Premierato: differenze tra le versioni

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Col termine '''premierato''' (dal [[lingua francese|francese]] ''premier'', "primo", qui nel senso di [[primo ministro]]) si indicano nel linguaggio politico varianti della forma di governo [[sistema parlamentare|parlamentare]] dai contorni non sempre ben definiti.
 
In generale le due caratteristiche che vengono attribuite (solo talvolta congiuntamente) al premierato sono l'indicazione del capo di governo da parte dell'elettorato (se non l'elezione diretta) e/o un ruolo rafforzato dello stesso capo di governo rispetto al parlamento.<ref>http://www.treccani.it/enciclopedia/premierato/</ref><ref>http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/P/premierato.shtml</ref><ref>http://dizionari.repubblica.it/Italiano/P/premierato.php</ref><ref>http://www.treccani.it/vocabolario/premierato/</ref><ref name="archivio.rivistaaic.it">http://archivio.rivistaaic.it/materiali/anticipazioni/premierato/index.html</ref>
 
A seconda di quali di queste caratteristiche gli vengano attribuite, il concetto di premierato può sovrapporsi a quello di forma di [[governo neoparlamentare]] (dove il Capo del Governo è eletto direttamente)<ref name="ildialogo.org">http://www.ildialogo.org/estero/estero090720032.htm</ref>, a quello di cancellierato (dove il Capo del Governo ha un ruolo preminente, una maggiore stabilità e una certa legittimazione popolare) o a quello di parlamentarismo a prevalenza del governo (dove il Capo del governo riceve un'investitura popolare, se pure indiretta, e il suo legame con la maggioranza parlamentare assicura al sistema un certo grado di stabilità).<ref>Roberto Bin, Giovanni Pitruzzella, ''Diritto pubblico'', G. Giappichelli Editore, pg. 113</ref>
 
Il concetto di premierato viene spesso ricollegato alla forma di governo del [[Regno Unito]], il cosiddetto ''modello Westminster''.<ref>http://www. name="ildialogo.org" /estero/estero090720032.htm</ref>
 
== Regno Unito: il "modello Westminster" ==
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Prototipo del premierato è il [[modello Westminster]], ossia il sistema parlamentare e di [[governo]] vigente nel [[Regno Unito]], dove si è affermato, nel corso dei secoli, soprattutto per via consuetudinaria.
 
Esso prevede che il ruolo di capo del governo sia affidato al leader del partito principale, facendo sì che gli elettori votino indirettamente per il candidato al ruolo di capo del governo (ferma restando la possibilità che in seguito questi venga sostituito a partire da un voto interno al partito); che il capo del governo sia anche guida della maggioranza parlamentare, garantendo al governo una certa stabilità; e che il capo del governo possa decidere lo scioglimento del parlamento in sostanziale autonomia. Non prevede invece l'elezione diretta del [[Primo ministro]], che può inoltre essere sostituito senza bisogno di passare per le elezioni.<ref>http:// name="archivio.rivistaaic.it" /materiali/anticipazioni/premierato/index.html</ref> Può accadere pertanto che, nel corso della [[legislatura]], i [[deputato|deputati]] appartenenti allo stesso partito del primo ministro gli revochino la fiducia tacitamente accordatagli, eleggendo un nuovo capo del partito che sarà nominato ''premier'' dal capo dello Stato. Tale eventualità si è verificata nel [[1990]], quando i parlamentari del [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito conservatore]] sostituirono [[Margaret Thatcher]] con [[John Major]], e nel 2007, quando il Partito Laburista sostituì il proprio Leader Tony Blair con l'allora Cancelliere delle Scacchiere Gordon Brown.
 
Il ''premier'', di fatto, nomina e revoca i [[ministro|ministri]] (''secretaries'') e scioglie la [[Camera dei comuni (Regno Unito)|Camera dei comuni]], anche se, formalmente, tali provvedimenti assumono l'etichetta di decreti reali.