Titolo confinario: differenze tra le versioni

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Poteva essere realizzato con "pietre fitte" (in [[Lingua latina|latino]] indicate come "''lapides terminales''") - blocchi in pietra conficcati nel terreno, recanti scritte - o opere lapidee più grandi, spesso ornate da [[modanatura|modanature]] e recanti gli [[Stemma|stemmi]] scolpiti delle proprietà contigue.
==Storia==
Il ruolo delle complesse pratiche di costruzione dei confini e di tracciamento delle linee di demarcazione "era ampiamente riconosciuto nel diritto romano. Una moltitudine di [[Agrimensura|agrimensori]], una figura «tecnica» emersa sul confine tra sacro e profano, era al lavoro nella Roma antica per rendere possibile l’istituzione della proprietà privata attraverso una ''limitatio'' (letteralmente, il tracciamento di un ''[[limes]]'', di un confine) della terra comune. Una volta istituita, la preservazione di questa proprietà, così come il giudizio sulle controversie tra proprietari, ha continuato a richiedere il lavoro degli agrimensori nel quadro di quella che i giuristi romani chiamavano ''actio finium regundorum'' (azione di regolamento dei confini), molto più tardi entrata nel [[diritto civile]] moderno di numerosi paesi dell’Europa continentale"<ref>S. Mezzadra e B. Neilson, ''Confini e frontiere. La moltiplicazione del lavoro nel mondo globale'', Bologna, [[Il Mulino]], 2014, pp. 369-370 (ed. digit.: 2014, doi: 10.978.8815/320544, Capitolo nono: Tradurre il comune, doi capitolo: 10.1401/9788815320544/c9).</ref>.
 
==Note==