Corte europea dei diritti dell'uomo: differenze tra le versioni

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Sebbene abbia sede a [[Strasburgo]], la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo non fa parte dell'[[Unione europea]]; non deve nemmeno essere confusa con la [[Corte di giustizia dell'Unione europea]], con sede in [[Lussemburgo]], che, invece, è un'istituzione effettiva dell'[[Unione europea]], la cui competenza, peraltro, è di tutt'altra natura, vertendo sull'applicazione del [[diritto dell'Unione europea|diritto comunitario]] nell'interpretazione e nell'applicazione dei [[Trattati sull'Unione europea|trattati fondativi]] dell'[[Unione europea|Unione]].
==Storia==
Se, nel sistema originario del Trattato istitutivo del [[Consiglio d'Europa]], il raggiungimento delle sue finalità era affidato al Comitato dei ministri e all’Assemblea parlamentare, "la [[CEDU|Convenzione]] (adottata nel 1950 ed entrata in vigore nel 1953) e la Corte europea dei diritti dell’uomo (entrata in funzione nel [[1959]]) ne sono divenuti progressivamente il cuore palpitante, con l’affermazione solenne di un catalogo di diritti umani accompagnata alla volontaria sottomissione dei Paesi membri alla [[giurisdizione]] di una Corte europea: accessibile da chiunque si affermi vittima di una violazione di tali diritti a opera delle autorità nazionali, essa può constatare la sussistenza di una violazione, condannare lo Stato, spingerlo a mettere in atto tutte le misure necessarie per evitare nuove violazioni in futuro"<ref>Maria Giuliana Civinini, [http://questionegiustizia.it/speciale/2019/1/l-agente-del-governo-nel-sistema-convenzionale_44.php ''L’agente del governo nel sistema convenzionale''], Questione giustizia, speciale n. 1/2019 (''La Corte di Strasburgo'' a cura di Francesco Buffa e Maria Giuliana Civinini).</ref>..
 
Da quando nel 1998 il Protocollo n. 11 ha abolito l'organo designato dagli Esecutivi degli Stati membri per effettuare un previo vaglio di ammissibilità dei ricorsi (la "Commissione per i diritti umani" del Consiglio d'Europa), la Corte - che aveva iniziato i suoi lavori il 21 gennaio 1959 con un numero assai basso di ricorsi - "si è pronunciata su oltre 800.000 domande, e circa 21.000 sentenze ''stricto sensu'' sono state depositate" nel ventennio successivo<ref>[[Guido Raimondi]], [http://questionegiustizia.it/speciale/2019/1/i-vent-anni-della-nuova-corte_30.php ''I vent’anni della nuova Corte''], Questione giustizia, speciale n. 1/2019 (''La Corte di Strasburgo'' a cura di Francesco Buffa e Maria Giuliana Civinini).</ref>.