Papa Benedetto XIV: differenze tra le versioni

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Il giovane Lambertini fu notato nel 1691 da [[papa Innocenzo XII]], il quale, dopo aver ascoltato un discorso in latino redatto dallo stesso Lambertini sulla [[Trinità (cristianesimo)|Santissima Trinità]] e a lui dedicato, ne fu talmente stupefatto che gli assegnò un piccolo beneficio che rendeva cento [[Scudo (moneta)|scudi]] d'oro<ref name="Fan19" /><ref name="Moroni-21" />, la prima delle gratificazioni ricevute dal pontefice nel corso della sua vita antecedente l'ascesa al Soglio.
 
Nel [[1694]] si laureò in teologia e ''[[in utroque iure]]'' presso l'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Università di Roma]]<ref name=Fantuzzip65/><ref>{{miranda|bios1726-ii.htm#Lambertini|LAMBERTINI, Prospero Lorenzo|7 giugno 2015}}</ref>, avviandosi presto e con molti apprezzamenti alla carriera curiale<ref name="Rosa Enciclopedia dei Papi">{{cita|Rosa||Rosa-Enciclopedia dei Papi|titolo=Enciclopedia dei Papi}}.</ref><ref>{{cita|Lombardi|p. 512}}.</ref>, che percorse in tutti i suoi gradi e uffici divenendo nel 1708 [[Advocatus diaboli|Promotore della Fede]], nel 1712 Canonico della Basilica Vaticana con [[prebenda teologale]] e nel 1713 prelato<ref name=Fantuzzip65/>, per poi divenire nel 1718 Segretario della [[Congregazione delper concilioil clero|Congregazione del Concilio]]<ref>{{cita|Bertone}}.</ref>. Il Lambertini fu tenuto in grande stima dal pontefice in carica, [[papa Clemente XI|Clemente XI]] (1700-1721), il quale chiedeva consiglio al prelato nelle questioni più gravi e onerose, quali quelle relative al diritto canonico, ramo in cui il Lambertini eccelleva<ref name="Moroni-21" />. Il successore di Clemente XI, [[papa Innocenzo XIII]], gli offrì il posto di [[Diritto canonico|canonista]] della [[Penitenzieria Apostolica]]<ref name="Moroni-21" />.
 
