò l'ennesimo contrattacco per riconquistare la posizione; l'assalto venne condotto in direzione convergente da questi reparti freschi supportati dai resti della 2ª divisione granatieri, della 27ª divisione e da alcuni reparti di cacciatori. Ancora una volta i russi riconquistarono le fortificazioni respingendo i soldati del generale Friant, ma il fuoco dell'artiglieria francese era intensissimo e inflisse perdite debilitanti alle truppe di fanteria. I cannoni francesi disgregarono la coesione dei granatieri e dei fanti russi e inoltre colpirono ufficiali e stati maggiori: caddero feriti il generale Borozdin, comandante dell'VIII corpo, il generale Emmanul de Saint-Priest, del comando della 2ª Armata russa, e soprattutto alle ore 10.00 venne gravemente ferito lo stesso generale Bagration che nonostante un coraggioso tentativo di rimanere al comando dovette essere evacuato nelle retrovie<ref name="PH53">{{Cita|Haythornthwaite 2012| p. 53|Haythornthwaite2012 }}</ref>.
 
La notizia del ferimento del generale Bagration incise sul morale dei soldati russi che diedero segno di indebolimento della resistenza e scosse la risolutezza dei comandanti; il generale Konovnicyn decise di interrompere la cruenta lotta e abbandonare le "frecce" ripiegando verso le alture e il villaggio di Semenovskoe, e il generale Dochturov, inviato dal generale Kutuzov a prendere il comando in sostituzione del principe Bagration, confermò la ritirata che si effettuò ordinatamente, dopo aver lasciato le fortificazioni<ref name="PH53"/>. L'artiglieria russa, posizionata su una linea di creste, colpì con efficacia le truppe francesi che Murat e il maresciallo Ney avevano radunato nelle "frecce" per un nuovo assalto; le alture di Semenovskoe furono infine attaccate dalla cavalleria sassone e francese del generale Latour-Marbourg, dal corpo di cavalleria pesante del generale Nansouty e poi dalla fanteria della divisione del generale Friant<ref name="DS255">{{Cita|Ségur 1966| p. 255|Ségur1966 }}</ref><ref name="Haythornthwaite_2012_A">{{Cita|Haythornthwaite 2012| p. 57|Haythornthwaite2012 }}</ref>.
[[File:Fanteria di linea.jpg|thumb|upright=1.5|Fanteria di linea francese all'assalto.]]
A nord del villaggio di Semenovskoe i cavalieri del generale Latour-Marbourg si spinsero fino nelle retrovie e attaccarono i quadrati della fanteria russa; contrattaccati dalla cavalleria del generale Sievers, riuscirono, dopo l'arrivo dei corazzieri della Westfalia, a respingere il nemico. A sud invece la cavalleria del generale Nansouty non riuscì a rompere le formazioni della Guardia imperiale russa e il reggimento Lituania passò al contrattacco; la cavalleria russa caricò con successo<ref>{{Cita|Haythornthwaite 2012| p. 60|Haythornthwaite2012 }}</ref>. Dopo questi violenti scontri di cavalleria, i soldati francesi della divisione del generale Friant sferrarono l'attacco al centro delle nuove linee russe intorno a Semenovskoe; nonostante il ferimento dello stesso generale, le truppe del 15º reggimento leggero, condotte al fuoco dal generale [[François-Bertrand Dufour]], riuscirono a superare la scarpata delle alture, sopraffare la resistenza, raggiungere il villaggio di Semenovskoe e consolidare la posizione<ref name="DS255"/>. I soldati francesi di Murat, del maresciallo Davout e del maresciallo Ney occupavano finalmente le fortificazioni nemiche al centro e sembravano vicini alla vittoria, ma avevano subito perdite durissime; le richieste di rinforzi non furono esaudite da Napoleone che dopo aver ipotizzato di inviare la Giovane Guardia, ritenne prematuro l'impiego delle sue riserve strategiche<ref name="DS255"/>.
