Salvador Allende: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Governo Allende}}
Arrivato al potere con il 36% dei suffragi, all'interno della coalizione che lo aveva sostenuto e che annoverava, accanto ai partiti d'orientamento marxista come il suo, i cattolici di sinistra e i radicali, chiarì da subito di sentirsi il presidente di tutti i cileni.
Le accuse di sbilanciamento verso l'[[estrema sinistra]], però, trovavano allarmata attenzione presso gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], che manifestarono di considerare pericolosa la sua crescita politica, ovviamente non solo per motivi legati all'ideologia, stanti gli enormi interessi economici statunitensi in quell'area. Documenti recentemente declassificati del governo USA<ref>[httphttps://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB8/ch05-01.htm www.gwu.edu]</ref> hanno confermato che precisi e inequivocabili ordini erano stati diramati agli agenti della [[Central Intelligence Agency|CIA]] per prevenire l'elezione di Allende alla presidenza o, ove ciò non si fosse potuto impedire, per creare condizioni favorevoli per un ''[[colpo di Stato|golpe]]''.
 
Allende fu eletto presidente, dopo aver tentato per tre volte la corsa presidenziale, il 3 settembre [[1970]] con poco più di un terzo dei voti, come leader della coalizione ''[[Unità Popolare (Cile)|Unidad Popular]]''. Ottenne il primo posto al voto con 1.070.334 preferenze, ma, non avendo il 50% dei voti (36,3% a lui, il 34,9% all'ex presidente [[Jorge Alessandri Rodríguez|Jorge Alessandri]] conservatore, e il 27,4% a [[Radomiro Tomic]], del [[Partito Democratico Cristiano del Cile]]), il Congresso avrebbe dovuto decidere tra lui e il secondo più votato, ma riuscì comunque a spuntarla. Anche prima della sua vittoria elettorale, Allende attirò rapidamente su di sé il veto dell'''establishment'' politico statunitense. A causa delle sue idee socialiste, si cominciò a temere che ben presto il Cile sarebbe diventato una nazione comunista e sarebbe entrato nella sfera d'influenza dell'[[Unione Sovietica]].
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==== Telecomunicazioni ====
[[File:Salvador Allende, 1972.tif|miniatura|Salvador Allende, 1972.]]
Allende si impegnò inoltre nell'implementazione del cosiddetto Progetto Cybersyn, un ambizioso e complesso ''[[decision support system]]'' atto a [[Economia pianificata|pianificare]] efficacemente l'[[economia]] nazionale in tempo reale. Il Cybersyn, sviluppato sulla base della teoria dei modelli sistemici vitali e dell'applicazione di una vasta [[rete neurale artificiale]] nell'ambito dell'organizzazione scientifica dell'apparato industriale da parte di un ''équipe'' d'esperti [[Regno Unito|britannici]] in [[cibernetica]], facenti capo alla figura di [[Anthony Stafford Beer]], consisteva in un sistema informatico articolato in quattro moduli interagenti: una vasta rete di macchine [[telex]] distribuita per l'intero complesso industriale nazionalizzato, in grado di ricevere e, allo stesso tempo, trasmettere informazioni di varia entità tra le imprese, il governo e lo stesso [[computer]] centrale del sistema (''Cybernet''); un sofisticato [[software]] di modellazione statistica, indirizzato al monitoraggio multilivellare dei più disparati aspetti dell'operato e conseguente rendimento di ogni singola unità produttiva (come, ad esempio, l'indice d'approvvigionamento di materie prime, il tasso di presenza dei lavoratori, ecc.), comunicandolo in tempo reale, affinché fossero in grado d'[[Autogestione dei lavoratori|autogestirsi]] sapientemente, agli stessi lavoratori e, nell'eventualità che i parametri cadessero al di sotto della soglia ritenuta accettabile per un considerevole margine, anche il governo centrale (''Cyberstride''); un [[software]] di simulazione economica basato su un particolare sistema di [[Statistica bayesiana|filtraggio e controllo bayesiano]] dei dati, al