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== Storia ==
L'origine dell'attuale toponimo è incerta; ignota è anche la ragione per la quale le prime fonti, di epoca romana, in cui la località è menzionata vi facciano riferimento come "''Castrum Vulturis''" cioè, letteralmente, come "luogo o terra di avvoltoi". La frazione ha in ogni caso radici antichissime: studi archeologici<ref>R. Scarani, ''Repertorio di scavi e scoperte dell' Emilia e Romagna'', in "''Preistoria dell'Emilia e Romagna''", II, Bologna, 1962.</ref>, avvalorati da decennali indagini ''in situ'', hanno confermato - grazie alla scoperta di successive stratificazioni antropiche - l'esistenza di insediamenti nella zona sin dall'[[Etàetà del Bronzo]] (XVI-IX secolo a.C.), passando poi per quella del [[Età del Ferro|Ferro]] (IX-VI secolo a.C.), sino all'epoca romana e medievale. Nell'Ottocento il paleontologo reggiano don [[Gaetano Chierici]] (1816-1873) intraprese una serie di scavi in base ai quali egli poté accertare l'esistenza di una vasta [[Terramare|terramara]], detta di [[Poviglio#Terramara di Santa Rosa|Santa Rosa]], fin al di sotto della chiesa<ref>J. Tirabassi, ''I siti dell'età del bronzo'', Reggio Emilia, 1979.</ref><ref>donDon G. Chierici, ''Le antichità preromane della Provincia di Reggio Emilia'', Reggio Emilia, 1871.</ref>. La frazione fu interessata dalla grandi alluvioni del [[Po]] del [[1765]] e del [[1951]] di cui hanno lasciato vive e dettagliate testimonianze, oggi conservate nell'archivio parrocchiale, i rispettivi parroci dell'epoca, don Giuseppe Diemi e don Arturo Gualtieri.
 
L'origine dell'attuale toponimo è incerta; ignota è anche la ragione per la quale le prime fonti, di epoca romana, in cui la località è menzionata vi facciano riferimento come "''Castrum Vulturis''" cioè, letteralmente, come "luogo o terra di avvoltoi". La frazione ha in ogni caso radici antichissime: studi archeologici<ref>R. Scarani, ''Repertorio di scavi e scoperte dell' Emilia e Romagna'', in "''Preistoria dell'Emilia e Romagna''", II, Bologna 1962</ref>, avvalorati da decennali indagini ''in situ'', hanno confermato - grazie alla scoperta di successive stratificazioni antropiche - l'esistenza di insediamenti nella zona sin dall'[[Età del Bronzo]] (XVI-IX secolo a.C.), passando poi per quella del [[Età del Ferro|Ferro]] (IX-VI secolo a.C.), sino all'epoca romana e medievale. Nell'Ottocento il paleontologo reggiano don [[Gaetano Chierici]] (1816-1873) intraprese una serie di scavi in base ai quali egli poté accertare l'esistenza di una vasta [[Terramare|terramara]], detta di [[Poviglio#Terramara di Santa Rosa|Santa Rosa]], fin al di sotto della chiesa<ref>J. Tirabassi, ''I siti dell'età del bronzo'', Reggio Emilia, 1979.</ref><ref>don G. Chierici, ''Le antichità preromane della Provincia di Reggio Emilia'', Reggio Emilia 1871</ref>. La frazione fu interessata dalla grandi alluvioni del [[Po]] del [[1765]] e del [[1951]] di cui hanno lasciato vive e dettagliate testimonianze, oggi conservate nell'archivio parrocchiale, i rispettivi parroci dell'epoca, don Giuseppe Diemi e don Arturo Gualtieri.
 
== Chiesa di San Giacomo ==
La pieve è dedicata a [[Giacomo il Maggiore|san Giacomo Maggiore]] ed è già menzionata nella [[Pergamena delle Decime]] del [[1230]] ove essa risulta dipendente, come "cappella" o "curazia", dalla Plebana di [[Poviglio]], alla cui giurisdizione religiosa appartiene tutt'oggi. La sua edificazione, sotto forma di semplice oratorio, sembrerebbe risalire al XII secolo, come testimonia l'iscrizione sovrastante il portale d'ingresso che recita: "''Septem recto seculis prima facta - Anno MDCCLXIII - renovari et ampliari curavit - Joseph Diemi Rector''" ("Esistente da sette secoli, restaurata ed ampliata nel 1763 dal rettore Giuseppe Diemi")<ref>S. Gabbi, ''Poviglio: un nome e una presenza nella storia'', 2000.</ref>.
 
== Consulta di frazione ==
 
Fodico, dal 2011, elegge una propria Consulta di Frazione<ref>[http://www.comune.poviglio.re.it/Sezione.jsp?idSezione=934&idSezioneRif=1003 Elezione della consulta frazionale]</ref>, organo civico con funzioni consultive e propositive, istituito con delibera del Consiglio comunale. La Consulta è composta dai tre candidati che siano risultati eletti sulla base del maggior numero di preferenze nominali ricevute da parte degli aventi diritto al voto ovvero da tutti i cittadini maggiori di 16 anni che risiedano o esercitino un'attività commerciale nella località di Fodico. Il mandato della Consulta coincide, in termini di durata, con quello amministrativo. Nei giorni 5, 6 e 7 ottobre 2014 si è svolta l'elezione per il rinnovo dell'organo civico della frazione.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia e collegamenti esterni==
*S. Gabbi, ''Antichi toponimi e toponomastica povigliese'', numero unico allegato al periodico locale "''Poviglio"'', 2010.
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=http://reggioemiliaturismo.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=2949&IDSezione=21400&ID=373702|titolo=Voce "''Fodico''" in ''Portale turistico della Provincia di Reggio Emilia''|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141029171138/http://reggioemiliaturismo.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=2949&IDSezione=21400&ID=373702|dataarchivio=29 ottobre 2014}}
*S. Gabbi, ''Antichi toponimi e toponomastica povigliese'', numero unico allegato al periodico locale "Poviglio", 2010
 
[[Categoria:Poviglio]]