Zen: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Omega Bot (discussione | contributi)
m Bot: orfanizzo template:Avvisounicode come da discussione
Ho rimosso alcuni link che si ripetevano troppe volte ma il lavoro non è ancora completo.
Riga 1:
{{Nota disambigua||ZEN|Zen}}
{{W|buddhismo|agosto 2017|Presenza massiccia di overlinking, con link che arrivano alle 20 occorrenze. Da correggere manualmente lasciandone lo stretto necessario}}
[[File:Bodhidarma.jpg|thumb|upright=2|Un ''[[kakemono]]'' dipinto dal grande maestro giapponese, di scuola [[Zen Rinzai]], [[Hakuin]] (道元, 1686-1769), raffigurante [[Bodhidharma]].<br />Il testo dice: {{citazione|Lo ''Zen'' punta direttamente alla mente-cuore dell'uomo, guarda la tua vera Natura e diventa [[Buddha]].}}]]
 
{{citazione|Una speciale tradizione esterna alle scritture (教外別傳)<br />Non dipendente dalle parole e dalle lettere (不立文字)<br />Che punta direttamente alla mente-cuore dell'uomo (直指人心)<br />Che vede dentro la propria natura e raggiunge la buddhità (見性成佛)|''Quattro sacri versi di Bodhidharma'', 達磨四聖句}}
Riga 9:
''Zen'' è la pronuncia nipponica del carattere cinese 禅. Nella manualistica occidentale questo carattere quando viene trascritto in caratteri latini per riportare la sua pronuncia cinese, seguendo il metodo [[pinyin]] viene indicato come ''Chán'' o in [[Wade-Giles]] ''Ch'an''. È da tenere presente, tuttavia, che ''Chán'' (e ''Ch'an'') (pronunciato [tʂʰǎn]) è la restituzione del carattere in [[Lingua cinese standard|cinese]], lingua ufficiale della [[Repubblica popolare cinese]], derivata a sua volta dal [[dialetto di Pechino]]. Tuttavia il carattere 禅 in [[cinese medio]] veniva, probabilmente, pronunciato come [d͡ʑiᴇn] ed è molto probabile che i maestri cinesi dei pellegrini giapponesi, nonché i missionari cinesi della scuola ''Chán'' giunti in Giappone intorno al XIII secolo, pronunciassero questo carattere in cinese medio, da qui la resa in giapponese di ''Zen''.
 
Questo termine è dunque un prestito linguistico dalla [[lingua cinese]] media, e fu utilizzato fin dalla prima introduzione del [[Buddhismo]] in [[Cina]] per rendere foneticamente il termine [[sanscrito]] ''[[Dhyana|dhyāna]]'' ("visione") che nell'insegnamento del [[Gautama Buddha|Buddha]] indicava i graduali stati di coscienza caratterizzati da profonda comprensione che scaturiscono dall'esercizio del ''[[samādhi]]'', ossia la concentrazione meditativa raggiunta con la [[meditazione buddhista|meditazione]] di calma ([[Śamatha]], in giapponese ''shi'', "stare fermi") e anche con quella di [[consapevolezza]] ([[Vipassana]], in giapponese ''kan'', "contemplare"), da cui la meditazione seduti praticata nel chán/zen (ma anche nel [[buddhismo Tendai|Tendai]]), [[zhǐguān|shikan]]/shikantaza ("sedere in shikan")<ref>Zhìyǐ. Tóngméng Zhǐguān</ref>, definita poi, nelle scuole zen giapponesi, nella tipica postura dello [[zazen]] ("sedere in zen").<ref>Watanabe Toshirō (渡邊敏郎), Edmund R. Skrzypczak, and Paul Snowden, eds. (2003), ''Kenkyusha's New Japanese-English Dictionary'' (新和英大辞典), 5th edition, Kenkyusha, p. 1125.</ref><ref>Fischer-Schreiber, Ingrid; Schuhmacher, Stephan; Woerner, Gert (1989). ''The Encyclopedia of Eastern Philosophy and Religion: Buddhism, Hinduism, Taoism, Zen'', p, 321</ref>
 
In seguito la parola ''dhyana'', in diverse forme composte, qui sempre restituite in [[Lingua cinese standard|cinese]] come ''chánsēng'' (禪僧, monaco meditante) e ''chánshī'' (禪師, maestro di meditazione) divenne una definizione generica per una categoria di religiosi che si dedicavano specialmente alla meditazione. Sembra che in questo ambito sia nata la tradizione e che adotterà questo termine come vera e propria denominazione specifica del proprio lignaggio (cinese: ''Chánzōng'', giapponese: ''Zenshū'' 禅宗, la tradizione/scuola del Buddhismo Zen).
 
