Diocesi di Albenga-Imperia: differenze tra le versioni

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Dopo san Benedetto, vescovo del [[IX secolo]], nel [[XVIII secolo|Settecento]] la diocesi dette alla Chiesa un altro [[santo]], [[Leonardo da Porto Maurizio]], frate dei Minori riformati: «predicatore di grandissimo rilievo in tutta Italia ma soprattutto a Roma, egli è la figura centrale del grande [[Giubileo universale della Chiesa cattolica|giubileo]] del [[1750]], e propagatore della pratica della [[Via Crucis]], che per primo predica al [[Colosseo]] appunto nell'Anno Santo voluto da [[papa Benedetto XIV]]».<ref name="beweb"/>
 
Nel primo [[XIX secolo|Ottocento]] la diocesi vide ridimensionata la sua ampiezza territoriale. Nel [[1804]] quattro parrocchie delle valli di Albenga sul crinale alpino (ossia la frazione garessina di [[Cerisola]] nonché [[Alto]], [[Caprauna]] e [[Nasino]]; in Val Pennavaire[[Pennavaira]]) passòpassarono alla [[diocesi di Mondovì]]. Nel [[1831]], inoltre, venticinque parrocchie della parte occidentale furono annesse alla [[Diocesi di Ventimiglia-San Remo|diocesi di Ventimiglia]]: e cioè quelle dei comuni odierni di [[Sanremo]], [[Taggia]], [[Badalucco]], [[Montalto Carpasio]], [[Triora]], [[Bajardo]], [[Ceriana]], [[Coldirodi]], [[Castellaro (Italia)|Castellaro]], [[Terzorio]], [[Pompeiana]], [[Riva Ligure]], [[Santo Stefano al Mare]], [[Cipressa]], [[Lingueglietta]], [[Costarainera]], [[San Lorenzo al Mare]], [[Pietrabruna]] (frazioni di [[Boscomare]] e Torre Papponi), [[Molini di Triora]] e [[Ospedaletti]].
 
Tra i vescovi dell'Ottocento, figura di rilievo fu Raffaele Biale ([[1840]]-[[1870]]) che favorì e migliorò gli studi teologici del clero e favorì l'invio in missione di sacerdoti diocesani. Già nel [[1816]] un sacerdote di [[Triora]], [[Giovanni da Triora|Giovanni da Molini]], morì [[Martirio cristiano|martire]] in [[Cina]]. I primi due [[Patriarca (cristianesimo)|patriarchi]] della restaurata sede di [[Patriarcato di Gerusalemme dei Latini|Gerusalemme dei Latini]] erano originari della diocesi: [[Giuseppe Valerga]] di [[Loano]] e Vincenzo Bracco di [[Torrazza (Imperia)|Torrazza]].
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L'8 luglio [[1949]], con la [[lettera apostolica]] ''Qua Augustus Imperator'', [[papa Pio XII]] proclamò la Beata Maria Vergine, nota con il titolo di ''Madonna di Pontelungo'', [[patrona]] principale della città e della diocesi di Albenga.<ref>{{la}} [http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-42-1950-ocr.pdf Lettera apostolica ''Qua Augustus Imperator''], AAS 42 (1950), pp. 591-593.</ref>
 
Il 2 febbraio [[1965]] la diocesi incorporòreincorporò la parrocchia di [[Nasino]], che era appartenuta alla [[diocesi di Mondovì]] dal [[1804]].<ref>Decreto ''Quo aptius animarum'' in [http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-57-1965-ocr.pdf AAS 57 (1965), pp. 610-611].</ref>
 
Data l'importanza assunta dalla città di [[Imperia]], capoluogo di provincia, il nome della diocesi è stato cambiato in ''diocesi di Albenga-Imperia'' il 1º dicembre [[1973]] e la [[Basilica di San Maurizio (Porto Maurizio)|basilica di San Maurizio]] eretta a [[concattedrale]] della diocesi.<ref>I due decreti ''In dioecesi Albinganensi'' in [http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-66-1974-ocr.pdf AAS 66 (1974), pp. 27-29].</ref>