Cervello (anatomia umana): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m WPCleaner v2.01 - Fixed using Wikipedia:Check Wikipedia (Nota ripetuta)
LauBot (discussione | contributi)
m Bot: passaggio degli url da HTTP a HTTPS
Riga 136:
{{Vedi anche|Emozione}}
 
Le [[emozione|emozioni]] sono generalmente definite come processi multicomponenti a due fasi che implicano l'elicitazione, seguiti da sentimenti psicologici, di valutazione, di espressione, di risposte autonomiche e tendenze d'azione.<ref>{{Cita libro|cognome1=Armony |nome1=J |titolo=The Cambridge handbook of human affective neuroscience |data=2013 |editore=Cambridge Univ. Press |città=Cambridge [u.a.] |isbn=978-0-521-17155-7 |pp=16 |edizione=1. publ.}}</ref> I tentativi di localizzare le emozioni di base in certe regioni del cervello hanno avuto risultati controversi, con alcune ricerche che non hanno trovato prove per poter determinare aree specifiche corrispondenti alle emozioni ma circuiti coinvolti in processi emotivi generali. L'[[amigdala]], la corteccia orbitofrontale, la corteccia dell'insula media e anteriore e la [[corteccia prefrontale]] laterale, sembrano essere coinvolte nel generare le emozioni, mentre prove più deboli sono state trovate per l'[[area tegmentale ventrale]], il [[pallido ventrale]] e il ''[[nucleus accumbens]]''.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Lindquist |nome1=KA. |cognome2=Wager |nome2=TD. |cognome3=Kober |nome3=H |cognome4=Bliss-Moreau |nome4=E |cognome5=Barrett |nome5=LF |titolo=The brain basis of emotion: A meta-analytic review |rivista=Behavioral and Brain Sciences |data=23 maggio 2012 |volume=35 |numero=03 |pp=121–143 |doi=10.1017/S0140525X11000446|pmc=4329228 }}</ref> Altri, tuttavia, hanno trovato dimostrazioni dell'attivazione di regioni specifiche, come i gangli della base nella felicità, la corteccia cingolata [[corpo calloso|subcallosa]] nella tristezza e l'amigdala nella paura.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Phan |nome1=KL |cognome2=Wager |nome2=Tor |cognome3=Taylor |nome3=SF. |cognome4=Liberzon |nome4=l |titolo=Functional Neuroanatomy of Emotion: A Meta-Analysis of Emotion Activation Studies in PET and fMRI |rivista=NeuroImage |data=1º giugno 2002 |volume=16 |numero=2 |pp=331–348 |doi=10.1006/nimg.2002.1087 |url=httphttps://europepmc.org/abstract/med/12030820 |pmid=12030820}}</ref>
 
== Ricerca ==
 
Il funzionamento e la struttura del cervello non sono ancora completamente comprese e la ricerca scientifica in proposito è in corso.<ref name=HCP2009 /> La ricerca [[Neuroscienze|neuroscientifica]] si è notevolmente sviluppata negli ultimi decenni del [[XX secolo]]. Il "Decennio del cervello", un'iniziativa del governo degli Stati Uniti promossa negli [[anni 1990]], è ritenuta per aver determinato gran parte di questo aumento della ricerca,<ref>{{Cita pubblicazione|url=httphttps://www.sciencemag.org/cgi/content/summary/284/5415/739 |nome1=E.G. |cognome1=Jones |wkautore1=Edward G. Jones |nome2=L.M. |cognome2=Mendell |titolo=Assessing the Decade of the Brain |rivista=Science |doi=10.1126/science.284.5415.739 |data=30 aprile 1999 |volume=284 |numero=5415 |p=739 |editore=[[American Association for the Advancement of Science]] |pmid=10336393 |urlmorto=no |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100614091805/http://www.sciencemag.org/cgi/content/summary/284/5415/739 |dataarchivio=14 giugno 2010 }}</ref> ed ha avuto un seguito nel 2013 con il progetto BRAIN.<ref>{{Cita web|titolo=A $4.5 Billion Price Tag for the BRAIN Initiative? |url=httphttps://www.sciencemag.org/news/2014/06/45-billion-price-tag-brain-initiative |sito=Science {{!}} AAAS |data=5 giugno 2014 |urlmorto=no |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170618154752/http://www.sciencemag.org/news/2014/06/45-billion-price-tag-brain-initiative |dataarchivio=18 giugno 2017 }}</ref> Il ''[[Human Connectome Project]]'' è stato uno studio della durata di cinque anni, iniziato nel 2009, al fine di analizzare le connessioni anatomiche e funzionali delle varie zone del cervello; questo ha permesso di ottenere molti dati.<ref name=HCP2009>{{Cita pubblicazione|cognome1=Van Essen |nome1=DC et al. |titolo=The Human Connectome Project: A data acquisition perspective |rivista=NeuroImage |data=October 2012 |volume=62 |numero=4 |pp=2222–2231 |doi=10.1016/j.neuroimage.2012.02.018|pmc=3606888 }}</ref>
 
