Colosseo: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{nota disambigua|il monumento di [[Pozzuoli]]|[[Anfiteatro Flavio (Pozzuoli)]]|Anfiteatro Flavio}}
{{Sito archeologico
|Nome = Amphitheatrum Flavium
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<!-- Dimensioni -->
}}
 
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e la basilica di San Paolo fuori le mura
|nomeInglese = Historic Centre of Rome, the Properties of the Holy See in that City Enjoying Extraterritorial Rights and San Paolo Fuori le Mura
|immagine = Colosseum-exterior-2007.JPG
|anno = 1980
|annoEliminazione =
|tipologia = Culturali
|criterio = (I)(II)(III)(IV)(V)
|pericolo = In parte in pericolo
|link = 91
|linkMappa =
}}
 
{{Citazione|Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma;<br />
quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma;<br />quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo|Profezia di [[Beda il Venerabile]], [[VIII secolo]]|Quamdiu stabit Colyseus stabit et Roma;<br />cum cadet Colyseus cadet et Roma;<br />cum cadet Roma cadet et mundus|lingua=la}}
 
Il '''Colosseo''', originariamente conosciuto come ''Amphitheatrum Flavium'' ( in [[Lingua italiana|italiano]]: '''Anfiteatro Flavio''') o semplicemente come ''Amphitheatrum'', è il più grande [[anfiteatro]] del mondo<ref>{{cita news|url=http://www.guinnessworldrecords.com/records-3000/largest-amphitheatre/|titolo=Colosseum: The Largest Amphitheatre|pubblicazione=Guinnesworldrecords.com|data=6 marzo 2013}}</ref>, situato nel centro della città di [[Roma]]. In grado di contenere un numero di spettatori stimato tra 50.000 e 75.000 unità, è il più importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento dell'[[Roma (città antica)|antica Roma]] che sia giunto fino a noi<ref name="ReferenceA">Bianchi Bandinelli e Torelli 1976, Arte romana scheda 99.</ref>, conosciuto in tutto il mondo come simbolo della città di Roma e uno dei simboli d'[[Italia]].
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== Storia ==
{{Citazione|Taccia la barbara Menfi il prodigio delle piramidi, né il lavoro degli Assiri esalti più Babilonia; né siano celebrati gli effeminati Ioni per il tempio di Diana; l'altare dei molteplici corni faccia dimenticare Delo; né i Cari portino più alle stelle, con lodi sperticate, il Mausoleo proteso nel vuoto. Ogni opera cede dinanzi all'Anfiteatro dei Cesari, la fama parlerà ormai d'una sola opera al posto di tutte|[[Marco Valerio Marziale|Marziale]], ''Liber de spectaculis'', 1-7-8}}
 
=== Costruzione ===
[[File:Moneta con il colosseo, 240 dc.JPG|thumb|upright=0.7|[[Sesterzio]] con la rappresentazione del Colosseo e dei suoi giochi]]
 
[[File:Plastico E.U.R. rom marts 2003.jpg|thumb|Il [[foro romano]] sulla sinistra e sullo sfondo il Colosseo, in basso l'[[isola Tiberina]], da un diorama del [[Museo della civiltà romana]] all'[[EUR]].|287x287px]]
La costruzione iniziò nel [[72]] d.C. sotto l'imperatore [[Tito Flavio Vespasiano|Vespasiano]], della [[dinastia flavia]]. I lavori furono finanziati, come altre opere pubbliche del periodo, con il provento delle tasse provinciali e il bottino del saccheggio del [[tempio di Salomone|tempio]] di [[Gerusalemme]] ([[70]] d.C.){{citazione necessaria}}.
Nel 1813 fu rinvenuto un blocco di marmo reimpiegato in epoca tarda, che recava ancora i fori delle lettere di bronzo dell'iscrizione dedicatoria, in origine posta sopra un ingresso: il testo è stato ricostruito nel modo seguente:
{{citazione|L’imperatore Cesare Vespasiano Augusto fece erigere il nuovo anfiteatro con il provento del bottino.|{{CIL|6|40454}}a2.|''Imp(erator)] Caes(ar) Vespasianus Aug(ustus)/ amphitheatrum novum/ ex manubis fieri iussit''|lingua=la}}
 
L'area scelta era una vallata tra la [[Velia (colle)|Velia]], il [[colle Oppio]] e il [[Celio]], in cui si trovava un lago artificiale (lo ''stagnum'' citato dal poeta [[Marco Valerio Marziale|Marziale]]), fatto scavare da [[Nerone]] per la propria ''[[Domus Aurea]]''.
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=== L'epoca imperiale ===
{{Citazione|Il Colosseo, la più bella rovina di Roma, termina il nobile recinto dove si manifesta tutta la storia. Questo magnifico edificio, di cui esistono solo le pietre spoglie dell'oro e de' marmi, servì di arena ai gladiatori combattenti contro le bestie feroci. Così si soleva divertire e ingannare il popolo romano, con emozioni forti, quando i sentimenti naturali non potevano più avere slancio.|[[Madame de Staël]]}}
 
