Stato degli Sloveni, Croati e Serbi: differenze tra le versioni
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== Storia ==
L'autoproclamazione dell'indipendenza avvenne il 29 ottobre [[1918]] con la rottura di tutte le relazioni ufficiali di stato con l'Austria-Ungheria.<ref>Narodno vijeće Slovenaca, Hrvata i Srba u Zagrebu 1918.-1919. : izabrani dokumenti / izabrali i priredili Marina Štambuk-Škalić, Zlatko Matijević. - Zagreb, 2008, 51-52.</ref> Il potere governativo era detenuto dal [[Consiglio nazionale degli sloveni, croati e serbi]], composto [[ad hoc]] dai politici influenti dell'epoca. Il presidente era uno sloveno, il [[Compagnia di Gesù|gesuita]] [[Anton Korošec]], già membro prominente del [[Partito popolare sloveno (1907-1992)|Partito popolare sloveno]]. I due vicepresidenti erano il serbo, [[Svetozar Pribićević]], e il croato [[Ante Pavelić (1869-1938)|Ante Pavelić]].<ref>Da non confondere con [[Ante Pavelić]] ([[1889]]-[[1959]]), ''"poglavnik"'' dello [[Stato Indipendente di Croazia]] ([[1941]]-[[1945]]), uno [[stato fantoccio]] della [[Germania nazista]] (Vedi: ''[
Il conflitto mondiale volgeva oramai al termine e gli [[Imperi centrali]] erano prossimi alla resa. L'Austria-Ungheria, avviata alla dissoluzione, non si oppose alla [[Indipendentismo|secessione]], ma anzi cedette al nuovo Stato l'intera sua flotta navale, i porti e le difese costiere sul [[mare Adriatico]]. Gli [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]] videro la decisione come un estremo tentativo del governo di [[Vienna]] di assicurarsi l'integrità della flotta sotto una nuova bandiera neutrale nella prospettiva di una riunificazione dell'impero su basi [[federalismo|federali]] al termine del conflitto, una prospettiva caldeggiata anche dall'imperatore [[Carlo I d'Austria|Carlo I]]. Dopo una breve cerimonia, avvenuta nel tardo pomeriggio del 31 ottobre, la [[k.u.k. Kriegsmarine|flotta imperiale]], ancorata nel porto di [[Pola]], fu quindi ceduta formalmente al nuovo Stato, ma la notte seguente fu attaccata e in parte neutralizzata da 2 incursori della [[Regia Marina]], [[Raffaele Rossetti]] e [[Raffaele Paolucci]] con la [[Torpedine semovente Rossetti|"''mignatta''"]] (azione nota come [[impresa di Pola]]) che non erano a conoscenza della mutata situazione politica.
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