===== La rapida ascesa sotto Benedetto XIII: vescovo di Ancona e cardinale =====
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=== Pontificato (1740-1758) ===
{{Approfondimento
|titolo = Curia romana
|contenuto = {{sp}}
*Segretario di Stato: [[Silvio Valenti Gonzaga]] (1740-1756), [[Alberico Archinto]] (1756-1758)
*[[Camera Apostolica]]:
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**Riti:
**Indice: [[Angelo Maria Querini]] (1740-1755), [[Francesco Landi (cardinale)|Francesco Landi]] (1755-56), [[Antonio Andrea Galli]] (1756 ? - 1767)
**Concilio: [[Antonio Saverio Gentili]] (1737-1753), [[Mario MilliniMellini]] (1753-56), [[Giovanni Giacomo Millo]] (1756-57), [[Clemente Argenvilliers]] (1757-58)
**Buon governo: [[Domenico Riviera]] (1737-1752), [[Giorgio Doria]] (1754-1759)
**Vescovi: [[Giuseppe Firrao il Vecchio|Giuseppe Firrao]] (1738-1744), [[Raffaele Cosimo de' Girolami]] (1744-1748), [[Carlo Alberto Guidobono Cavalchini]] (1748-1774)
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**Penitenziere Maggiore: [[Vincenzo Petra]] (1730-1747), [[Gioacchino Besozzi]] (1747-1755), [[Antonio Andrea Galli]] (1755-1767)
**Prefetto della Segnatura Apostolica: [[Neri Maria Corsini]] (1733-1770)
**Decani della Rota Romana: [[Carlo Leopoldo Calcagnini]] (1734-1743), Tommaso Nuñez (1743-1744), [[Mario MilliniMellini]] (1744-47), ...
*Vicario per la diocesi di Roma: [[Giovanni Antonio Guadagni]] (1732-1759)
}}
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====== I concordati e le aperture diplomatiche ai non cattolici ======
[[File:Subleyras cardinal Silvio Valenti Gonzaga.jpg|thumb|[[Pierre Subleyras|Pierre Hubert Subleyras]], ''Ritratto del cardinale Silvio Valenti Gonzaga'', olio su tela, 1745 circa, Galleria Cini, [[Roma]]. [[Segretario di Stato (Santa Sede)|Segretario di Stato]] dal 1740 al 1756, il Gonzaga fu uno dei principali collaboratori diplomatici di Benedetto XIV, aiutandolo nella promozione della sua politica concordataria<ref>{{cita|Leone|p. 76}}.</ref>.]]
L'elezione del Lambertini al soglio pontificio avvenne in un periodo di grandi tribolazioni, causate principalmente dalle dispute tra le nazioni cattoliche e il [[Papato]]. Benedetto XIV riuscì a rifiutare la maggior parte delle richieste degli Stati nazionali di nominare i vescovi, serbandone il diritto di nomina alla Chiesa<ref name="lm29">{{cita|Lombardi|p. 529}}.</ref>. Grazie a diplomatici eccellenti, quali il cardinale [[Silvio Valenti Gonzaga]] ([[Segretario di Stato (Santa Sede)|segretario di Stato]] dall'elezione del papa fino alla sua morte nel 1756), Benedetto fu in grado di appianare le dispute della [[Santa Sede]] con alcuni dei principali sovrani europei. Per esempio, con [[Carlo Emanuele III di Savoia]] il papa stipulò un concordato (5 gennaio 1741) in cui si disponevano nuove misure da adottarsi riguardo all'amministrazione dei feudi pontifici<ref group=N>La Chiesa Cattolica aveva varie comunità monastiche ed ecclesiali sparse nei vari regni fedeli al Papa, regni in cui tali comunità erano dotate di benefici territoriali ed economici; tali "anomalie" non soggette direttamente al potere regio ma a quello della Santa Sede non erano più accettate dalla società illuministica, quindi si accesero dispute giurisdizionali su tali territori. Si veda: {{cita|Mola Di Nomaglio|pp. 199-201}}.</ref> in terra sabauda<ref name="Rosa Enciclopedia dei Papi" /><ref name="Rogier-Bertier-Hajjar-72">{{cita|Rogier-Bertier-Hajjar|p. 72}}.</ref>. Il 2 giugno del medesimo anno<ref name="lm29" /> Benedetto e il Valenti Gonzaga riuscirono anche a trovare un accordo con [[Carlo III di Napoli]] riguardante i benefici ecclesiastici della Santa Sede in quel reame, rinunciando a buona parte degli antichi privilegi<ref name="Rogier-Bertier-Hajjar-72" />. Altri accordi simili si trovarono col [[Regno del Portogallo]] (1745) e col [[Spagna|Regno di Spagna]] (1753)<ref name="lm29" />.
La nuova concezione moderna del rapporto tra potestà laicale e potere temporale della Chiesa<ref>{{cita|Giacomelli|p. 876}}.</ref>, secondo la quale era necessario osservare in modo nuovo le esigenze degli Stati, cercava di superare con animo conciliante le eventuali divergenze, per il bene supremo delle anime<ref name="lm29" />. Benedetto XIV riteneva infatti «...di vivere in un'epoca che richiedeva assolutamente accondiscendenza verso i prìncipi temporali sul terreno civile per ottenere in cambio mano libera in quello spirituale, da non confondersi, quest'ultimo, con la difesa dei privilegi del clero»<ref name="Mo6">{{Cita|Morelli-Uomo e pontefice|p. 6}}.</ref>. Con questo spirito, pertanto, Benedetto accettò la totale indifferenza con cui fu trattata la delegazione pontificia in occasione della [[Trattato di Aquisgrana (1748)|pace di Aquisgrana]], pace che sanciva la fine della [[guerra di successione austriaca]] (1740-1748): in tale congresso internazionale, infatti, le potenze diedero a [[Filippo I di Parma|Filippo di Borbone]] i feudi pontifici di Parma, Piacenza e Guastalla senza che il papa ne venisse informato<ref name="Rendina-IPapi-731" />. Il Rendina, addirittura, dà adito alle teorie per cui il pontefice intendesse abolire progressivamente il dominio temporale dei papi in nome dell'assoluta preminenza del carattere spirituale proprio del ministero pietrino<ref name="Mo6" />. Nello spirito di tolleranza che lo contraddistingueva, il papa riconobbe [[Federico II di Prussia|Federico II]] come [[Sovrani di Prussia|re di Prussia]] e non più come semplice [[Marca di Brandeburgo|marchese del Brandeburgo]]<ref name="Rogier-Bertier-Hajjar-72" /><ref name="Rendina-IPapi-723" />. La questione del riconoscimento di questo titolo da parte di Benedetto nei confronti di un sovrano protestante fu una vera e propria rivoluzione diplomatica: il Lambertini, con questo atto, non soltanto differenziava le questioni politiche da quelle religiose, ma cercava anche di assicurare ai cattolici residenti in quel regno dei diritti che fino a quel momento erano stati negati dai papi precedenti<ref name="Rogier-Bertier-Hajjar-72" /><ref name="Mo6" />. Altro segno di apertura fu dimostrato verso i [[Protestantesimo|protestanti]] austriaci: Benedetto XIV, infatti, «...permise all'imperatrice Maria Teresa di tollerare nei suoi Stati i protestanti, pur raccomandandole di cercarne con cristiana dolcezza la conversione»<ref name="Rendina-IPapi-723">{{Cita|Rendina|p. 723|Rendina-I Papi|titolo=I Papi}}.</ref>.
 