[[File:Interno del Colosseo.jpg|thumb|Dettaglio interno del Colosseo.|215x215px]]
[[File:Iscrizione restauro Colosseo.jpg|thumb|verticale|Iscrizione apposta da [[Decio Mario Venanzio Basilio]] per celebrare i restauri del Colosseo, effettuati a sue spese dopo un terremoto ({{CIL|6|32094}})]]
 
[[Marco Cocceio Nerva|Nerva]] e [[Traiano]] fecero dei lavori, attestati da alcune iscrizioni<ref>{{CIL|6|32254}}; {{CIL|6|32255}}.</ref>, ma il primo intervento di restauro si ebbe sotto [[Antonino Pio]]<ref>''[[Historia Augusta]]'', ''Antonino Pio'', VIII.2.</ref>. Nel [[217]] un incendio, innescato presumibilmente da un fulmine, fece crollare le strutture superiori; i lavori di restauro fecero chiudere il Colosseo per cinque anni, dal [[217]] al [[222]], e i giochi si trasferirono al [[Circo Massimo]]<ref>[[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]], LXXIX.25.2-3.</ref>. I lavori di restauro furono iniziati sotto [[Eliogabalo]] ([[218]]-[[222]]) e portati avanti da [[Alessandro Severo]], che rifece il colonnato sulla ''summa cavea''. L'edificio fu riaperto nel [[222]], ma solo sotto [[Gordiano III]] i lavori poterono dirsi conclusi,<ref>''[[Historia Augusta]]'', ''Eliogabalo'', XVII.8; ''[[Historia Augusta]]'', ''Alessandro Severo'', XXIV.3; ''[[Historia Augusta]]'', ''Massimino e Balbino'', I.4.</ref> come sembra anche dimostrare la monetazione di questi due imperatori.<ref>[[File:Severus Alexander Medallion 90070183.jpg|100px]] CNI XII 3 (Martin V); Muntoni 2 (Pius II); Berman 390; apparentemente non pubblicato, ma vedi Gnecchi II, p. 80, 9 (dritto) e Gnecchi III, p. 42 = Toynbee pl. 29, 7 (retro). Vedi anche BMC 156-157 e Cohen 468 per i sesterzi della stessa tipologia (che però datano al 223 d.C.).<br />Fronte: IMP CAES M AVREL SEV ALEXANDER AVG, busto laureato e drappeggiato di Severo Alessandro a destra.<br />Retro: PONTIF MAX TR P III COS P P; l'anfiteatro Flavio, è mostrato frontalmente con quattro livelli: il primo con archi, il secondo con archi che contengono statue, il terzo con nicchie che contengono statue e il quarto con finestre quadrate e clipei circolari; in una vista a volo d'uccello si può vedere l'interno con due file di spettatori. All'esterno, a sinistra [[Severo Alessandro]] è in piedi e sacrifica su un basso altare; dietro a lui la [[Meta Sudans]] e una grande statua del Sole. A destra un edificio a due piani con due timpani e una statua maschile (Jupiter?) accanto.</ref><ref>[[File:Gordianus III Æ medallion 125357.jpg|100px]] Gnecchi p. 89, 23 and Tav. 104, 6; cf. Cohen 166.<br />Fronte: IMP GORDIANVS PIVS FELIX AVG, busto laureato con drappo e corazza;<br />Retro: MVNIFICENTIA GORDIANI AVG, toro che combatte con elefante nel Colosseo visto dall'altro; Colosso di Nerone e [[Meta Sudans]], e [[Tempio di Venere e Roma]], o [[Ludus Magnus]] sull'altro lato.</ref> Un altro incendio causato da un fulmine fu all'origine dei lavori di riparazione ordinati dall'imperatore [[Decio]] nel [[250]].<ref name="richardson" />
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=== Dal Medioevo all'epoca moderna ===
[[File:Coliseo medieval.jpg|thumb|Il Colosseo rappresentato in una mappa della Roma medievale.|194x194px]]
Dopo l'abbandono fu adibito nel [[VI secolo]] ad area di sepoltura e poco dopo utilizzato come [[castello]]. Tra il VI e il VII secolo fu fondata all'interno del Colosseo una cappella oggi nota come [[chiesa di Santa Maria della Pietà al Colosseo]]<ref name=":0">{{Cita libro|autore=A.A.V.V.|titolo=La Chiesa di Santa Maria della Pietà al Colosseo|anno=Gennaio 2007|editore=Circolo San Pietro|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>. Sotto [[papa Leone IV]] fu gravemente danneggiato da un terremoto ([[847]] circa)<ref name="richardson" />. Il grande [[Terremoto dell'Appennino centrale del 1349|terremoto del 1349]] provocò il collasso dell'esterno lato sud, costruito su un terreno alluvionale instabile. A lungo utilizzato come fonte di materiale edilizio, nel [[XIII secolo]] fu occupato da un palazzo dei [[Frangipane (famiglia)|Frangipane]], successivamente demolito, ma il Colosseo continuò ad essere occupato da altre abitazioni. I blocchi di [[travertino]] furono sistematicamente asportati nel [[XV secolo|XV]] e [[XVI secolo]] per nuove costruzioni, e blocchi caduti a terra furono ancora utilizzati nel [[1634]] per la costruzione di [[Palazzo Barberini]] e nel [[1703]], dopo un altro [[Terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]], per il [[porto di Ripetta]].
 