Riga 145:
Alle ore 08.00 del mattino anche il principe Poniatowski aveva iniziato il suo attacco con il V corpo polacco, costituito dopo le perdite subite a Ševardino da circa 10.000 uomini, contro le posizioni russe a ovest del villaggio di Utiža; i polacchi avevano avuto forti difficoltà a raggiungere le posizioni stabilite lungo la strada vecchia di Smolensk deviando a sud per evitare l'impervio territorio boscoso<ref>{{Cita|Lieven2010| p. 210}}</ref>. Le difese russe erano costituite dal 3º corpo d'armata del generale Nikolaj Tučkov che in origine disponeva di 8.000 fanti, 1.500 cosacchi e 7.000 miliziani<ref>{{Cita|Chandler 1988| p. 590|Chandler1988 }}</ref>, ma a causa della difficile situazione del principe Bagration sottoposto ai pesanti attacchi alle "frecce", aveva dovuto distaccare a nord la divisione del generale Konovnicyn.
 
Quindi il generale Tučkov venne messo in difficoltà dall'attacco dei polacchi del principe Poniatowski; la divisione d'avanguardia del generale P.G.Stroganov venne costretta a ripiegare all'interno del villaggio di Utiža da dove si ritirò ulteriormente, dopo aver incendiato le case, su forti posizioni nell'alture a est, dove erano state schierate le artiglierie<ref>{{Cita|Haythornthwaite 2012|name="Haythornthwaite_2012" pp. 49 e 53|Haythornthwaite2012 }}</ref>. I polacchi attaccarono anche la collina ma i primi assalti furono respinti; i cannoni russi colpirono duramente le truppe allo scoperto e dai boschi sul fianco sinistro del V corpo, reparti di fanteria leggera russa inflissero dure perdite, il principe Poniatowski decise quindi di sospendere gli attacchi alle collina, portare avanti la sua artiglieria e richiedere rinforzi per sferrare un assalto decisivo<ref name="DC591">{{Cita|Chandler 1988| p. 591|Chandler1988 }}</ref>.
 
Nelle ore successive affluirono a sostegno dei polacchi reparti tedeschi della [[Regno di Vestfalia|Westfalia]], appartenenti al VIII corpo del generale [[Jean-Andoche Junot]] che impegnarono aspri scontri con i cacciatori russi nella boscaglia a nord della strada vecchia, mentre il principe Poniatowski posizionò le sue batterie che bombardarono la collina<ref name="DC591"/>. Il generale Kutuzov si era allarmato per l'attacco sul suo fianco sinistro e quindi aveva deciso di inviare di rinforzo al generale Tučkov l'intero 2º corpo d'armata del generale Baggovut che tuttavia doveva percorrere un lungo cammino, essendo schierato sull'altro lato del fronte russo<ref>{{Cita|Chandler 1988| pp. 591-592|Chandler1988 }}</ref>. Alle ore 12.00, mentre a nord le posizioni delle "frecce" stavano cedendo, il principe Poniatowski attaccò in forze la collina di Utiža ma si trovò di fronte ad una dura resistenza; per molte ore mentre i soldati tedeschi del generale Junot affrontavano il combattimento contro gli abili cacciatori russi del generale Ivan Šuhovskoj nei boschi a nord di Utiža, i polacchi attaccarono senza risultato la collina<ref>{{Cita|Lieven2010| pp. 210-211}}</ref>. I reggimenti russi Belozersk e Wilmanstrand della 17ª divisione appena arrivati, contribuirono a difendere le posizioni sull'altura<ref name="PH53"/>.
Riga 155:
[[File:Alexei-jermolov.jpg|thumb|upright=0.6|Il generale [[Aleksej Petrovič Ermolov]].]]
[[File:Moskowa 1812.jpg|thumb|left|upright=1.5|I soldati del 9º reggimento di linea assaltano la Grande Ridotta.]]
