Italia (regione geografica): differenze tra le versioni

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Per quanto riguarda le isole di [[Cherso (isola)|Cherso]] e [[Lussino]], la loro appartenenza alla regione geografica italiana può variare in funzione delle fonti e delle interpretazioni. In particolare, secondo alcuni le vengono incluse alla regione geografica italiana in quanto queste isole sarebbero la naturale continuazione dell'[[Istria]] essendo, tra l'altro, più vicine alle coste istriane che a quelle [[Dalmazia|dalmate]]<ref name="De Agostini"/><ref name="Mauri"/>.
 
Al contrario a ovest il confine, incontestato e facilmente definibile tra [[Canton Vallese]], [[Savoia (regione storica)|Savoia]], [[Valle d'Aosta]] e [[Piemonte]], in prossimità della costa {{Citazione necessaria|può essere rappresentato da quel contrafforte delle [[Alpi Marittime]] che, staccandosi dallo [[spartiacque]] padano-francese in corrispondenza del [[Monte Clapier]], segue il [[Massiccio del Mercantour]], e nello specifico il settore denominato [[Massiccio dell'Authion]] che culmina nel [[Monte Bego]] e divide il bacino del [[Roia]] a est, dai bacini del [[Varo (fiume)|Varo]] e del [[Paglione]] a ovest, fino a rincontrare, in corrispondenza del Monte Buletta, l'attuale confine tra la Francia e l'Italia che segue fino alla costa.<ref>A testimonianza della naturalità orografica di tale linea, si ricorda come essa fu usata nell’autunno-inverno 1944-1945 dalla [[Wehrmacht]] come migliore linea di difesa della [[Repubblica Sociale Italiana]] dalle armate franco-americane insediatesi in Provenza dopo la liberazione della Francia. Ancor più indietro, già un esercito tedesco aveva usato la stessa linea quando l’armata austriaca alleata dei Savoia si era posta sulla difensiva contro i rivoluzionari francesi tra il 1793 e il 1796.</ref>}}<ref name="De Agostini" /> Una variante a questa tesi prende in considerazione il saliente creato dalla valletta laterale del [[Bevera (affluente del Roia)|Bevera]] e lo annulla ricomprendendo la conca di [[Mentone]], orograficamente separata da tutto: a seconda che questa variante preveda che la linea di confine si innesti sulla costa al [[Roccabruna (Francia)|Capo Martino]] o al [[Cap-d'Ail|Capo d'Aglio]], comprende o meno il [[Principato di Monaco]].<ref>Come già accennato più sopra, questa seconda tesi fu quella accolta da [[Ottaviano Augusto]] nel tracciare i confini dell’Italia nella zona.</ref> AltraTuttavia, l'ipotesi più accreditata è quella che il confine, dopo aver toccato la cima del [[Monte Pelat]], comprenda tutto il bacino del fiume Varo con i suoi affluenti, ponendo [[Nizza]] all'interno della regione italiana<ref>"L'Enciclopedia Geografica - Vol.I - Italia", 2004, Ed. De Agostini</ref> o quella seppur più ridotta che, dal [[Monte Clapier]], divide il bacino del [[Roia]] e del [[Paglione]] da un lato da quello del [[Varo (fiume)|Varo]] dall'altro raggiungendo la costa poco lungi dalla foce di quest'ultimo, a sud-ovest di Nizza<ref name="De Agostini"/><ref name="TCI"/>, lasciando quindi Nizza ancora nella regione geografica italiana (come sosteneva già [[Francesco Petrarca]] nel 1331)<ref>"''Ma mentre di andare in Italia eri smanioso, tu già stavi in Italia: ché secondo i poeti ed i cosmografi confine ad essa è il Varo, oltre il quale sta Nizza sulla terra d'Italia''", Francesco Petrarca, [https://archive.org/details/bub_gb_f5QcKcG7mJkC/page/n363 Lettera VII a Giovanni Colonna di San Vito] in Lettere di Francesco Petrarca, vol. I, Firenze, Le Monnier, 1863, pag. 360.</ref>. Tale ipotesi trova riscontro anche nell'antico areale della [[lingua ligure]] che in passato comprendeva tutto il nizzardo. Taluni nazionalisti oltranzisti francesi invece affermano che, assegnando la natura di passo transalpino al [[Colle di Tenda]], esclude dalla regione fisica italiana tutta la [[Roia|Valle della Roia]] con [[Ventimiglia]], tesi questa sostenuta da [[Charles de Gaulle]] al termine della [[Seconda guerra mondiale]] per ottenere così tutta la Val Roia.<ref>Arrigo Petacco, “La Seconda Guerra Mondiale”.</ref>
 
===== Punti estremi =====