Pirateria nello stretto di Malacca: differenze tra le versioni
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Episodi di pirateria particolarmente violenti possono assurgere alla ribalta dei mass-media, tuttavia l'impatto economico diretto è limitato se paragonato al volume dei commerci globali dell'area. Generalmente, il bottino dei pirati si limita al contenuto delle stive, a parti delle macchine e al denaro e ai beni personali degli equipaggi. È invece consistente l'impatto indiretto, soprattutto quello dovuto ai costi aggiunti della sicurezza e all'aumento dei premi assicurativi.
Un esempio fu dato dai [[Lloyds di Londra]] che, sottolineandone la cattiva reputazione negli anni più recenti, dichiararono lo stretto un'area ad alto rischio aumentando i premi di un ulteriore 1% del valore del carico<ref>[
Gli attacchi pirata non hanno fermato le circa 50.000 navi che annualmente solcano le acque dello stretto e che rappresentano il 40% circa del traffico mercantile globale.<ref name=watchdog /> Lo stretto di Malacca continua ad essere la rotta più importante delle petroliere in viaggio dal Medio Oriente ai mercati dell'Asia orientale.
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Nel 2004 Indonesia, Malesia e Singapore, le tre nazioni della regione, hanno aumentato gli sforzi per pattugliare lo stretto. Mentre Singapore invoca l'aiuto internazionale, Indonesia e Malesia si oppongono ad un intervento straniero. Il fenomeno è particolarmente acuto in Indonesia, dove nel 2004 si sono verificati 93 dei 325 attacchi registrati nel mondo, contro 9 nelle acque della Malesia e 8 in quelle di Singapore.
Alla pattuglia multinazionale si sono aggiunte nel 2006 la Marina e la Guardia Costiera dell'[[India]].<ref>[
Dal 2009 la cooperazione intergovernativa ha drasticamente ridotto il fenomeno.<ref>Schuman, Michael. "[http://www.time.com/time/world/article/0,8599,1893032,00.html?xid=rss-topstories-cnnpartner How to Defeat Pirates: Success in the Strait of Malacca]." ''[[Time (magazine)|TIME]]''. 22 aprile 2009. Consultato il 22 aprile 2009.</ref> Tuttavia, secondo l'esperta di pirateria [[Catherine Zara Raymond]]:
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==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.atimes.com/atimes/Southeast_Asia/FJ19Ae01.html|Southeast Asia's modern-day pirates}}
*[
*{{cita web|http://www.atimes.com/atimes/Southeast_Asia/GD09Ae02.html|Pirates mock Malacca Strait security}}
*[https://web.archive.org/web/20070927190844/http://www.koreanhistoryproject.org/Ket/C09/E0901.htm "Tribute and Trade"], KoreanHistoryProject.org
*{{cita web|url=
*{{cita web |1=http://magma.nationalgeographic.com/ngm/2007-10/malacca-strait-pirates/pirates-text.html |2=National Geographic article on modern pirates in Malacca Straits |accesso=5 gennaio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070919032517/http://magma.nationalgeographic.com/ngm/2007-10/malacca-strait-pirates/pirates-text.html |dataarchivio=19 settembre 2007 |urlmorto=sì }}
*{{cita web |1=http://www.recaap.org/index_home.html |2=ReCAAP: Regional Cooperation Agreement on Combating Piracy and Armed Robbery |accesso=5 gennaio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100505082120/http://www.recaap.org/index_home.html |dataarchivio=5 maggio 2010 |urlmorto=sì }}
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