Ascanio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
LauBot (discussione | contributi)
m Bot: passaggio degli url da HTTP a HTTPS
Riga 22:
Nell'''[[Eneide]]'' di Virgilio sono molti i versi dedicati ad Ascanio. Durante la notte della caduta di Troia viene improvvisamente avvolto da una misteriosa lingua di fuoco che lo lascia indenne: chiaro segno di una protezione da parte degli dei.<ref>Virgilio, ''Eneide'', II.</ref> Enea riesce comunque a fuggire da Troia con il figlio e sbarca prima a Cartagine presso la regina [[Didone]] (che s'innamora di Enea per una freccia scoccata da Cupido che ha assunto l'aspetto di Ascanio)<ref>Virgilio, ''Eneide'', I.</ref>, quindi nel [[Lazio]], dove è accolto dal [[Re Latino]], che gli promette in sposa la figlia Lavinia. Qui però Ascanio, durante una battuta di caccia, ferisce a morte accidentalmente la cerva domestica di un giovane [[cortigiano]] del re, [[Almone (Eneide)|Almone]]; troiani e latini passano dalle parole alle armi; Almone viene colpito alla gola da una freccia e si accascia morto al suolo.<ref>Virgilio, ''Eneide'', VII.</ref> Scoppia così la guerra, nella quale Ascanio ucciderà Numano, cognato di [[Turno]], re dei Rutuli.<ref>Virgilio, ''Eneide'', IX.</ref> La guerra è vinta dai troiani; dopo la morte di Enea, Ascanio (o ''Iulo'') fonda [[Alba Longa]].<ref name="FloroI,1.4">[[Floro]], ''Epitoma de Tito Livio bellorum omnium annorum DCC'', I, 1.4.</ref> Suoi discendenti saranno [[Romolo e Remo]].
 
Tito Livio, nel suo ''[[Ab Urbe Condita]]'', non chiarisce la maternità di Ascanio. Se infatti all'inizio del suo racconto, l'attribuisce a [[Lavinia (mitologia)|Lavinia]]<ref>[[Tito Livio]], {{la}}[httphttps://la.wikisource.org/wiki/Ab_Urbe_Condita/liber_I#1 Ab Urbe Condita, 1, 1].</ref>, più avanti riporta che potrebbe essere figlio di Creusa<ref>{{la}}[httphttps://la.wikisource.org/wiki/Ab_Urbe_Condita/liber_I#1 Ab Urbe Condita, 1, 3].</ref>. Di certo, conclude Livio, Enea ne è il padre.
 
{{Citazione|Questo Ascanio, quali che fossero la madre e la patria d'origine, in ogni caso era figlio di Enea.|[[Tito Livio]], [[Ab Urbe Condita]], 1, 3.}}