[[Benvenuto Cellini]], nella sua ''Autobiografia'', raccontò di una spettrale notte tra demoni evocati nel Colosseo, a testimonianza della fama sinistra del luogo.
 
[[File:Piranesi-17030.jpg|thumb|Incisione di [[Giovanni Battista Piranesi|Piranesi]] raffigurante il Colosseo con le edicole della "Via Crucis".|193x193px]]
Nel corso del [[Giubileo]] del [[1675]] assunse il carattere di luogo sacro in memoria dei molti martiri cristiani qui condannati al supplizio. Nel [[1744]] [[papa Benedetto XIV]] vi fece costruire le quattordici edicole della ''[[Via Crucis]]'', e nel [[1749]] dichiarò il Colosseo chiesa consacrata a Cristo e ai martiri cristiani.
 
Nel [[1787]] durante il soggiorno di [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] a Roma lasciò una descrizione enfatica del monumento visto di notte tra le pagine del suo ''[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]'':
 
{{Citazione|Incantevole è soprattutto la vista del Colosseo, che di notte è chiuso; all'interno, in una cappelletta, vive un eremita e sotto le volte in rovina si riparano i mendicanti. Essi avevano acceso il fuoco sul terreno del fondo, e un venticello spingeva il fumo sopra tutta l'arena, coprendo la parte bassa dei ruderi, mentre le mura gigantesche torreggiavano fosche in alto; noi, fermi davanti all'inferriata, contemplavamo quel prodigio, e in cielo la luna splendeva alta e serena. A poco a poco il fumo si diffondeva attraverso le pareti, i vani, le aperture, e nella luce lunare sembrava nebbia. Era uno spettacolo senza l'uguale. Così si dovrebbero vedere illuminati il Pantheon e il Campidoglio, il colonnato di S. Pietro e altre grandi vie e piazze. E così il sole e la luna, non dissimilmente dallo spirito umano, hanno qui tutt'altra funzione che in altri luoghi: qui, dove il loro sguardo è fronteggiato da masse enormi, eppure formalmente perfette.|Johann Wolfgang von Goethe, ''Viaggio in Italia''}}
 
=== Epoca contemporanea: i restauri ottocenteschi ===
Liberato in due grandi riprese, con gli scavi diretti da [[Carlo Fea]], Commissario per le Antichità, nel [[1811]] e [[1812]] e con quelli di [[Pietro Rosa]] ([[1874]]-[[1875]]), agli inizi dell'[[XIX secolo|Ottocento]], oltre ad essere oggetto dei più fantasiosi progetti di riuso fino alla metà del [[XVIII secolo|Settecento]], il Colosseo era staticamente compromesso, dopo esser stato per secoli abitato, adibito a luogo di culto cristiano ed utilizzato come cava di [[travertino]]. Uno dei principali e più evidenti problemi era l'interruzione brusca dell'anello più esterno nei lati in corrispondenza delle attuali via di San Giovanni in Laterano e [[via dei Fori Imperiali]] che furono non a caso oggetto dei restauri più importanti. Il Fea descrisse pure le possibili motivazioni della presenza di fori sulle pietre del monumento interpretandoli come sistema per rimuovere le grappe metalliche che tenevano unite le pietre.<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-fea_(Dizionario-Biografico)/|editore=Dizionario Biografico degli Italiani|titolo=Carlo Fea|accesso=31 ottobre 2014}}</ref>
 
==== L'intervento di Raffaele Stern ====
[[File:Sperone in laterizio.jpg|thumb|verticale|Sperone in laterizio aggiunto da Stern]]
[[File:Colisee vu du Palatin-IMG 8335.JPG|miniatura|Il Colosseo visto dal [[colle Palatino]] in un dipinto di [[Jean-Achille Benouville]] (1870)]]
Dopo l'istituzione di una commissione straordinaria da parte di [[papa Pio VII]], i primi restauri iniziarono dopo il [[1806]], anno in cui un violento terremoto compromise la statica dei due lati liberi dell'anello più esterno. Il terremoto aveva particolarmente aggravato la situazione del terzo anello sul lato occidentale dove, a causa di conci ormai pericolanti, era richiesto un intervento di emergenza.
 