== Origini e diffusione ==
[[File:TofukujiHondo.jpg|upright=1.4|thumb|Il padiglione principale del tempio [[Tofuku-ji]] a Kyoto. Seppur costruito, nel 1236, secondo i voleri di [[Fujiwara Michiie]] patrono [[Enni Ben'en]], come luogo di pratica [[Buddhismo Tendai|Tendai]], [[Shingon]] e Zen, divenne presto un tempio della scuola Zen [[Rinzai-shū|Rinzai]] e risulta oggi il tempio Zen più antico del [[Giappone]].]]
{{vedi anche|Buddhismo Chán}}
[[File:Eiheiji gate.jpg|upright=1.4|thumb|L'ingresso al tempio Eihei-ji, il tempio principale della scuola [[Zen Sōtō]] fondato, da [[Eihei Dōgen|Dōgen]] nel 1244, nei pressi di [[Echizen]].]]
Le scuole del Buddhismo Zen derivano per lignaggi, dottrine e testi strettamente (anche se con delle specifiche evoluzioni) da quelle del [[Buddhismo Chán]] fondato in [[Cina]] dal leggendario monaco indiano [[Bodhidharma]], che faceva risalire il proprio lignaggio direttamente al Buddha, tramite il discepolo [[Mahākāśyapa]]. Furono trasferite nell'arcipelago giapponese da monaci [[Buddhismo Tendai|Tendai]] di ritorno dai loro viaggi in [[Cina]]. Oppure, successivamente, trasferite da monaci cinesi missionari in [[Giappone]]. L'introduzione del Buddhismo Zen, come scuola autonoma, in [[Giappone]] ha avuto un processo piuttosto sofferto. Tali difficoltà non si riscontrarono tanto nel trasferimento di dottrine, testi e lignaggi quanto piuttosto nel rendere autonomo lo Zen dalla scuola [[Buddhismo Tendai|Tendai]].
 
=== Il primo linguaggio Zen (quindi nascita "linguaggio medio -reale-" d͡ʑiᴇn, Cina. "Prestito lingua cinese... vedi templi 1200/1300 Cina) : [[Saichō]] e la scuola ''Gozu ( Rinzai )'' ===
[[Saichō]] (767-822), il fondatore del [[Buddhismo Tendai]], INTRODUSSE nel IX secolo in [[Giappone]] anche gli insegnamenti del [[Buddhismo Chán]] ''Beizōng'' (北宗, Scuola settentrionale) ricevendo, sempre in [[Cina]], anche il lignaggio della scuola [[Buddhismo Chán|buddhista Chán]] denominata [[Niútóuchán]] (anche 牛頭宗, ''Niútóu zōng''), fondata da [[Fǎróng]] (594-657), che scomparirà dalla [[Cina]] pochi decenni dopo ma che egli trasferirà in [[Giappone]] come scuola ''Gozu'' (牛頭宗, ''Gozu shū''). Le dottrine ''Chán'' erano quindi regolarmente studiate e praticate sul [[Monte Hiei]], sede della scuola [[Buddhismo Tendai|Tendai]], fin dal IX secolo.
 
