Vittorio Emanuele I di Savoia: differenze tra le versioni

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{{citazione|Sono carico di gente, più di quanta ne aveva mio fratello. Egli mi ha addossato quasi tutti i suoi, e debbo dar loro sedicimila lire al mese, ed ottomila ai Chiablese. Egli si è tenuta per scorta molta argenteria; deve avere con sé ventotto candelieri, sedici zuppiere, tutta la batteria di cucina, vasellami, insomma otto casse di argenteria, ed io non ho un candeliere, né batteria di cucina, ed appena ho qualche piatto che possedevo già. Egli mi ha tuttavia mandato una toeletta, non avendone più mia moglie per averle vendute in Piemonte, e dei merletti [...] Egli si è tenuto anche metà dei sussidi arretrati di Inghilterra, dei quali a me non rimane che la metà, per le spese ufficiali, e tali sussidi tra due mesi saranno finiti; così io e la mia Corte vivremo, come il camaleonte, di aria, se non mi arriverà qualche cosa...|Lettera di Vittorio Emanuele I}}
 
Come prima mossa, dunque, Vittorio Emanuele I tentò, invano, di recuperare le terre perdute, partecipando cioè alla [[terza coalizione]] ([[1805]]) ed avviando un'attenta attività diplomatica con la quale sperava di avere gli appoggi necessari per poter tornare trionfalmente in Piemonte da sovrano ed ottenere i prestiti in denaro necessari. Nel [[1806]] si trovava infatti a [[Gaeta]] per cercare l'appoggio dei Borboni ma, venuto a sapere che il generale [[Andrea Massena]] stava marciando con le sue truppe su [[Napoli]], decise di fare ritorno in [[Sardegna]], l'unica parte dei suoi domini che non era stata conquistata dai francesi, dove rimase per qualche tempo avviando alcune riforme in campo amministrativo ed in campo agricolo, come l'ampliamento della coltivazione degli ulivi ed il tentativo di introdurvi, con scarso successo, la coltivazione del [[Gossypium|cotone]].
 
Nel [[1809]], propose agli inglesi di raccogliere ed inviare un contingente di soldati liguri per fronteggiare un tentativo di spedizione francese in Russia, ma una serie di difficoltà glie lo impedirono.<ref>F. Corridore, ''Vittorio Emanuele I e i suoi piani di guerra (1809) - Da una corrispondenza inedita del Conte di Reve'', 1900</ref>