Dopo il puntellamento dei conci, furono immediatamente montati i ponteggi per la creazione di uno sperone che facesse da [[contrafforte]]. [[Raffaele Stern]] escogitò due modalità di intervento da sottoporre al vaglio dell'[[Accademia nazionale di San Luca|Accademia di San Luca]]: "''per via di togliere''", che consisteva nell'eliminazione della parte di attico e delle arcate del terz'ordine danneggiate, soluzione scartata, e "''per via d'aggiungere''", poi effettivamente realizzata con l'aggiunta di uno sperone in laterizio.
 
Le prime due arcate di ogni ordine furono tamponate e lo sperone rustico fu realizzato privo delle forme architettoniche delle arcate esistenti a causa dell'emergenza e della necessità di praticare l'intervento in economia e rapidità. Anche i conci puntellati, caricati successivamente di significato romantico e descritti come bloccati nell'atto della caduta, non sono in realtà che il frutto di un intervento d'emergenza. Stern aveva inizialmente pensato di tinteggiare lo sperone, poi ironicamente chiamato “stampella”, con un intonaco color [[travertino]] per evitare l'eccessivo contrasto con le parti autentiche, ma la tinteggiatura non fu mai realizzata.
 
==== L'intervento di Giuseppe Valadier ====
[[File:Colosseum (Rome) 4.jpg|thumb| Sperone in laterizio aggiunto da Stern nel [[1806]] |291x291px]]
[[Giuseppe Valadier]], che si era già interessato del Colosseo nel [[1815]] con un ''Progetto per chiudere decentemente l'Anfiteatro Flavio'' mediante cancellate, si occupò nel [[1823]] del recupero dell'anello perimetrale nel lato verso i fori. La differenza sostanziale fra l'impostazione del restauro di Stern e quello di Valadier è che, mentre il primo fu realizzato sotto il pericolo di un crollo imminente, l'altro poté essere praticato in tutta calma.
 
Dal punto di vista statico l'intervento consistette in un nuovo sperone, realizzato con arcate identiche alle originali. L'aggiunta, interamente in mattoni, fu costruita utilizzando materiale diverso rispetto all'originale per motivi economici, e non per una volontà di differenziazione, ad eccezione della basi e dei capitelli in [[travertino]], messi in opera in maniera identica agli originali e con lo stesso livello di definizione. Anche in questo caso, per non guastare esteticamente la preesistenza, si progettò una scialbatura color travertino, mai realizzata.
[[File:Inscrizione Anfiteatro flavio.JPG|thumb|sinistra|Iscrizione di [[papa Pio IX]] del [[1852]] che ricorda i restauri eseguiti sul lato verso l'[[Esquilino]]]]
 
A dieci anni dall'inizio dei lavori, l'opera fu celebrata da [[Giuseppe Valadier]] al pari di una nuova architettura in ''Opere di Architettura ed Ornamento'', ove descrisse ed illustrò minuziosamente il cantiere dalla costruzione delle impalcature alla fine del restauro, esaltandolo come una delle sue più grandi realizzazioni.
 
==== I lavori di Gaspare Salvi e Luigi Canina ====
Dagli [[Anni 1830|anni trenta]] fino alla conclusione dei lavori avvenuta a [[Anni 1850|metà del secolo]], i lavori passarono sotto la direzione di [[Gaspare Salvi]] e [[Luigi Canina]].
 
Il primo intervento di Salvi riguardò la parte più gravemente compromessa dell'intera costruzione rimasta in piedi: il terzo anello sul lato dell'attuale via San Gregorio. Su delle basi in travertino Salvi costruì un completamento con archi in [[laterizio]] su imposte di [[travertino]]; dagli archi fece partire dagli speroni per ricollegare la parte di nuova costruzione alla parte antica, che fu così staticamente assicurata. I nuovi archi sono segnalati da mattoni bipedali disposti radialmente. I riempimenti dei muri radiali sono realizzati in [[travertino]] al primo ordine ed in laterizio negli ordini superiori, mentre i pilastri di restauro sono interamente in mattoni. Alla morte di Salvi, Canina assunse la direzione dei lavori, risolvendo sullo stesso lato un problema di strapiombo verso l'interno della parte più alta della costruzione, che fu assicurata con tiranti in ferro ai contrafforti in mattoni di nuova costruzione.
[[File:The Colisuem and Meta Sudans, Rome, Italy-LCCN2001700939.jpg|thumb| Il Colosseo con la [[Meta Sudans]] tra il 1890 e il 1900|218x218px]]
 