=== [[Eisai]], [[Dainichi Nōnin]], [[Enni Ben'en]] e la scuola ''Rinzai'' ===
Nel XII secolo, il monaco [[Buddhismo Tendai|tendai]] [[Eisai]] (1141-1215) studiò il ''Chán'' durante il suo secondo soggiorno in [[Cina]], sotto la guida del maestro [[Xuan Huaichang]] (虛庵懷敞, giapp. Kian Esho, date sconosciute), appartenente al ramo ''Huánglóng'' (黃龍, giapp. ''Ōryū'') della denominazione [[Línjì]] (臨濟, giapp. ''Rinzai''). Tornato in [[Giappone]], ebbe difficoltà a insegnare tali dottrine al di fuori del contesto curricolare tradizionale previsto dal principale monastero [[Buddhismo Tendai|Tendai]], l'[[Enryaku-ji]]. Nonostante questo, [[Eisai]] non uscirà mai dalla scuola [[Buddhismo Tendai|Tendai]]. Un primo tentativo di una scuola autonoma ''Zen'' fu compiuto da un altro monaco [[Buddhismo Tendai|tendai]], [[Dainichi Nōnin]] (大日能忍, morto nel 1196?)<ref>Il pensiero di [[Dainichi Nōnin]], riportato nell'opera del suo allievo Kakuan (覚晏), lo ''Shin'yō teiji'' (心要提示), influenzerà profondamente la successiva opera di [[Eihei Dōgen|Dōgen]] che, tuttavia, accuserà, insieme ad [[Eisai]], [[Dainichi Nōnin]] di "contraddizione" in quanto se da una parte aveva rigettato le pratiche esoteriche (''mikkyō'') del [[Buddhismo Tendai|Tendai]] in favore delle dottrine Chán, dall'altra aveva anche rifiutato la pratica meditativa, aspetto principale del Chán cinese.</ref> che inviati due discepoli in [[Cina]], ottenne il lignaggio cinese<ref>La ragione di non essersi recato lui di persona in Cina e di non aver quindi ricevuto direttamente il lignaggio fece sì che questo non venne mai riconosciuto in Giappone.</ref> dal maestro [[Zhuan Deguang]] (1121–1203) a sua volta erede del Dharma del maestro di denominazione ''Linji'', [[Dahui Zonggao]] (大慧宗杲, 1089–1163)<ref>Autore dello ''Zhèngfǎyǎn zàng'' (正法眼藏, giapp. ''Shōbōgenzō'') conosciuto come lo Shōbōgenzō cinese.</ref> fondando la [[Daruma shū]] (達磨宗). Un tentativo finito piuttosto male se consideriamo che, nel 1194, un decreto imperiale proibirà le sue dottrine e distruggerà la sua scuola con i suoi monasteri<ref>Solo un gruppo di suoi seguaci resistette nel monastero [[Buddhismo Tendai|Tendai]] [[Hajaku-ji]], nella remota provincia dei [[Echizen]] (oggi [[Prefettura di Fukui]]), fino al 1241 quando aderiranno alla scuola [[Sōtō]] fondata da [[Eihei Dōgen|Dōgen]].</ref>. Dopo gli importanti tentativi di [[Eisai]] e di [[Dainichi Nōnin]], miglior successo lo ottenne [[Enni Ben'en]] (圓爾辯圓, anche Shōichi Kokushi, 1201-1280) altro importante monaco [[Buddhismo Tendai|tendai]] che studiò il ''Chán'' dapprima sul [[Monte Hiei]], poi durante un pellegrinaggio in [[Cina]] da dove fu il primo a trasferire il ramo ''Yōgi'' (楊岐, cin. ''Yángqí'') della denominazione ''Linji'', appreso sotto il maestro cinese [[Wúzhǔn Shīfàn]] (無準師範, giapp. Bujun Shipan o Bushun Shihan, 1177–1249).
 
=== L'arrivo dei maestri cinesi e la fondazione dei primi templi Zen ===
[[File:Eisai.jpg|left|thumb|Immagine di [[Eisai]] (1141-1215), tradizionale fondatore dello [[Zen Rinzai]].]]
Se neanche [[Enni Ben'en]] si distaccò dalla scuola [[Buddhismo Tendai|Tendai]], il fatto che ricoprisse il ruolo di abate del prestigioso monastero [[Tōfuku-ji]] (東福寺)<ref>Costruito nel 1236 secondo i voleri di Fujiwara Michiie, patrono Enni Ben'en, come luogo di pratica Tendai, Shingon e Zen, divenne presto un tempio della scuola Zen Rinzai e risulta oggi il tempio Zen più antico del Giappone.</ref>, a [[Kyoto]], diede grande prestigio alle dottrine Zen da lui insegnate. Ormai i tempi erano maturi perché alcuni maestri cinesi del ''Chán'' potessero giungere in [[Giappone]]: [[Lánxī Dàolóng]] (溪道隆, giapp. Rankei Dōryū, 1213-1278), fondatore, nel 1253, del monastero Kenchō-ji (建長寺) a [[Kamakura]]; [[Wùān Pǔníng]] (兀菴普寧, giapp. Gottan Funei, 1197–1276), vissuto solo 4 anni in [[Giappone]], dove ricoprì il ruolo di abate del tempio [[Kennin-ji]] (建仁寺), fondato da Eisai a [[Kyoto]] nel 1202; [[Dàxiū Zhèngniàn]] (大休正念, giapp. Daikyū Shōnen, 1214–1289), che fondò il monastero [[Kinpōzan Jōchi-ji]] (金宝山浄智寺) a [[Kamakura]]; infine [[Wúxué Zǔyuán]] (無學祖元, giapp. Mugaku Sogen, 1226–1286), che fu l'abate del monastero [[Engaku-ji]] (円覚寺) a [[Kamakura]].
 