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==== Il Giubileo del 1750 e San Leonardo ====
[[File:Atelier de Nicolas de Largillière, portrait de Voltaire, détail (musée Carnavalet) -002.jpg|thumb|[[Nicolas de Largillière|Nicolas de Largillierre]], ''Ritratto di François-Marie Arouet, detto Voltaire'', olio su tela, dopo il 1724-1725, [[Museo Carnavalet]]. Filosofo di spicco del movimento dei lumi, critico severissimo contro tutte le superstizioni (nonché contro la religione cattolica), ebbe un rapporto più che singolare con questo pontefice: apprezzato dal Lambertini per il dono del ''Mahomet'' e per la vivacità del suo ingegno<ref>{{Cita|Langone}}{{Citazione|Il carteggio con Benedetto XIV è notevolissimo. Fra i due corre, a dispetto di tutto, un'evidente stima reciproca.}}</ref>, le opere di Voltaire furono poste nell'Indice dei libri proibiti nel 1751<ref>{{Cita|Mezzadri-Vismara|pp. 315-316}}</ref>.|left]]
 
{{citazione|Quale maggiore felicità può provare un Cristiano che vedere la Gloria della Croce di Cristo nel sommo grado di splendore, in cui riluce sopra la terra, ed osservare con i propri occhi i monumenti della trionfale vittoria con cui la nostra Fede ha superato il Mondo? Qui potrete vedere l'altezza del secolo umiliata ad ossequiare la Religione, e quella che fu la Babilonia terrena, mutata in foggia d'una nuova e celeste Città|[http://www.totustuustools.net/magistero/b14pereg.htm; Estratto dalla bolla ''Peregrinantes a Domino'']}}
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==== Il trattato ''De servorum Dei beatificatione'' ====
Lo stesso anno del Giubileo il Papa pubblicò l'opera ''De servorum Dei beatificatione et beatorum canonizatione''<ref name=liberpers/>, fondamento della procedura moderna di [[canonizzazione]] dei [[Santo|santi]] e [[Beatificazione|beati]], secondo la quale per essere elevati agli onori degli altari bisognava essere stati autori almeno di un miracolo, cioè di un evento sovrannaturale avvenuto tramite l'azione divina. L'esame di tale miracolo deve essere affidata a una congregazione cardinalizia che deve vagliare in modo attento e scrupoloso tale miracolo, unitamente alla condotta di vita e alla fede del "candidato" alla santificazione. Alla regola si riconoscono alcune eccezioni, come per il caso di [[Pellegrino Laziosi]], riconosciuto dalla [[Congregazione dei riti|Congregazione dei Riti]] sulla base del culto da tempo immemorabile (e non sulla base di un pur esistente indulto pontificio) o, più in generale, per i casi di indulto pontificio<ref>''De servorum Dei beatificatione et beatorum canonizatione'', II, 20.</ref>.
 
==== La seconda fase del Pontificato (1750-1758) ====
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===== Irrigidimento dottrinale =====
Difatti il Papa, il 18 maggio 1751, rinnovò la condanna nei confronti della [[massoneria]] (bolla ''Providas romanorum pontificum''<ref name="Rosa Enciclopedia dei Papi" />) espressa già a suo tempo dal predecessore [[Papa Clemente XII|Clemente XII]]; il 13 marzo del 1752 le opere degli illuministi furono condannate e messe all'Indice<ref name="Rosa Enciclopedia dei Papi" />. Questo cambio di rotta fu dovuto con tutta probabilità al timore che il Pontefice provava nei confronti delle critiche più aspre verso il cristianesimo e la struttura gerarchica della Chiesa<ref name="Rosa Enciclopedia dei Papi" />.
 