L'ultimo grande intervento fu operato sul lato a nord, verso l'attuale via degli Annibaldi, il più conservato ad eccezione dell'attico, che presentava uno strapiombo di oltre 60 centimetri fuori dall'asse. Era dunque necessario costruire un sostegno per la parte più esterna strapiombante. Fu così costruito verso l'interno un abbozzo di quart'ordine nel secondo anello, in cui furono affondate catene binate per assicurare la parte d'attico non più in asse.
 
==== Il Novecento e i lavori contemporanei ====
[[File:0,05 € Italia.gif|thumb|Il Colosseo raffigurato sul retro della moneta italiana da 5 centesimi di euro]]
I resti della [[Meta Sudans]], la fontana flavia, furono demoliti definitivamente tra il [[1933]] e il [[1936]], insieme ai resti della base del [[Colosso di Nerone]] durante i lavori per la costruzione di Via dell'Impero, attuale [[Via dei Fori Imperiali]], voluta da [[Mussolini]].
 
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=== Origini dell'attuale nome ===
[[File:Colosseo-1.JPG|thumb|Immagine del Colosseo visto dal lato ovest, ripresa dal [[Vittoriano]].|197x197px]]
Nelle vicinanze era presente una [[Colosso di Nerone|statua colossale di Nerone]] in [[bronzo]], dalla quale si dice derivi il nome Colosseo, attestato a partire dal [[Medioevo]] e legato anche alle dimensioni colossali dell'edificio.<ref>{{cita web|url=https://civesromanussum.blogspot.it/2010/06/roma-sparita-il-colosso-di-nerone.html}}</ref>
 
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=== Struttura ===
{{Citazione|Vedo una gran cerchia d'archi, e tutt'intorno giacciono pietre infrante che furono parte un tempo di una solida muraglia. Nelle fessure e sopra le volte cresce una foresta di arbusti, olivi selvatici, e mirti, e rovi intricati, e malerbe confuse... Le pietre sono massicce, immense, e sporgono l'una sull'altra. Vi sono terribili fenditure nelle mura, e ampie aperture da cui si vede il cielo azzurro ...|[[Percy Bysshe Shelley]]}}
 
[[File:Colosseum-exterior-2007.JPG|thumb|Particolare della facciata esterna]]
[[File:ColosseoKikko.JPG|thumb|Dettaglio delle arcate]]
 
L'edificio poggia su una piattaforma in [[travertino]] sopraelevata rispetto all'area circostante. Le fondazioni sono costituite da una grande platea in [[tufo]]<ref name="ReferenceA"/> di circa 13 m di spessore, foderata all'esterno da un muro in [[laterizio]].
 
La struttura portante è costituita da [[pilastro|pilastri]] in blocchi di travertino, collegati da [[perno|perni]]: dopo l'abbandono dell'edificio si cercarono questi elementi metallici per fonderli e riutilizzarli, scavando i blocchi in corrispondenza dei giunti: a questa attività si devono i numerosi fori ben visibili sulla facciata esterna. I pilastri erano collegati da setti murari in blocchi di [[tufo]] nell'ordine inferiore e in laterizio superiormente. La cavea era sostenuta da volte a botte trapezoidali volte a crociera ed archi che poggiavano sui pilastri di travertino e sui setti radiali di tufi o mattoni. All'esterno è usato il [[travertino]], come nella serie di anelli concentrici di sostegno alla ''cavea''. In queste pareti anulari si aprono vari archi, decorati da [[Parasta|paraste]] che li inquadrano. Le [[Volta a crociera|volte a crociera]] (tra le più antiche del mondo romano) sono in ''[[opus caementicium]]'' e spesso sono costolonate tramite archi incrociati in [[laterizio]], usato anche nei paramenti. I muri radiali, oltre i due ambulacri esterni, sono rafforzati da blocchi di [[tufo]].
[[File:Bestiarii.jpg|thumb|[[Mosaico]] pavimentale raffigurante alcune tipologie di spettacoli anfiteatrali (''munera'' e ''[[venationes]]'')]]
 
Un complesso sistema di adduzione e smaltimento idrico consentiva la manutenzione dell'edificio e alimentava le fontane poste nella ''cavea'' per gli spettatori.
 
