Medici: differenze tra le versioni

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* {{simbolo|Coat of arms of the House Of Medici.svg}} [[Tavole genealogiche della famiglia Medici#Ramo Castellina Tornaquinci|Medici-Tornaquinci]]<br /><small>(''dal [[XV secolo]]'')</small>
* {{simbolo|Coat of arms of the Medici Ottajano.svg}} [[Tavole genealogiche della famiglia Medici#Ramo Ottajano|Medici-Ottajano]]<br /><small>(''dal [[XVI secolo]]'')</small>
* {{simbolo|Coat of arms of the House of Peruzzi de Medici.svg}} [[Tavole genealogiche della famiglia Medici#Ramo Peruzzi de' Medici|Peruzzi de' Medici]]<ref name="ref_A">[[Anna Maria Luisa di Averardo di Pierpaolo de' Medici]] ([[1756]]—[[1797]]), discendente dal ramo principale di [[Giambuono de' Medici]], si sposò nel [[1783]] con [[Bindo Simone Peruzzi]] ([[1729]]—[[1794]]), fondendo così le due famiglie.</ref><ref name="archive.org">{{Cita libro|titolo = Biografia del cav. Vincenzo Peruzzi gonfaloniere di Firenze scritta da Giuseppe Arcangeli|autore = Giuseppe Arcangeli|url = https://archive.org/details/bub_gb_40qQK3HnZCkC|editore = Tipografia F. Alberghetti e C.|città = Prato|anno = 1848|accesso = 22 novembre 2017}}</ref><br /><small>(''dal [[1783]]'')</small>
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Con l'avvento del Granducato nella seconda metà del [[XVI secolo]] i Medici divennero sovrani a tutti gli effetti unificando sotto il loro scettro gran parte della [[Toscana]], con l'unica eccezione dell'indipendente [[Repubblica di Lucca]] e dello [[Stato dei Presidi]], sotto dominazione spagnola. Il governo dei granduchi medicei fu inizialmente illuminato come quello dei loro avi: essi diedero impulso ai commerci, proclamarono la tolleranza religiosa con le famose [[Leggi Livornine]] del [[1591]]-[[1593]] e furono mecenati delle arti e della scienza, patrocinando [[Galileo Galilei]], astronomo di corte di [[Cosimo II de' Medici]], e fondando, con il cardinale [[Leopoldo de' Medici|Leopoldo]], l'[[Accademia del Cimento]], la prima istituzione scientifica in Europa a promuovere il metodo sperimentale di Galileo. Tuttavia, con l'avvento del [[XVIII secolo]], il malgoverno degli ultimi granduchi portò lo Stato alla bancarotta e alla morte senza eredi dell'ultimo sovrano mediceo [[Gian Gastone de' Medici|Gian Gastone]] la Toscana venne assegnata dalle Potenze europee al duca lorenese Francesco Stefano, marito dell'imperatrice [[Maria Teresa d'Austria]], rimanendo ai loro discendenti fino all'[[Unità d'Italia]]. La sorella di Gian Gastone, [[Anna Maria Luisa de' Medici]], lasciò per testamento l'immenso patrimonio artistico della famiglia alla città di Firenze, affinché non venisse disperso e potesse divenire oggetto "''della curiosità dei forestieri''", come scrisse lei stessa.
 
Attualmente sopravvivono solo tre rami collaterali della dinastia: quello dei Peruzzi<ref>[[Anna Marianame="ref_A" Luisa di Averardo di Pierpaolo de' Medici]] ([[1756]]—[[1797]]), discendente dal ramo principale di [[Giambuono de' Medici]], si sposò nel [[1783]] con [[Bindo Simone Peruzzi]] ([[1729]]—[[1794]]), fondendo così le due famiglie.</ref><ref>{{Cita libro|titolo name= Biografia del cav. Vincenzo Peruzzi gonfaloniere di Firenze scritta da Giuseppe Arcangeli|autore = Giuseppe Arcangeli|url = https://"archive.org/details/bub_gb_40qQK3HnZCkC|editore" = Tipografia F. Alberghetti e C.|città = Prato|anno = 1848|accesso = 22 novembre 2017}}</ref><br /><small>(''dal [[1783]]'')</small>, quello dei [[Medici di Ottajano]], principi di Ottajano e duchi di Sarno, trapiantati a [[Napoli]] sin dal [[XVI secolo]] e quello dei [[Medici-Tornaquinci]], marchesi di Castellina, rimasti nell'originaria Toscana.
 
== Origini della famiglia ==
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Il potere era in quel momento detenuto in particolare dagli [[Albizzi]], da [[Niccolò da Uzzano]], da alcuni [[Strozzi]], [[Peruzzi]], [[Castellani (famiglia)|Castellani]], ecc.
 
Crescendo la popolarità di Cosimo ed il numero dei suoi amici, gli uomini che detenevano il potere iniziarono a vedere in lui una minaccia. Il 1º settembre [[1433]] venne estratto come Gonfaloniere di Giustizia Bernardo [[Guadagni]] ed una Signoria profondamente legata agli Albizi ed ai suoi adepti. Fu fatta così la volontà di [[Rinaldo degli Albizzi]]. La nuova Signoria fece imprigionare Cosimo nel settembre [[1433]] con l'accusa di aver fomentato cospirazioni e complotti all'interno della città e di aver operato scientemente e con dolo perché Firenze entrasse in guerra con [[Lucca]]. Erano accuse confuse e false che avrebbero dovuto condurre Cosimo a morte.
 
Mancò a Rinaldo degli Albizzi la fredda determinazione di condurre le cose all'estremo. Una serie di "bustarelle" abilmente distribuite da Cosimo evitarono a questi la condanna a morte con la conversione della pena in esilio, fu la cosiddetta ''prima cacciata dei Medici''. Dopo la partenza di Cosimo per [[Padova]] e [[Venezia]], le istituzioni repubblicane ebbero una continua instabilità<ref>A Firenze i magistrati venivano estratti a sorte da borse opportunamente predisposte e per quanto facesse il gruppo dominante non riusciva ad esercitare un completo controllo sui nomi imborsati.</ref>.
 
Rinaldo degli Albizi non era uomo della stessa tempra del padre e nella situazione che precipitava non ebbe il coraggio o la forza di esercitare un controllo sulle estrazioni, errore che non ripeté invece Cosimo, che una volta al potere condizionò in maniera totale i nomi degli imborsati e di fatto evitò le avventurose estrazioni a sorte. Così nel settembre [[1434]] fu estratta una Signoria completamente favorevole ai Medici. Cosimo fu quindi richiamato a Firenze appena un anno dopo la sua partenza e furono mandati in esilio i suoi oppositori.