=== [[Eihei Dōgen|Dōgen]] e i primi lignaggi autonomi dal [[Buddhismo Tendai|Tendai]] ===
[[File:DogenP2.JPG|thumb|Immagine di [[Eihei Dōgen|Dōgen]] (1200-1253), fondatore dello [[Zen Sōtō]].]]
Nello stesso periodo, un altro monaco [[Buddhismo Tendai|tendai]] nonché discepolo di [[Eisai]], [[Eihei Dōgen|Dōgen]] (1200-1253), anche lui di ritorno dalla [[Cina]] dove aveva studiato sul [[Monte Tiantong]] (天童山 ''Tiantong shan'') sotto la guida del maestro, di denominazione [[Caódòng]], (曹洞) [[Rujing]] (如淨, 1163-1228), ottenne il certificato di "illuminazione" e il lignaggio di trasmissione (傳法, cin. ''chuánfǎ'', giapp. ''denpō'') della scuola Chán [[Caódòng]]. Tornato in [[Giappone]] nel 1225, [[Eihei Dōgen|Dōgen]] si trasferirà nel 1230 nel tempio [[Anyo-in]] (安養院) alla periferia di [[Kyoto]], consumando una frattura definitiva con la scuola [[Buddhismo Tendai|Tendai]] e fondando la scuola giapponese [[Zen Sōtō]]<ref>Oltre a queste personalità occorre ricordare che nello stesso periodo operavano [[Shinchi Kakushin]] (心地覺心 , 1207–1298), che introdusse in [[Giappone]] una delle più importanti collezioni di ''[[gong'an]]'' cinesi, il ''Wúmén guān'' (無門關, giapp. ''Mumon kan'', Il passo di frontiera di Wumen, raccolta di quarantotto gong'an della scuola Chán, T.D. 2005.48.292c-299c, composto nel 1228 in 1 fascicolo da Wumen Huikai, 無門慧開, 1183-1260), e [[Nampo Jōmin]] (南浦紹明, conosciuto anche come Daiō Kokushi, 1235–1308), che ricevette il lignaggio dal maestro [[Xūtáng]] (虛堂, 1185–1269) e da cui si sviluppò il monastero Zen Rinzai [[Daitoku-ji]] (大徳寺).</ref>.
 
=== La diffusione dello Zen in Occidente ===
[[File:Zentatsu Richard Baker in 2008.jpg|thumb|Lo statunitense [[Richard Zentatsu Baker]] (1936-) uno dei primi maestri ''zen'' occidentali.]]
È difficile stabilire quali siano stati i primi approfonditi contatti tra occidentali e il Buddhismo Zen. I flussi di immigrazione ed emigrazione tra i diversi continenti avviatisi in modo massiccio sul finire del XIX secolo hanno consentito lo scambio di idee e culture non solo materiali. Il primo episodio di conversione formale di un occidentale al Buddhismo Zen lo si registra tuttavia nel 1906 quando la moglie di Alexander Russel avvia la prima pratica formalmente registrata di ''[[zazen]]'' e ''[[kōan]]'' con il maestro Zen giapponese [[Shaku Sōyen]] (釈 宗演, 1859–1919) giunto a Chicago nel 1893 su invito di circoli cristiani che promossero, in quell'anno, il [[World's Parliament of Religion]]. Shaku Sōyen ebbe modo di conoscere, in quella occasione, i coniugi Russel e fu da questi invitato a tornare negli [[Stati Uniti]] nel 1905. Dopo Shaku Sōyen giunsero i suoi discepoli: [[D.T. Suzuki]] (鈴木 大拙 Suzuki Daisetsu, 1870–1966) nel 1899, [[Shaku Sokatsu]] (1869–1954) nel 1906 e [[Senzaki Nyogen]] (千崎 如幻, 1876-1958) nel 1905. Fu tuttavia il discepolo di [[Shaku Sokatsu]], [[Sasaki Shigetsu]] (meglio conosciuto come Sokei-an, 佐々木 指月-曹渓庵, 1882—1945) a fondare a [[New York]], nel 1931, la Buddhist Society of America (poi ridenominata come [[First Zen Institute]]) che seguì fino alla sua morte nel 1945. Negli stessi anni operava, ma a [[San Francisco]] e a [[Los Angeles]], [[Senzaki Nyogen]] che fondò diversi gruppi di meditazione Zen aperti ai giovani americani. Grande influenza sulla cultura occidentale la ebbe [[D.T. Suzuki]] attivo negli Stati Uniti dal 1897 al 1909 e poi durante gli anni cinquanta. Egli operò a [[LaSalle (Illinois)]], come traduttore e studioso, per la casa editrice [[Court Publishing Company]] di proprietà del cittadino americano di origini tedesche [[Paul Carus]] (1852‑1919), già conoscente dello stesso [[Shaku Sōyen]]. È comunque nel Dopoguerra che il Buddhismo Zen prende piede negli Stati Uniti, grazie anche al movimento [[Beat Generation|beat]]. Bisognerà tuttavia aspettare la fine degli anni sessanta per vedere i primi maestri zen occidentali, tra questi vanno ricordati: [[Richard Zentatsu Baker]] (1936, di scuola [[Soto Zen|Soto]]) attivo a [[San Francisco]], [[Philip Kapleau]] (1912–2004, di scuola [[Sanbo Kyodan]] anche detta scuola di ''Harada Yasutani'', sintetizza sia le dottrine ''Soto'' che quelle ''Rinzai'') attivo a [[Rochester (New York)|Rochester]] e [[Robert Aitken]] (1917, anche lui di scuola [[Sanbo Kyodan]]), attivo ad [[Honolulu]].
 