Inizialmente i piani di Napoleone non prevedevano di attaccare in forze con le truppe del principe Eugenio che avrebbero dovuto invece costituire il perno su cui avrebbe dovuto appoggiarsi l'ala destra francese durante l'assalto principale; tuttavia ben presto l'imperatore mutò parere e sollecitò ripetutamente il comandante del IV corpo d'armata di dare inizio all'attacco a sud della Koloča contro la "Grande Ridotta"<ref name="Sgur_1966_A">{{Cita|Ségur 1966| p. 262|Ségur1966 }}</ref>. Il principe Eugenio sottopose la fortificazione ad un pesante fuoco di artiglieria per oltre due ore<ref name="DL211"/>, mentre le divisioni del generale Morand, del generale Jean-Baptiste Broussier e del generale Gérard effettuavano il passaggio del fiume sui ponti predisposti e si portavano in posizione d'attacco. I russi, nonostante il vantaggio del terreno irregolare e paludoso, erano in difficoltà: le munizioni per i cannoni erano insufficienti ed era presente nel ridotto un denso fumo che ostacolava l'osservazione<ref name="DL211"/>.
[[File:Général Auguste Jean Gabriel de Caulaincourt.jpg|thumb|upright=0.6|Il generale [[Auguste Jean-Gabriel de Caulaincourt|Auguste Caulaincourt]] venne ucciso nella Grande Ridotta mentre era alla guida della sua cavalleria.]]
L'assalto francese, sferrato con grande slancio, fu effettuato, a causa del ritardo delle altre formazioni, dalla sola divisione del generale Morand ma raggiunse un rapido successo: i difensori russi furono colti di sorpresa dall'improvviso assalto dei francesi che erano rimasti nascosti dal fumo, non riuscirono ad organizzare una resistenza efficace e ripiegarono, abbandonando il ridotto; il generale Raevskij riuscì a lasciare in tempo la fortificazione<ref name="DL211"/><ref>{{Cita|Haythornthwaite 2012| p. 56|Haythornthwaite2012 }}</ref>. Alle ore 10.00 del mattino i soldati francesi del 30º reggimento, guidati dal generale [[Charles Auguste Jean Baptiste Louis Joseph Bonamy|Charles Bonamy]], occuparono la fortificazione<ref>{{Cita|Ségur 1966| p. 261|Ségur1966 }}</ref>. Il successo dei francesi fu solo momentaneo, il generale Morand aveva attaccato isolatamente senza coordinarsi con le altre divisioni; la presenza di difficoltà del terreno irregolare rallentarono o bloccarono l'afflusso di nuovi reparti verso la posizione conquistata; i fianchi delle truppe che avevano occupato la ridotta erano scoperti perché sulla destra il generale Friant non aveva ancora attaccato Semenovskoe e sulla sinistra i generali Gérard e Broussier erano in ritardo<ref>{{Cita|Ségur 1966| pp. 261-262|Ségur1966 }}</ref>.
 
Inoltre i comandanti russi organizzarono subito un contrattacco grazie all'iniziativa e alla risolutezza del generale Raevskij e dei generali [[Aleksej Petrovič Ermolov|Aleksej Ermolov]] e [[Aleksandr Kutajsov]] che, giunti sul posto mentre si stavano recando nel settore delle "frecce" secondo gli ordini del maresciallo Kutuzov, decisero invece di rimanere nel settore in difficoltà e di radunare tutte le forze disponibili per assaltare subito le truppe francesi nel ridotto. Il generale Ermolov, ufficiale energico e combattivo, guidò i soldati del reggimento Ufa, mentre l'aiutante di campo del generale Barclay [[Vladimir Ivanovič Löwenstern|Vladimir Löwenstern]] e il generale Paškevic attaccavano a loro volta con altre truppe sul lato sinistro della ridotta<ref>{{Cita|Lieven2010| p. 212}}</ref>. Il 30º reggimento francese, isolato all'interno della fortificazione, era in forte inferiorità numerica ma si batté con grande coraggio affrontando i contrattacchi nemici; dopo violenti scontri a distanza ravvicinata divenne impossibile resistere. Il generale Bonamy ricevette venti ferite e