=== Facciata esterna ===
[[File:Colosseo - panoramica - Scuba Beer.jpg|thumb|upright=1.6|Visuale del Colosseo dall'[[Arco di Costantino]], [[piazza del Colosseo]]]]
 
La [[facciata]] esterna (alta fino a 48,50 m) è in [[travertino]] e si articola in quattro ordini, secondo uno schema tipico di tutti gli edifici da spettacolo del mondo romano: i tre registri inferiori con 80 arcate numerate, rette da [[Pilastro|pilastri]] ai quali si addossano semicolonne, mentre il quarto livello ([[attico (architettura)|attico]]) è costituito da una parete piena, scandita da [[Lesena|lesene]] in corrispondenza dei pilastri delle arcate.
 
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=== Cavea e accessi per il pubblico ===
[[File:L-Kolloseum.png|thumb|Sezione del Colosseo]]
 
All'interno la ''[[cavea]]'' con i gradini per i posti degli spettatori era interamente in marmo e suddivisa, tramite ''praecinctiones'' o ''baltea'' (fasce divisorie in muratura), in cinque settori orizzontali (''maeniana''), riservati a categorie diverse di pubblico, il cui grado decresceva con l'aumentare dell'altezza. Il settore inferiore, riservato ai [[Senato romano|senatori]] e alle loro famiglie, aveva gradini ampi e bassi che ospitavano seggi di legno (''subsellia''); sulla balaustra del podio venivano iscritti i nomi dei senatori a cui i posti inferiori erano riservati.
 
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Gli spettatori raggiungevano il loro posto entrando dalle arcate loro riservate. Gli Imperatori e le autorità raggiungevano i loro posti fruendo del privilegio di entrare da ingressi riservati, posti sull'asse minore dell'ovale, mentre gli ingressi collocati al centro dell'asse maggiore erano riservati agli attori e ai protagonisti degli spettacoli. Ma il resto del pubblico doveva mettersi in coda sotto l'arcata che mostrava il numero corrispondente alla tessera assegnata. Ciascuna delle arcate per il pubblico era quindi contraddistinta da un numerale, inciso sulla [[chiave di volta]], per consentire agli spettatori di raggiungere rapidamente e ordinatamente il proprio posto. I numeri incisi sulle arcate del Colosseo erano colorati di rosso per essere visibili anche da lontano. Lo hanno rivelato i restauri sponsorizzati dal gruppo Tod's e durante i quali, agendo con la nebulizzazione d'acqua per rimuovere lo sporco e lo smog depositati sul prospetto dell'edificio, sono venute alla luce tracce di colore piccole, ma inequivocabili.<ref>{{cita news|url=http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_gennaio_21/scoperti-numeri-incisi-arcate-colosseo-erano-rossi-74c0e704-a19d-11e4-8f86-063e3fa7313b.shtml|titolo=Scoperti i numeri incisi sulle arcate del Colosseo, erano rossi|autore=Maria Rosaria Spadaccino|data=21 gennaio 2015|accesso=19 maggio 2016}}</ref> Da qui si accedeva a scale incrociate che portavano a una serie simmetrica di corridoi anulari coperti a volta. Immettono ciascuna in un ampio settore comprendente tre cunei, scompartito da pilastri. Il percorso aveva le pareti rivestite in [[marmo]] e presentava una decorazione a [[stucco]] sulla volta, ancora quella originale di epoca [[Dinastia flavia|flavia]]. Il palco meridionale, che ospitava l'imperatore, aveva anche un altro accesso più diretto, attraverso un [[criptoportico]] che dava direttamente all'esterno.
[[File:Colosseo23.JPG|thumb|Gli ordini superiori]]
 
[[File:Colosseum.jpg|thumb|Interno]]
Dodici arcate erano riservate ai [[Senato romano|Senatori]] e immettevano in corridoi che raggiungevano l'anello più interno: da qui con una breve scala si raggiungeva il settore inferiore della ''[[cavea]]''. Anche questi passaggi erano rivestiti di marmo.
 
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All'interno del Colosseo è situata la [[chiesa di Santa Maria della Pietà al Colosseo]], luogo di culto cattolico. La piccola chiesa è inserita in uno dei fornici dell'anfiteatro Flavio. Venne probabilmente fondata tra il VI e il VII secolo, sebbene le prime notizie certe riguardo la sua esistenza risalgono al XIV secolo<ref name=":0" /><ref name=":1">{{Cita libro|autore=M. Armellini|titolo=Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX|anno=1891|editore=|città=Roma|p=|pp=|ISBN=}}</ref>.
 