In Europa va ricordata l'opera del monaco di scuola [[Soto Zen|Soto]], [[Taisen Deshimaru]] (1914-1982), allievo di [[Kōdō Sawaki|Kōdō Sawaki Rōshi]], che fu tra i primi, sul finire degli anni sessanta a [[Parigi]], a raccogliere intorno alla sua figura discepoli europei molti dei quali poi ordinati monaci, come l'italiano Fausto Taiten Guareschi. Oltre a Deshimaru, altri studenti di Sawaki, che viaggiavano spesso e fondarono dei sangha in Europa e in Occidente, furono [[Kōshō Uchiyama]], [[Yokoyama Sodō]], [[Gudō Wafu Nishijima]] (che nominò come suo successore il musicista e monaco laico statunitense [[Brad Warner]]) e [[Watanabe Kōhō]].
Riga 45:
 
=== Scuola Zen [[Rinzai-shū|Rinzai]] (臨濟宗, ''Rinzai shū'') ===
La scuola ''Rinzai'' deriva dalla denominazione Línjì (臨済) del [[Buddhismo Chán]]. Il primo a trasferire dottrine e lignaggi di questa scuola fu il monaco giapponese di scuola [[Buddhismo Tendai|Tendai]] [[Eisai]] di ritorno dal suo secondo viaggio in [[Cina]]. Dopo essere stata a lungo inglobata nella scuola [[Buddhismo Tendai|Tendai]], lo Zen Rinzai divenne una scuola autonoma a partire dal XIII secolo. Questa separazione si realizzò proprio grazie ai maestri cinesi di scuole ''chán'' ''línjì'' (臨済), [[Lánxī Dàolóng]], fondatore, nel 1253, del monastero [[Kenchō-ji]] a [[Kamakura]]; [[Wùān Pǔníng]], abate del tempio [[Kennin-ji]] a [[Kyoto]]; [[Dàxiū Zhèngniàn]] che fondò il monastero [[Kinpōzan Jōchi-ji]] a Kamakura; infine [[Wúxué Zǔyuán]] che fu l'abate del monastero [[Engaku-ji]] a [[Kamakura]]. Questi maestri, che furono per lo più invitati dalle autorità di governo giapponese, insegnarono lo Zen Rinzai con le relative dottrine e pratiche esattamente come era impartito nella [[Cina]] del XIII secolo. Con gli ''[[shōgun]]'' [[Ashikaga]] lo Zen Rinzai ottenne ulteriori riconoscimenti e protezioni da parte del governo. Dopo aver subìto influenza dalla scuola Zen Obaku, fu riformata da [[Hakuin Ekaku]] (白隠慧鶴, 1686-1769) il quale eliminò le pratiche ''[[nenbutsu]]'' proprie della scuola Obaku, centrando le dottrine e le pratiche Rinzai sullo studio dei ''[[kōan]]'' e sullo ''[[zazen]]''. Tutti i maestri Zen Rinzai conservano oggi nel loro lignaggio il nome di [[Hakuin]].
 
=== Scuola Zen [[Sōtō]] (曹洞宗, ''Sōtō shū'') ===