Ludovico Scarampi Mezzarota: differenze tra le versioni

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Studiò a [[Padova]] [[arti liberali]] e poi, come il padre, conseguì il dottorato in arti e medicina all'Università di Padova il 9 luglio 1425. Successivamente divenne medico privato del cardinale [[Gabriele Condulmer]] poco prima che divenisse papa con il nome di [[Eugenio IV]] e lo seguì a Roma divenendone l'[[archiatra]].
 
Col tempo Ludovico si guadagnò la fiducia del pontefice che, da questioni puramente mediche, con lui prese a discutere tutti gli affari più delicati<ref>Pietro Giannone, ''Istoria civile del Regno di Napoli'', ed. Storm & Armiens, Lugano, 1840, Vol. II, pagp. 205</ref>. Per questo fu esentato dalla pratica della medicina e avviato alla carriera ecclesiastica con l'ordinazione a [[canonico]] di Padova nell'aprile del [[1435]] e poi a [[diocesi di Traù|vescovo di Traù]] il 24 ottobre [[1435]]. Ma non mise mai piede nella sua sede vescovile che lasciò in amministrazione a un vicario.
 
Dopo che [[Giovanni Maria Vitelleschi]] fu nominato prefetto delle armi pontificie e quindi costretto, per ragioni di servizio, a cedere l'[[arcidiocesi di Firenze|arcivescovado di Firenze]], il papa che dopo due anni circa di soggiorno a Firenze si era trasferito a Bologna, il 6 agosto 1437, nominò arcivescovo di Firenze Ludovico col beneplacito di [[Cosimo de' Medici]] con cui frattempo, era diventato amico.
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Il 10 aprile [[1445]] firma con la Repubblica di Venezia il ''Concordio'', l'atto ufficiale della fine del potere temporale del [[Patriarcato di Aquileia]]; in cambio di una rendita annua, riconosce alla repubblica il dominio temporale (eccetto la città di Aquileia, i castelli di San Vito e San Daniele), cede tutti i diritti e mantiene il dominio spirituale.
 
Il 23 febbraio [[1447]] morì il [[papa Eugenio IV]]. Il candidato favorito era il cardinale Prospero Colonna che godeva dell'appoggio di [[Alfonso V d'Aragona]]. Il conclave si tenne in Santa Maria della Minerva. Contrariamente alle aspettative, fu eletto papa (su proposta del cardinale di Taranto Giovanni di Tagliacozzo) Tommaso Parentucelli che assunse il nome di [[Niccolò V]]. L'elezione di Parentucelli fu una scelta di compromesso, gestita dallo Scarampi. Subito dopo l'elezione, Niccolo V, inviò i cardinali Scarampi e Condulmer a Tivoli, dove era accampato Alfonso V d'Aragona. Scarampi, riconfermati tutti i precedenti accordi tra il re di Napoli ed il papa Eugenio IV, ottenne da Alfonso V la restituzione di Tivoli ede il possesso pontificio di Terracina e Benevento (marzo del [[1447]]). Grazie all'opera dello Scarampi, i rapporti tra Niccolo V ede Alfonso d'Aragona si mantennero buoni, quasi privilegiati. Infatti, il papa esentò Alfonso d'Aragona dalla consegna annuale della “bianca [[chinea]]” e dalla somma dovuta come riconoscimento della dipendenza feudale del regno di Napoli dal pontefice<ref name="test4" />.
 
Potentissimo, nel [[1451]] comprò a [[Padova]] l'Arena per farne la sua abitazione.