cadde sul campo dove venne catturato dai russi, un terzo del reggimento venne distrutto e i superstiti dovettero ritirarsi e abbandonare la Grande Ridotta<ref>{{Cita|Ségur 1966|name="Sgur_1966_A" p. 262|Ségur1966 }}</ref>. I russi cercarono di sfruttare il momento favorevole e continuarono a contrattaccare con reparti della 12ª, 24ª e 26ª divisione; per alcune ore si prolungarono accesi scontri sul declivio a sud della ridotta, il generale Kutajsov, comandante dell'artiglieria russa, venne ucciso nella ridotta<ref>{{Cita|Haythornthwaite 2012| pp. 56-57|Haythornthwaite2012 }}</ref>; il principe Eugenio, che aveva avvertito l'imperatore della situazione, fece intervenire altre forze del IV corpo. Il generale [[Emmanuel de Grouchy]] guidò una carica del suo corpo di cavalleria contro le retrovie russe dove erano in marcia di trasferimento le truppe della divisione del [[Eugenio di Württemberg (1788-1857)|principe di Württemberg]]; i russi si schierarono in quadrati e riuscirono a resistere malgrado le forti perdite; i generali Barclay e Raevskij ripararono nei quadrati, mentre il generale Ermolov fu ferito da un colpo di mitraglia<ref>{{Cita|Haythornthwaite 2012|name="Haythornthwaite_2012_A" p. 57|Haythornthwaite2012 }}</ref>. Il principe Eugenio intendeva riorganizzare le sue divisioni e sferrare al più presto un attacco generale alla Grande Ridotta ma nuovi sviluppi a nord della Koloča crearono altri problemi e ritardarono i suoi piani<ref>{{Cita|Ségur 1966| pp. 262-263|Ségur1966 }}</ref>.
[[File:Lejeune-Bataille de la Moskowa.jpg|thumb|left|upright=1.4|La fanteria e i corazzieri francesi conquistano la Grande Ridotta.]]
Fin dal mattino le pattuglie di cosacchi del generale Matvei Plavov avevano rilevato la debolezza delle linee francesi lungo il corso del fiume Koloča, sul fianco destro dei russi; era quindi possibile superare il fiume e attaccare sul fianco e alle spalle le deboli forze del principe Eugenio rimaste sulla riva settentrionale intorno al villaggio di Borodino<ref name="DL213">{{Cita|Lieven2010| p. 213}}</ref>. Il generale Platov inviò un corriere al comando del generale Kutuzov per proporre di effettuare un'incursione e il generale Toll autorizzò la manovra. L'incursione venne effettuata più tardi nella giornata, oltre che dai 5.500 cosacchi del generale Platov, soprattutto dai due reggimenti di cavalleria del generale [[Fëdor Uvarov]] con altri 2.500 cavalieri<ref>{{Cita|Haythornthwaite 2012| p. 62|Haythornthwaite2012 }}</ref>. Dopo aver guadato il fiume alle ore 11.00 i cavalieri russi, senza il sostegno della fanteria e con solo due batterie di artiglieria ippotrainata, sferrarono una serie di attacchi di limitata efficacia. I cosacchi raggiunsero il traino del IV corpo, disorganizzando in parte le salmerie, mentre i cavalieri del generale Uvarov attaccarono senza molto successo i reparti di rincalzo del principe Eugenio<ref name="DL213"/>. Alle ore 15.00 la cavalleria russa, contrastata dalla fanteria e dalla cavalleria francese, ricevette l'ordine di ripiegare e tra le ore 16 e le ore 17, i reparti dei generali Uvarov e Platov ritornarono nelle retrovie senza aver ottenuto alcun risultato<ref>{{Cita|Haythornthwaite 2012| pp. 62-63|Haythornthwaite2012 }}</ref>. Nonostante i modesti risultati di questa incursione di cavalleria che venne criticata dallo stesso generale Kutuzov, il principe Eugenio in realtà si preoccupò per la minaccia alle sue retrovie; egli sospese l'attacco generale contro la Grande Ridotta e diresse personalmente l'intervento dei reparti del generale Delzons e del generale Ornano che contrattaccarono e respinsero la cavalleria nemica<ref>{{Cita|Ségur 1966| p. 263|Ségur1966 }}</ref>.