fine d'articolare un dettagliato prospetto economico generale e, per quanto possibile, le sue possibili conseguenze future (''CHECO'', [[acronimo]] per ''CHilean ECOnomic simulator''); infine, un'evoluta sala operativa, strutturata internamente secondo i principi della ''[[Psicologia della Gestalt|Gestaltpsychologie]]'' (al fine di favorire un'acquisizione dei vasti flussi d'informazione nella maniera più semplice e veloce possibile), adetta alla generale supervisione dell'intero ''corpus'' di dati continuativamente prodotto dal sistema ed alla sua eventuale elaborazione in piani correttivi d'emergenza od anche in semplici modifiche ed apporti ottimizzatori da parte del governo (''Opsroom'')<ref>[http://www.cybersyn.cl/ingles/cybersyn/opsroom.html#|Cybernetic-Synergy, Cybersyn Chile - Opsroom]</ref><ref>{{Cita web|url=http://newsinfo.iu.edu/web/page/normal/11088.html|titolo=IU professor analyzes Chile's 'Project Cybersyn'|autore=|data=|editore=UI News Room|accesso=27 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090910060602/http://newsinfo.iu.edu/web/page/normal/11088.html|dataarchivio=10 settembre 2009}}</ref><ref>[http://varnelis.net/blog/kazys/project_cybersyn Project Cybersyn | varnelis.net<!-- Bot generated title -->]</ref>. Tecnologicamente all'avanguardia per l'epoca, obiettivo dichiarato del Progetto Cybersyn era la costituzione di un'economia pianificata che, al contrario di quella di stampo [[Unione Sovietica|sovietico]], fosse, oltre che dinamica ed efficiente, essenzialmente democratica e che consentisse dunque, in linea con le teorie cibernetiche di Beer, una generale decentralizzazione del processo gestionale di input-output economico, secondo un modello d'interazione algedonica, ovvero caratterizzato da una suddivisione in quattro livelli operativamente autonomi, ma tra di loro posti in una relazione d'insieme organicistica, dell'economia del Paese ([[impresa]], ramo, [[Settore economico|settore]], totale), in cui, partendo come base dall'autonomia operativo-gestionale di una singola impresa statale, vi si presenta l'intersezione d'un successivo livello se il precedente, di fronte a un'anomalia produttiva d'una determinata entità, non si dimostrasse in grado di rispondervi in un determinato lasso di tempo con i mezzi a propria disposizione. Il Progetto Cybersyn, utilizzato, seppur ancora in fase sperimentale, nell'ottobre del [[1972]], dove permise con gran successo di far fronte a un massiccio sciopero nazionale dei camionisti scoppiato a seguito dell'[[inflazione]] galoppante nel Paese<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Eden Medina|titolo=Designing Freedom, Regulating a Nation: Socialist Cybernetics in Allende’s Chile|rivista=J. Lat. Amer. Stud.|numero=38|pp=571–606|doi=10.1017/S0022216X06001179|anno=2006|editore=Cambridge University Press}}</ref>, non fu però ultimato in tempo per la sua effettiva applicazione<ref>[httphttps://boingboing.net/2009/12/06/impotent-futurism-th.html Impotent futurism: the design of Allende's cyber-utopian boondoggle]</ref> e, a seguito del [[Colpo di Stato in Cile del 1973|golpe]] dell'[[1973|anno successivo]], definitivamente chiuso e demolito dalle forze armate cilene.
 
In congiunzione a tale sistema, in alcune ''municipalidades'' venne inoltre implementato dallo stesso team di sviluppo del Cybersyn un particolare prototipo di sistema di comunicazione costantemente in contatto con l'infrastruttura statale e le varie imprese da essa controllate, tramite una rete di teleschermi collegata a un'interfaccia interattiva, chiamata ''Cyberfolk'', in modo da coinvolgere attivamente la popolazione nella pubblica amministrazione e nel processo di produzione economica (sebbene, a causa dei successivi tumulti socio-economici, non fu possibile svilupparlo su larga scala)<ref>[https://web.archive.org/web/20110512062330/http://www.cybersyn.cl:80/ingles/cybersyn/cyberfolk.html Cyberfolk]</ref>.