===== La revisione dell'Indice dei libri proibiti =====
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==== Il declino, la morte e la sepoltura ====
Il 1758 vide un rapido esaurimento delle energie fisiche dell'anziano pontefice, che aveva raggiunto la ragguardevole età di 83 anni. All'inizio dell'anno fu afflitto da un attacco di [[gotta]], dalla quale sembrò essersi ripreso verso febbraio<ref name="Moroni-48">{{Cita|Moroni|p. 48}}.</ref>. Verso la fine di aprile, però, si ebbe il definitivo tracollo e il 3 maggio Benedetto XIV morì<ref name="Moroni-48" />. Al momento della morte, si dice che egli abbia pronunciato la famosa frase latina: ''[[sic transit gloria mundi]]'', cioè "così passa la gloria del mondo", nella consapevolezza che la sua opera riformatrice non sarebbe stata compresa dai suoi successori<ref>{{Cita|Rendina-I Papi|pp. 734-735}}.</ref>.
 
{{cn|Fu sepolto nella basilica Vaticana, e gli venne dedicato un fastoso monumento funebre.|È una voce di qualità. Rispettiamone lo standard e inseriamo le fonti.}}
 
== Il patronato di Benedetto XIV ==
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=== Bibliofilia, accademie e sviluppo culturale ===
Benedetto non trascurò la promozione della cultura, attraverso la fondazione di nuove biblioteche e l'arricchimento di quelle già esistenti.
* Fondò, già nel 1740, l'Accademia delle Romane Antichità (divenuta poi nel 1810 [[Accademia Romana di archeologia]], oggi conosciuta come [[Pontificia accademia romana di archeologia|Pontificia Accademia Romana di Archeologia]]), con l'aiuto dell'archeologo [[Johann Joachim Winckelmann]]<ref name="Rosa Enciclopedia dei Papi" /><ref>{{Cita web|url = http://www.cultura.va/content/cultura/it/collegamenti/accademie-pontificie/archeologia.html|titolo = Pontificia Accademia Romana di Archeologia - note storiche|accesso = 7 giugno 2015|editore = Pontificia Accademia Romana di Archeologia}}</ref>.
* Incrementò la dotazione di quella [[Biblioteca apostolica vaticana|Vaticana]], per la quale acquistò il fondo [[ottoboni]]ano, e creò anche il [[Museo di antichità cristiane]] (con la bolla ''[[Ad optimarum artium]]'', 30 settembre 1757<ref>{{Cita|Lega}}</ref>).
* Rese accessibile la Biblioteca Corsiniana e diede impulso a molte biblioteche di ordini religiosi o conventuali<ref name="Rosa Enciclopedia dei Papi" />.
* Arricchì le collezioni dei [[Musei capitoliniCapitolini]], attraverso la fondazione della [[Musei capitolini|Pinacoteca]] nel 1748<ref name="Rosa Enciclopedia dei Papi" />.
*La riforma dell'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Università La Sapienza]]. Lo Studio fu riordinato in base a due bolle, ''Inter conspicuos ordines'' del settembre 1744 e ''Quanta Reipublicae obveniat'' del 14 ottobre 1748. Con il primo atto il pontefice sostituì la lettura di ''philosophia ordinarie'' con un insegnamento di «fisica sperimentale»; in pratica il corso di [[fisica]] si sdoppiò in due insegnamenti: uno teorico, l'altro basato sulla pratica dell'osservazione e della sperimentazione dei fenomeni, che integrava l'insegnamento ''ex cathedra''. Il secondo provvedimento istituì una cattedra di [[chimica]] per la classe medica ed una cattedra di matematica superiore (''matematica sublime''), da affiancare all'insegnamento di [[geometria]]<ref>{{cita web|url=https://books.openedition.org/efr/1956?lang=it|titolo=Università e scienza. La «grande riforma» della Sapienza di Benedetto XIV|accesso=13 febbraio 2019}}</ref>;
*[[File:Trastevere - Accademia dei Lincei alla Lungara 01593.JPG|thumb|L'Accademia dei Lincei, rinata col favore di papa Lambertini che le diede nuovo impulso e protezione per tutta la durata del suo pontificato.]] La riforma dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei|Accademia dei Lincei]]. Convinto che «...il miglior servizio che si potesse fare alla [[Santa Sede]] fosse di portare a Roma "uomini dotti e onesti"», Benedetto protesse la rinata Accademia dei Lincei grazie all'ausilio di [[Giovanni Paolo Simon Bianchi]] (latinizzato in Janus Plancus), medico e scienziato [[Rimini|riminese]] che, nel 1745, rifondò l'antica accademia voluta da [[Federico Cesi (scienziato)|Federico Cesi]] nel 1603. Sotto il patronato lambertiniano, i lincei si occuparono principalmente di anatomia, storia naturale e fisica<ref>{{cita web|url=http://www.lincei-celebrazioni.it/isimon_bianchi.html|titolo=Giovanni Paolo Simon Bianchi|editore=Comitato Nazionale per il IV Centenario della Accademia dei Lincei|accesso=15 settembre 2015}}</ref>.
* La protezione dell'[[Università di Bologna]]. Nonostante fosse divenuto papa, il Lambertini mantenne un forte legame con la sua città natale, interessandosi dell'Università di Bologna, alla quale donò la sua biblioteca privata<ref name="Miani">{{Cita|Miani}}</ref>.
 
