Extraterrestre: differenze tra le versioni

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Il continuo miglioramento della tecnologia dei [[telescopio rifrattore|telescopi rifrattori]], inoltre, faceva presagire nuove imminenti scoperte. L'astronomo francese [[Camille Flammarion]] (1842-1925), ad esempio, rimase convinto per tutta la vita che vi fossero altri pianeti abitati, concetto che divulgò nei suoi libri.<ref>[[Camille Flammarion]], ''La Planète Mars et ses conditions d'habitabilité'', Paris: Gauthier-Vallars et Fils, 1892. ([httphttps://www.archive.org/details/laplantemarset01flam Testo originale completo])</ref><ref>P. Chambers - ''Life on Mars; The Complete Story'', Blandford, Londra, 1999, ISBN 0-7137-2747-0</ref> Flammarion fu anche tra i primi a proporre l'idea che gli esseri [[extraterrestri]] fossero davvero alieni, e non semplicemente variazioni delle creature terrestri.<ref>[http://www.daviddarling.info/encyclopedia/F/Flammarion.html Flammarion, (Nicolas) Camille (1842–1925)]— The Internet Encyclopedia of Science</ref>
 
La presunta scoperta dei [[canali di Marte]] nel [[1877]] da parte di [[Giovanni Virginio Schiaparelli]] condusse alcuni astronomi, come [[Percival Lowell]], a sostenere la loro origine artificiale e quindi l'esistenza di vita senziente sul pianeta Marte. L'esistenza dei canali venne confutata da osservazioni successive, pur rimanendo viva a livello popolare. Nel 1961 l'astronomo [[Frank Drake]] propose, in modo puramente speculativo, l'[[equazione di Drake|equazione che prende il suo nome]], come tentativo di stimare il numero di civiltà extraterrestri evolute presenti nella [[Via Lattea]].
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Nel maggio del [[2011|2001]] il geologo [[Bruno D'Argenio]] e il biologo molecolare [[Giuseppe Geraci]], accomunati da un progetto svolto per il [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]], hanno annunciato di aver scoperto - all'interno di alcuni [[meteoriti]] - dei [[batteri]], dalla stampa ribattezzati ''batteri alieni'', i quali, rimasti immobili e inattivi per 2,3 miliardi di anni nelle [[rocce]], una volta estratti si sarebbero risvegliati e [[riproduzione|riprodotti]]<ref>Cfr., oltre al comunicato officiale ([http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews?IDn=825 online]) del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]], gli articoli di P.Greco, ''Batteri alieni o "bufale" pseudoscientifiche'', ([http://www.swif.uniba.it/lei/rassegna/010510a.htm online] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070412202252/http://www.swif.uniba.it/lei/rassegna/010510a.htm |data=12 aprile 2007 }}) in «[[L'Unità]]» del 10.05.2001 e di P. Bianucci, ''Questi batteri sono alieni'', ([http://www.swif.uniba.it/lei/rassegna/010510.htm online] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20041028205222/http://www.swif.uniba.it/lei/rassegna/010510.htm |data=28 ottobre 2004 }}) in «[[La Stampa]]» sempre del 10.05.2001.</ref>. L'annuncio ha immediatamente suscitato incertezza nel mondo scientifico in merito all'attendibilità dei risultati del progetto. Tanto vero che parte della stampa ha lealmente rilevato che "''la maggioranza degli scienziati ritiene che si tratti di una contaminazione avvenuta sulla Terra. Ed è l'obiezione con cui gli esobiologi hanno accolto l'annuncio''"<ref>{{Cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/05/10/batteri-alieni-nelle-meteoriti-gia-polemica.html|titolo=Batteri alieni nelle meteoriti è già polemica - la Repubblica.it|accesso=27 agosto 2016}}</ref>.
 
Nel febbraio del [[2005]], due scienziati della [[NASA]] avevano inizialmente riferito di aver trovato quella che essi definivano una possibile prova della presenza di vita su Marte<ref>{{cita pubblicazione| url=http://www.space.com/scienceastronomy/mars_life_050216.html| titolo= Exclusive: NASA Researchers Claim Evidence of Present Life on Mars|cognome=Berger|nome=Brian|anno=2005}}</ref>. In particolare, i due scienziati, Carol Stoker e Larry Lemke, si erano basati sul fatto che alcuni segni spettrografici di [[metano]] nell'[[atmosfera]] marziana sono molto simili al metano prodotto da alcune forme di vita primitive sulla Terra; tuttavia i vertici della NASA smentirono la notizia, e i due scienziati in seguito ritrattarono le loro affermazioni<ref>{{cita pubblicazione| url=http://www.spacetoday.net/Summary/2804| titolo= NASA denies Mars life reports| editore=spacetoday.net| anno=2005}}</ref>. Nonostante questo alcuni scienziati considerano ancora plausibile l'ipotesi riportando alcune rilevazioni che potrebbero essere compatibili con un'origine biologica del metano su Marte<ref>{{cita pubblicazione| cognome= Spotts|nome= Peter N.| titolo= Sea boosts hope of finding signs of life on Mars| editore= The Christian Science Monitor| data = 28 febbraio 2005| url = httphttps://www.csmonitor.com/2005/0228/p02s02-usgn.html| accesso = 18 gennaio 2011}}</ref>.
[[File:Arecibo Observatory Aerial.jpg|thumb|Parte dell'antenna del radiotelescopio di [[Arecibo]] usato per il programma SETI]]