=== Metodi ===
Riga 152:
[[File:Functional magnetic resonance imaging.jpg|thumb|Esempio di [[neuroimaging funzionale|risonanza magnetica funzionale]] del cervello.]]
 
Le varie tecniche di [[neuroimaging funzionale]] mostrano cambiamenti nell'attività cerebrale che si riferiscono alla funzione di specifiche aree del cervello. Una tecnica è la [[risonanza magnetica funzionale]] (fMRI) che presenta i vantaggi rispetto a modalità alternative come la [[SPECT]] e [[Tomografia a emissione di positroni|PET]] come quello di non necessitare della somministrazione di sostanze [[radioattività|radioattive]] e di offrire una [[risoluzione spaziale]] più elevata.<ref>{{Cita web|titolo=Magnetic Resonance, a critical peer-reviewed introduction; functional MRI |editore=European Magnetic Resonance Forum |accesso=30 giugno 2017 |url=http://www.magnetic-resonance.org/ch/11-03.html |urlmorto=no |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170602035337/http://www.magnetic-resonance.org/ch/11-03.html |dataarchivio=2 giugno 2017 }}</ref> Un'altra tecnica è la [[spettroscopia a risonanza magnetica]]. Questi metodi si basano sulla risposta emodinamica che mostra cambiamenti nell'attività cerebrale in relazione ai cambiamenti nel flusso sanguigno, utili per mappare le funzioni alle aree cerebrali.<ref>{{Cita pubblicazione|autore1=Buxton, R. |autore2=Uludag, K. |autore3=Liu, T. |anno= 2004|titolo=Modeling the Haemodynamic Response to Brain Activation |url=httphttps://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1053811904003787 |rivista=NeuroImage |volume= 23 |pp=S220–S233 | doi=10.1016/j.neuroimage.2004.07.013}}</ref> La risonanza magnetica funzionale a riposo analizza l'interazione delle regioni cerebrali mentre il cervello non svolge un compito specifico.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Biswal|nome1=BB|titolo=Resting state fMRI: a personal history.|rivista=NeuroImage|data=15 agosto 2012|volume=62|numero=2|pp=938–44|pmid=22326802|doi=10.1016/j.neuroimage.2012.01.090}}</ref>
 