=== L'impulso scientifico ===
L'alacre attività culturale di Benedetto non si fermò soltanto al mero campo artistico e/o [[Umanesimo rinascimentale|umanistico]], come fecero i suoi predecessori. Primo dopo molti secoli, Benedetto comprese l'importanza dello sviluppo della [[scienza]], perché potesse diventare strumento per il miglioramento materiale dell'umanità<ref name="Rogier-Bertier-Hajjar-77">{{Cita|Rogier-Bertier-Hajjar|p. 77}}</ref>. Papa Lambertini continuò, inoltre, anche il patronato nei confronti delle [[medicina|scienze mediche]], [[fisica|fisiche]] e [[astronomia|astronomiche]] già perseguite durante il periodo in cui fu arcivescovo di Bologna<ref name="Rogier-Bertier-Hajjar-77" />. Nel 1748, oltre alla Bassi, invitò a insegnare a Bologna anche la matematica milanese [[Maria Gaetana Agnesi]]<ref name=liberpers/> e nel 1757 aprì nella sua città natale la prima cattedra di [[ostetricia]] in Italia, chiamando come insegnante Giovanni Antonio Galli<ref name=liberpers/>.
 
== Giudizi su Benedetto XIV ==
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== Encicliche ==
{{Vedi anche|Lista di encicliche#Benedetto XIV (1740–1758)}}
Papa Benedetto XIV iniziò una nuova forma di corrispondenza con i vescovi, sostanzialmente documenti di ampio respiro pastorale, per i quali coniò il termine di ''[[Enciclica|Lettere encicliche]]''<ref>{{cita|Bertone|p. 12}}.</ref>. Durante il suo Pontificato scrisse diverse [[Enciclica|encicliche]] tra il [[1740]] e il [[1757]].
 
== [[Genealogia episcopale]]<ref name="Cheney">{{Cita|Cheney}}</ref> ==
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* Vescovo [[Michele Vittorio Villa]] (1741)
* Vescovo [[Carlo Felice Sanmartino]] (1741)
* Vescovo [[Giuseppe Felissano|Giuseppe Filippo Felissano]] (1741)
* Vescovo [[Girolamo Curlo]], C.R.M. (1741)
* Cardinale [[Francesco Landi (cardinale)|Francesco Landi Pietra]] (1741)
* Vescovo [[Joseph Maria von Thun und Hohenstein]] (1742)
* Vescovo [[Silvestro Merani]], O.S.A. (1742)
Riga 338:
* Vescovo [[Martín Barcia Carrascal]] (1743)
* Arcivescovo [[Mattino Ignazio Caracciolo]] (1743)
* Cardinale [[Filippo AcciaioliAcciaiuoli (cardinale)|Filippo Acciaioli]] (1743)
* Cardinale [[Enrico Enriquez|Enrique Enríquez]] (1743)
* Cardinale [[Luigi Gualterio]] (1744)
* Vescovo [[Giuseppe Alfonso Miroglio]] (1744)
Riga 345:
* Cardinale [[Girolamo Spinola]] (1744)
* Vescovo [[Alessio Ignazio Marucchi]] (1744)
* Arcivescovo [[Paolo Francesco Giustinian|Paolo Francesco Giustiniani]], O.F.M.Cap. (1744)
* Vescovo [[Gherardo Antonio Volpe]] (1744)
* Arcivescovo [[Antonio Marulli]] (1745)
Riga 351:
* Vescovo [[Pietro Cristiani]] (1747)
* Vescovo [[Giovan Battista Minucci]], O.F.M.Conv. (1747)
* Cardinale [[Carlo Vittorio Amedeo Ignazio delle Lanze|Carlo Vittorio Amedeo delle Lanze]] (1747)
* Cardinale [[Giovanni Battista Spinola]] (1752)
* Arcivescovo [[Giovanni Carlo Molinari]] (1754)