Visnuismo: differenze tra le versioni

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Ciononostante Guy Richard Welbon avverte:
{{Q|Alcuni studiosi hanno sostenuto che il Bhāgavatismo e la stessa "idea di ''bhakti''" siano radicati completamente al di fuori del cerimonialismo vedico, sia che essi abbiano avuto origine da fonti "autoctone" o "tribali", sia che siano forse connessi a prototipi extraindiani (iranici). Bisogna, tuttavia, accettare con cautela le ipotesi che si tratti di imposizioni o intrusioni fondamentalmente estranee. In primo luogo, la documentazione disponibile permette solo una ricostruzione storica estremamente frammentaria, vaga e inadeguata. Inoltre, nessun aspetto del Bhāgavatismo si trova separatamente rispetto all'insieme comprensivo di caratteristiche della civiltà religiosa induista che lo compenetra e lo connette con i valori vedici/brahmanici.|Guy Richard Welbon, in ''Enciclopedia delle religioni'', vol.9. Milano, Jaca Book, 1987, p.474}}
Il culto devozionale per il dio Visnù ha origine nell'antico culto di Vāsudeva<ref>Cfr. R. N. Dandekar in ''Encyclopedia of Religion'', vol. 14, p. 9498 e sgg.</ref>. Così l'opera di Pāṇini (VI-V sec. a.C.), l'<nowiki></nowiki>''Aṣṭādhyāyī'' (cfr. IV, 3, 98) chiarisce che il termine ''vāsudevaka'' intende indicare quel «bhakta o devoto del supremamente venerabile dio Vāsudeva». Ma questo dio Vāsudeva non compare in alcun testo vedico. Egli è invece l'eroe del clan ario dei [[Vṛṣṇi]]<ref>Cfr. in tal senso la ''Bhagavadgītā'' al X,37 e il ''Mahābhāshya'' di Patañjali al ''vārttika'' 7, di IV,11, 114.</ref><ref>Il clan dei Vṛṣṇi, unitamente ai clan degli Andhaka e dei Sātvata compongono il popolo indoario degli Yādava (in tal senso cfr. RG. Bhandarkar, ''Vaiśṇavism, Śaivism and Minor Religious Systems'', l913, rist. Poona 1982, p. 8; anche ''Bhāgavata Purāṇa'', I, 14,25: «''yudhiṣṭhira uvāca kaccid ānarta-puryāṁ naḥ sva-janāḥ sukham asate madhu-bhoja-daśārhārha-sātvatāndhaka-vṛṣṇayaḥ''»).</ref>. Anche il testo buddhista ''Niddesa'' (IV sec. a.C.) cita il culto a questo dio; così anche la ''[[Bhagavadgītā]]'' (III sec. a.C.) ne proclama la divinità:
{{Q|Vāsudeva è tutto|''Bhagavadgītā'', VII, 19|vāsudevaḥ sarvam iti |lingua=sa}}
Allo stesso modo la "colonna Garuḍa" (''Garuḍadhvaja'', così indicata in quanto il capitello rappresenta un Garuḍa, l'uccello-''vāhana'', cavalcatura, di Visnù), risalente al II secolo a.C., collocata nei pressi della moderna Besnagar (India centrale) eretta, secondo l'iscrizione, da Eliodoro il ''bhāgavata'' di Takṣaśilā, ambasciatore del re indo-greco Amtalikita (in greco: Ἀντιαλκίδας ''Antialkides'') presso il re Bhāgabhadra, in onore di Vāsudeva, "Dio degli dèi" (''Deva-deva'').
 
Accanto al culto di Vāsudeva si pone un culto rivolto ad un altro eroe, Arjuna, ma presto assorbito dal primo, e il culto nei confronti di Saṃkarṣaṇa ([[Balarāma]])<ref>Citato nell'<nowiki></nowiki>''Arthaśāstra'' di Kauṭilya.</ref>.
 
Unitamente a questi culti eroici si pone un ulteriore culto attinente al popolo degli Yādava quello di Kṛṣṇa, e se anche ci sono delle evidenze che Vāsudeva e Kṛṣṇa vadano intesi inizialmente in modo separato <ref>{{Q|There is sufficient evidence to show that Vāsudeva and Kṛṣṇa a were originally two distinct personalities.|[[R. N. Dandekar]], p. 9499}}</ref> presto questi due culti si fusero in un'unica personalità divina. Allo stesso modo per quanto attiene un ulteriore Kṛṣṇa, il 'Kṛṣṇa [[Gopāla]]' considerato dagli studiosi inizialmente differenziato dal primo<ref>{{Q|The involvements of Vāsudeva Kṛṣṇa and Kṛṣṇa Gopāla are sufficiently distinct that it has been suggested the two figures were initially separate.|John Stratton Hawley. ''Op. cit.'' pag. 5249}}</ref>.
 
Così [[Gavin Flood]]:
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Il culto del "Kṛṣṇa-Vāsudeva-Gopāla" incontra quindi quella religione vedica, ormai tramontante, rappresentata dalla casta dei bramini che incrocia questa personalità guerriera e pastorale con il dio vedico Visnù promuovendone il movimento devozionale:
{{Q|Di origine e sviluppo non vedico, il Kṛṣṇaismo cercò ora affiliazione con il Vedismo per potersi rendere accettabile agli elementi ortodossi della popolazione, ancora alquanto considerevoli. Ecco come il Viṣṇu del ''Ṛgveda'' venne a essere assimilato, più o meno superficialmente, nel Kṛṣṇaismo. […] Inoltre, si era già ben affermata la convinzione che ogniqualvolta il ''dharma'' (rettitudine) languisce e l'<nowiki></nowiki>''adharma'' (non rettitudine) prospera, Viṣṇu, il dio supremo, assume una personificazione per salvare il mondo. Di conseguenza, Kṛṣṇa venne a essere considerato una personificazione (''[[avatāra]]'') di Viṣṇu. Pertanto, il Kṛṣṇaismo crebbe nella sua ampiezza mitologica e pratica, cosicché, per certi aspetti, esso divenne una forma di Viṣṇuismo.|[[R. N. Dandekar]] in ''Enciclopedia delle religioni'', vol.9. Milano, Jaca Book, 1987, p.471}}
 
===I culti ''bhāgavata'' e ''pāñcarātra''===