Qualsiasi [[corrente elettrica]] genera un [[campo magnetico]]; le oscillazioni neurali inducono campi magnetici deboli, e nella [[magnetoencefalografia]] funzionale la corrente prodotta può mostrare la funzione cerebrale localizzata in alta risoluzione.<ref>{{cita|Purves, 2012|p. 20}}.</ref> La [[trattografia]] utilizza la risonanza magnetica per [[Modellazione 3D|generare immagini tridimensionali]] delle vie nervose del cervello. I connectogrammi forniscono una rappresentazione grafica delle connessioni neurali del cervello.<ref name="Kane">{{Cita libro|coautori=Kane, R.L.; Parsons, T.D. |titolo=The Role of Technology in Clinical Neuropsychology |isbn=0-19-023473-3 |editore=[[Oxford University Press]] |anno=2017 |p=399 |accesso=9 marzo 2017 |url=https://books.google.com/books?id=iuAwDgAAQBAJ&dq |citazione=Irimia, Chambers, Torgerson, and Van Horn (2012) provide a first-step graphic on how best to display connectivity findings, as is presented in Figure 13.15. This is referred to as a connectogram.}}</ref>
Riga 209:
[[File:Hieroglyph brain.svg|thumb|upright=1.0|[[Geroglifici egizi|Geroglifico]] per la parola "cervello" (1700 a.C. circa)]]
 
Il [[Papiro Edwin Smith]], un antico trattato medico [[antico Egitto|egiziano]] scritto nel [[XVII secolo a.C.]], contiene il riferimento più antico al cervello. Il [[Geroglifici egizi|geroglifico]] che indica il cervello, compare otto volte in questo papiro, e vengono descritti i sintomi, la diagnosi e la prognosi di lesioni traumatiche alla testa. Il papiro menziona la superficie esterna del cervello, gli effetti della ferita (comprese le convulsioni e l'afasia), le meningi e il liquido cerebrospinale.<ref name=Kandel>{{Cita libro|wkautore=Eric R. Kandel |cognome=Kandel |nome=ER |autore2=Schwartz JH |autore3=Jessell TM |titolo=Principles of Neural Science |edizione=4th |editore=McGraw-Hill |città=New York |anno=2000 | isbn=0-8385-7701-6}}</ref><ref name="Adelman">{{Cita libro|cognome1=Schmitt |nome1=edited by George Adelman; foreword by Francis O. |titolo=Encyclopedia of neuroscience |data=1987 |editore=Birkhäeuser |città=Boston |isbn=0-8176-3335-9 |pp=843–847 |edizione=2. |url=httphttps://www.princeton.edu/~cggross/Hist_Neurosci_Ency_neurosci.pdf |urlmorto=no |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130505044949/http://www.princeton.edu/~cggross/Hist_Neurosci_Ency_neurosci.pdf |dataarchivio=5 maggio 2013 }}</ref>
 
Nel [[V secolo a.C.]] nella [[Magna Grecia]], [[Alcmeone di Crotone]], considerò per la prima volta il cervello come sede della mente.<ref name="Adelman"/> Nello stesso secolo, ad [[Atene]], [[Ippocrate di Coo]] riteneva che il cervello fosse la sede dell'intelligenza. [[Aristotele]], nella sua biologia, inizialmente collocava la sede dell'intelligenza nel [[cuore umano|cuore]] e indicava il cervello come un sistema per il raffreddamento del sangue. Egli riteneva che gli umani fossero più razionali delle bestie poiché, tra le altre ragioni, hanno un cervello più grande per raffreddare meglio il loro sangue caldo.<ref name=Bear>{{Cita libro|cognome=Bear |nome=M.F. |autore2=B.W. Connors |autore3=M.A. Paradiso |titolo=Neuroscience: Exploring the Brain |città=Baltimore |editore=Lippincott |anno=2001 | isbn=0-7817-3944-6}}</ref> Aristotele descriveva le meningi e faceva distinzione tra il cervello e il cervelletto.<ref>von Staden, p.157</ref> [[Erofilo di Calcedonia]], tra il quarto e il terzo secolo a.C. distingueva il cervello e il cervelletto e forniva la prima chiara descrizione dei ventricoli cerebrali; insieme a [[Erasistrato|Erasistrato di Ceos]] compì esperimenti su cervelli viventi. I loro lavori sono per lo più persi, ma i loro risultati ci sono arrivati principalmente a fonti secondarie. Alcune delle loro intuizioni dovettero essere riscoperte un millennio dopo la loro morte.<ref name="Adelman"/>