La chiesa ha rappresentato da sempre un luogo di culto in memoria dei martiri cristiani che persero la vita all'interno del Colosseo, e fu frequentata da numerosi santi tra cui [[Ignazio di Loyola|San Ignazio di Loyola]], [[Filippo Neri|San Filippo Neri]] e [[Camillo de Lellis|San Camillo de Lellis]]. L'archeologo romano [[Mariano Armellini]] racconta che la cappella: ''" … era destinata in origine a guardaroba della compagnia che soleva rappresentare nell'arena dell'anfiteatro il gran dramma della Passione di Gesù Cristo, uso che si mantenne fino ai tempi di Paolo IV"''<ref name=":0" /><ref name=":1" /> .
 
Nel 1936 il Vicariato di Roma affidò al [[Circolo San Pietro]] l'incarico di provvedere all'officiatura della chiesa<ref name=":0" /><ref name=":1" />
Line 157 ⟶ 226:
 
Gli scavi dei collettori fognari del Colosseo hanno restituito resti di scheletri di numerosi animali domestici e selvatici, tra cui orsi, leoni, cavalli, struzzi.
 
== Visitatori ==
[[File:Colosseo di Roma panoramic.jpg|upright=1.4|thumb|Interni del Colosseo.]]
 
Nel 2016 il circuito di Colosseo, [[Foro romano]] e [[Palatino]] è stato visitato da 6 408 852 persone, confermandosi il sito più visitato in Italia.<ref name="visitatori 2017">Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, [http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/feed/pdf/Tabella-imported-64702.pdf Classifica dei siti più visitati d'Italia]</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/feed/pdf/Tabella-imported-64702.pdf|titolo = Visitatori e Introiti dei Musei, Monumenti ed Aree Archeologiche Statali per Istituto|accesso = 6 gennaio 2019|editore = MIBACT|data = 5 gennaio 2017}}</ref> Nel 2018 è stato visitato da 7.665.00 visitatori<ref>{{Cita web|url=http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Colosseo-record-visitatori-2018-chiude-con-7-6-milioni-757110d4-0222-436d-8291-a9b5aa7db501.html|titolo=Colosseo: record dei visitatori, il 2018 si chiude con 7,6 milioni|sito=rainews|accesso=8 gennaio 2019}}</ref>. Qui di seguito trovate un andamento complessivo del "Circuito archeologico Colosseo, Foro romano e Palatino" degli ultimi diciotto anni, sulla base dei dati dell'ufficio statistico dei beni culturali italiani:<ref>[http://www.statistica.beniculturali.it/Visitatori_e_introiti_musei.htm Visitatori e introiti di Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali per anno].</ref>
 
{| class="wikitable sortable"
|-
! width="10%" | Anno
! width="35%" | Visitatori totali
! width="35%" | Introiti lordi
! width="20%" | Prezzo medio entrata
|-
|<div align="center">2018<ref>https://www.lastampa.it/2019/01/04/societa/colosseo-da-record-milioni-di-visitatori-nel-NVrGMk2FpOIJ7KC19C4zbP/pagina.html</ref></div>
|<div align="center">7.665.000</div>
|<div align="center">75 milioni di €</div>
|<div align="center">€ 9,75</div>
|-
|<div align="center">2017<ref>http://www.repubblica.it/cultura/2018/01/06/news/franceschini_musei_record-185905229/</ref></div>
|<div align="center">oltre 7 milioni</div>
|<div align="center">circa 70 milioni di €</div>
|<div align="center">€ 9,75</div>
|-
|<div align="center">2015<ref>{{Cita web|url = http://www.secoloditalia.it/2016/01/record-per-colosseo-fori-imperiali-nonostante-marino-tronca/|titolo = Visite record per Colosseo e Fori imperiali. Nonostante Marino e Tronca|accesso=9 gennaio 2016|sito = www.secoloditalia.it}}</ref></div>
|<div align="center">6.551.046<ref>{{Cita web|url = http://roma.corriere.it/notizie/cultura_e_spettacoli/16_gennaio_13/franceschini-2015-stato-anno-record-musei-6c92be2a-b9ef-11e5-b643-f344dc24c117.shtml|titolo = Franceschini: il 2015 è stato
un anno record per i musei|accesso=13 gennaio 2016|sito = corriere.it}}</ref></div>
|<div align="center">€ 57.517.892,00</div>
|<div align="center">€ 9,50</div>
|-
|<div align="center">2014<ref>[http://www.statistica.beniculturali.it/rilevazioni/musei/Anno%202014/MUSEI_TAVOLA8_2014.pdf Visitatori ed Introiti Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali - ANNO 2014].</ref></div>
|<div align="center">6.171.702</div>
|<div align="center">€ 41.440.839,00</div>
|<div align="center">€ 6,71</div>
|-
|<div align="center">2013<ref>[http://www.statistica.beniculturali.it/RILEVAZIONI/MUSEI/Anno%202013/MUSEI_TAVOLA7_2013.pdf Visitatori ed Introiti Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali - ANNO 2013].</ref></div>
|<div align="center">5.625.219</div>
|<div align="center">€ 39.657.672,00</div>
|<div align="center">€ 7,05</div>
|-
|<div align="center">2008<ref>[http://www.statistica.beniculturali.it/rilevazioni/musei/Anno%202008/MUSEI_TAVOLA7_2008.pdf Visitatori ed Introiti Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali - ANNO 2008].</ref></div>
|<div align="center">4.777.989</div>
|<div align="center">€ 32.284.235,70</div>
|<div align="center">€ 6,76</div>
|-
|<div align="center">2003<ref>[http://www.statistica.beniculturali.it/rilevazioni/musei/Anno%202003/MUSEI%20TAVOLA7%202003.pdf Visitatori ed Introiti Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali - ANNO 2003].</ref></div>
|<div align="center">3.135.905</div>
|<div align="center">€ 18.475.072,00</div>
|<div align="center">€ 5,89</div>
|-
|<div align="center">1998<ref>[http://www.statistica.beniculturali.it/rilevazioni/musei/Anno%201998/MUSEI%20TAVOLA7%201998.pdf Visitatori ed Introiti Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali - ANNO 1998].</ref></div>
|<div align="center">2.811.076</div>
|<div align="center">€ 11.196.963,23</div>
|<div align="center">€ 3,98</div>
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|}
 