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=== Le dimissioni di Prats e la nomina di Pinochet ===
Per mesi, il governo Allende aveva temuto l'invio dei [[Carabineros de Chile|Carabineros]] (Carabinieri), la polizia nazionale, ritenuti sleali verso il proprio governo. Il 9 agosto, il presidente Allende nominò il Gen. [[Carlos Prats]] Ministro della Difesa. Il 24 agosto [[1973]], Prats fu costretto a rassegnare le dimissioni come Ministro della Difesa e come [[Comandante in capo]] delle [[Fuerzas Armadas de la República de Chile|Forze Armate Cilene]], imbarazzato dall'[[incidente automobilistico con Alejandrina Cox]] (in cui Prats sparò alcuni colpi contro l'auto di una donna che l'aveva tamponato, in quanto era spaventato per un possibile attentato) e per una protesta pubblica inscenata dalle mogli dei suoi generali sotto la propria abitazione. Lo stesso giorno il Gen. [[Augusto Pinochet]], che Allende considerava fedele, lo sostituì come comandante in capo<ref name="Se desata la crisis"/>, nonostante gli avvertimenti di Fidel Castro sulle infiltrazioni della destra cilena nelle forze armate; il leader cubano consigliò ad Allende di togliere il potere ai militari e di non fidarsi di loro; secondo Castro avrebbe dovuto armare il popolo cileno<ref>[http://www.brianzapopolare.it/sezioni/mondo/20070201_allende_eroe_vero.htm ''Allende eroe vero'']</ref>, mentre Allende stesso e anche il Partito Comunista Cileno erano contrari alle milizie popolari.<ref>[httphttps://img842.imageshack.us/img842/8865/iora.jpg Intervista su ''l'Unità'' al numero due del PCC, Volodia Teitelboim]</ref>
 
=== La risposta del presidente Allende alle accuse ===
[[File:Oficina Salvador Allende.jpg|upright=0.7|thumb|left|L'ufficio presidenziale di Allende, oggi restaurato. È visibile il divano sul quale Allende si sparò alla testa l'11 settembre 1973.]]
Il 24 agosto [[1973]], il presidente Allende rispose,<ref>{{es}} [httphttps://es.wikisource.org/wiki/Manifiesto_al_pa%C3%ADs_de_Salvador_Allende,_respondiendo_al_acuerdo_de_la_camara_de_diputados La respuesta del Presidente Allende] su Wikisource. {{en}} [[wikisource:Salvador Allende's Last Speech|Traduzione inglese]] su Wikisource, URL consultato il 22 settembre 2006.</ref> dichiarando che, in sostanza, il Congresso stava ''invocando l'intervento delle forze armate e dell'Ordine contro un governo democraticamente eletto'' e ''subordinando alle istituzioni armate la rappresentanza politica della sovranità nazionale, che non possono e non devono farsi carico di funzioni politiche, in quanto essa è la rappresentanza della volontà popolare'', caratterizzando la dichiarazione del Congresso come ''destinata a danneggiare il prestigio del Paese e a creare confusione interna'', predicendo che ''ciò faciliterà la sediziosa intenzione di determinati settori''.
