Die Neue Zeit: differenze tra le versioni

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Durante tutto questo periodo la ''Neue Zeit'' uscì mensilmente. A dispetto delle ambizioni di Kautsky, non arrivò a raggiungere un pubblico molto ampio. All'inizio gli abbonati non erano più di 2.500<ref name="Schu32">Schumacher op.cit. pag. 32</ref>. E di conseguenza la rivista faceva fatica a raggiungere l'equilibrio finanziario. Verso il 1884 la società era in deficit di 4.000 marchi, ovvero circa metà del capitale<ref name="Schu32"/>. Per rendere più stabile la rivista, la casa editrice Dietz decise di allegarla a una delle sue collezioni più redditizie, la "Biblioteca internazionale dei classici del Socialismo", di cui Karl Kautsky divenne il direttore responsabile<ref name="Schu32"/>.
 
Dopo l'abrogazione della legge contro i Socialisti la ''Neue Zeit'' cambiò radicalmente: divenne settimanale e allargò il pubblico dei lettori fino a quasi 10.000 abbonati all'inizio degli anni novanta dell'Ottocento<ref name="Schu32"/>. In questo contesto giuridico chiarito, Kautsky si circondò di una redazione ormai permanente. Nel 1891, per la prima volta, il [[colophon]] elencava i principali collaboratori: [[August Bebel]], [[Eduard Bernstein]], [[Friedrich Engels]], [[Paul Lafargue]], [[Max Schippel]] e [[Friedrich Adolph Sorge]]<ref name="Schu33"/>. Questo elenco si modificò nel tempo: [[Wilhelm Liebknecht]] e [[Franz Mehring]] vi entrarono a partire dal 1892, poi [[Heinrich Cunow]] dal 1899<ref name="Sc">Schumacher op.cit. pag. 33-34</ref>, mentre il nome di Eduard Bernstein sparì nel [[1900]]. Parallelamente la rivista disponeva di vari corrispondenti fissi come [[Charles Rappoport]] e [[Hubert Lagardelle]] dalla Francia o [[Ischtiraki]]<ref>[httphttps://hdl.handle.net/10622/ARCH00712.D%20XX%20441?locatt=view:pdf Kautsky-Archiv, IISG Amsterdam, Brief Schrader an Kautsky, 1900, DXX-441]</ref> e [[Friedrich Schrader]] da Costantinopoli. Vantava infine collaboratori intermittenti come [[Rosa Luxemburg]], [[Trockij]] e [[Aleksandr L'vovič Parvus|Parvus]].
 
Il numero di lettori diminuì a metà degli anni novanta: nel 1896 gli abbonati erano scesi a 4.000, poi il loro numero si stabilizzò intorno ai 7.000 nel corso del primo decennio del Novecento<ref name="Schu33"/>. Era in ogni modo chiaro che il progetto iniziale di Kautsky di iniziare il proletariato alla teoria marxista non si era realizzato: la rivista era letta solo dagli intellettuali di sinistra e da alcuni funzionari di partito<ref name="Schu33"/>. Inoltre, subiva la concorrenza di altre riviste, come la rivista revisionista di Johann Sassenbach, ''Der sozialistische Akademier''<ref name="Schu33"/>. Nonostante tutto, la ''Neue Zeit'' riuscì ad imporsi come rivista ufficiale della SPD: dal 1901 al 1914 si sottotitolò "Settimanale della socialdemocrazia tedesca" (''Wochenschrift der deutschen Sozialdemocratie'')<ref name="Schu36">Schumacher op.cit. pag. 36</ref>.