== Collegamenti ==
{{metroroma|linea=B|Colosseo}}
{{metroroma|linea=C|Fori Imperiali|intro=Sarà raggiungibile, al termine dei lavori, dal}}
{{Fermata tram|linea=3|Colosseo}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
;Fonti primarie
* [[Cassio Dione Cocceiano]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]''
* [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]], ''Vite dei dodici Cesari''
* ''[[Historia Augusta]]''
 
;Fonti secondarie
* Gabriele Farre, ''L'Anfiteatro. Logica costruttiva di una tipologia architettonica'', Santarcangelo di Romagna (RN), Maggioli Editore, Paesaggio Urbano, n.3/2016, pp.&nbsp;60–75. ISSN 1120-3544
* [[Ranuccio Bianchi Bandinelli]] e [[Mario Torelli]], ''L'arte dell'antichità classica, Etruria-Roma'', Torino, Utet, 1976.
* P. Colagrossi, [https://www.archive.org/details/lanfiteatroflavi00colauoft ''L'Anfiteatro Flavio nei suoi venti secoli di storia''], Firenze, Libreria editrice fiorentina, 1913.
* Ada Gabucci, [[Filippo Coarelli]] ''et al.'', ''Il Colosseo'', Milano, Electa, 1999. ISBN 88-435-5873-0
* [[Pier Giovanni Guzzo]] ''et al.'' (1986). ''Il Colosseo''. Archeo dossier '''21''': pp.&nbsp;1–66.
* Roberto Luciani, ''Il Colosseo'', Milano, Fenice 2000, 1993. ISBN 88-415-0409-9
* [[Lawrence Richardson, Jr.]], ''s.v. Amphitheatrum Flavium'' in [http://books.google.it/books?id=K_qjo30tjHAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0 ''A New Topographical Dictionary of Ancient Rome''], Baltimore, JHU Press, 1992, pp.&nbsp;7–8. ISBN 0-8018-4300-6
 
== Voci correlate ==
* [[Arte flavia]]
* [[Monete euro italiane]]
* [[Colosseo nella pittura]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=https://www.academia.edu/28478607/The_Amphitheatre._Logical_construction_of_an_architectural_typology_-_L_Anfiteatro._Logica_costruttiva_di_una_tipologia_architettonica|titolo=The Amphitheatre. Logical construction of an architectural typology - L'Anfiteatro. Logica costruttiva di una tipologia architettonica di Gabriele Farre|accesso=17 marzo 2017}}
* {{cita web | 1 = http://archeoroma.beniculturali.it/siti-archeologici/colosseo | 2 = Notizie e informazioni sul Colosseo nel sito della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma | accesso = 22 febbraio 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110221130116/http://archeoroma.beniculturali.it/siti-archeologici/colosseo | dataarchivio = 21 febbraio 2011 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.leaudioguide.net/b-it/Roma/128-Colosseo|Audioguida tratta da wikipedia sul colosseo Roma}}
* {{cita web|url=http://www.museoradio3.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-c20b1f17-43b7-4d6c-9cf3-d1c32e2668cd.html|titolo=Colosseo al nero, utopie relitti di Enrico Parlato|accesso=17 marzo 2017}}
*[https://www.romanoimpero.com/2009/09/il-colosseo.html Colosseo - Anfiteatro Flavio] su romanoimpero.com
 
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[[Categoria:Colosseo]]