 
== Il golpe dell'11 settembre 1973 ==
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La famiglia, con qualche dubbio della moglie che riteneva possibile l'omicidio da parte dei soldati di Pinochet, ha sempre accettato la versione ufficiale del suicidio: nel [[2011]] la figlia [[Isabel Allende Bussi]] ha chiesto la riesumazione del corpo, dal Cimitero monumentale di Santiago del Cile; l'[[autopsia]] ha accertato che si tratta sicuramente del corpo di Allende e ha confermato la versione del suicidio.<ref>[http://www.mauriziocampisi.com/salvador-allende-gli-esperti-confermano-fu-suicidio/ Salvador Allende, gli esperti confermano: fu suicidio]</ref> Come sostenuto dalla figlia, egli si uccise pur di non arrendersi a Pinochet, che voleva offrigli l'[[esilio]] al posto dell'arresto, almeno a parole<ref>[http://www.carmillaonline.com/archives/2006/12/002057print.html Articolo sulla morte di Pinochet] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120718105619/http://www.carmillaonline.com/archives/2006/12/002057print.html |data=18 luglio 2012 }}</ref> (forse per inscenare poi un incidente aereo<ref>[http://archivio.rassegna.it/2003/speciali/allende/prima.htm ''Salvador Allende - Trent'anni dopo, storia di un colpo di Stato'']</ref>), anche se i golpisti sono considerati senza dubbio i responsabili morali della sua fine.<ref>[http://www.blitzquotidiano.it/libri/cile-neruda-allende-pinochet-dittatura-882555/ Cile: Neruda come Allende, vittima di Pinochet]</ref>
Una fotografia del corpo senza vita di Allende fu scattata da un fotografo autorizzato dai militari<ref>[httphttps://lispam.wordpress.com/2011/05/25/sul-cadavere-degli-eroi/ Fotografia]</ref>, mentre la moglie non poté invece vederlo chiaramente; l'autopsia del 1973 fu superficiale e una parte dei resti venne smarrita nel 1990 durante la riesumazione che non fu condotta con accuratezza; in altre immagini dei reperti della scena si nota che la pallottola aveva trapassato e rotto i suoi occhiali.
[[File:Allende.jpg|upright=0.8|thumb|left|Statua di Allende alla Moneda. La targa riporta un estratto dell'ultimo discorso e porta incise le parole: «Salvador Allende Gossens 1908-1973 ''"Ho fede nel Cile e nel suo destino"'' 11 settembre 1973».]]
Tuttavia alcuni storici e ricercatori, tra cui il medico Luis Ravanal Zepeda hanno nuovamente messo in dubbio nel [[2015]] la verità ufficiale, confermata anche dalla Corte suprema nel 2014, sulla base di reperti autoptici, fotografie e testimonianze (tra cui parenti di militari golpisti che ne raccolsero le confidenze anni dopo), sostenendo, come aveva fatto García Márquez (seppur con alcuni dettagli errati e alcuni corretti, come lo sparo alla mano del generale), che Allende fu ferito mortalmente in uno scontro a fuoco, e poi ucciso con un colpo a bruciapelo alla testa dal generale Palacios; solo in seguito, secondo l'interpretazione dell'autopsia data dall'esperto, fu inscenato il suicidio, sparando al cadavere con il fucile AK-47 da sotto il mento, e colpendolo forse al volto (che appariva sfigurato come se fosse stato calpestato pesantemente) rendendolo irriconoscibile. In particolare, Ravanal ha ritrovato un referto medico legale desecretato in cui si dice che sulla testa del Presidente era presente un residuo da sparo (piombo-bario-antimonio) effettuato a stretto contatto, con una pistola di piccolo calibro come quelle in dotazione agli ufficiali dell'esercito cileno, data anche la presenza di un foro d'uscita sulla nuca e uno d'entrata sulla calotta, incompatibili con la versione fornita dal governo e dal medico di Allende.<ref>La tesi è approfondita esaustivamente in: Luis Ravanal Zepeda, Francisco Marin Castro, ''Allende: "Yo no me rendiré". La investigación histórica y forense que descarta el suicidio'', Ceibo Ediciones, 2015</ref>
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* {{cita web|http://historiapolitica.bcn.cl/resenas_parlamentarias/wiki/Salvador_Allende_Gossens|Rassegna biografica parlamentare|lingua=es}}
* {{cita web|http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/allende-e-il-golpe-in-cile/925/default.aspx|La Storia siamo noi - L'altro 11 settembre}}
* {{cita web|url=httphttps://www.youtube.com/watch?v=fMt7gHOtYX8|titolo=Salvador Allende - documentario di Patricio Guzman}}
* {{cita web|http://www.ossimoro.it/p87.htm|Articoli dedicati al golpe cileno}}
* {{cita web|http://www.abacq.net/imagineria/|Salvador Allende, Unidad Popular 1970 - 1973}}