The New York Times: differenze tra le versioni

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Il 5 gennaio [[2009]] il NYT ha per la prima volta venduto uno spazio pubblicitario sulla prima pagina, da sempre considerata lo spazio informativo più importante del giornale.<ref>Pubblicità sul Times - Articolo di La Repubblica http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/esteri/nyt-pubblicita/nyt-pubblicita/nyt-pubblicita.html</ref> Si tratta di una striscia a colori di 6&nbsp;cm, ceduta alla rete televisiva [[CBS]]. Nel [[2012]] è stata nominata per la prima volta una donna alla guida del quotidiano, [[Jill Abramson]], che ha mantenuto la guida del giornale fino al maggio [[2014]]. Attualmente il direttore è Dean Baquet.
 
Il 15 gennaio [[2015]] il maggiore azionista diventa [[Carlos Slim Helú|Carlos Slim]], miliardario messicano, considerato il secondo uomo più ricco al mondo, investitore in telecomunicazioni, istituzioni bancarie e assicurative. Il controllo della società editrice rimane comunque alla famiglia Sulzberger.<ref>{{cita news|autore=Fabio Savelli|url=http://www.corriere.it/economia/15_gennaio_15/magnate-slim-primo-azionista-new-york-times-b72ec4c4-9cc2-11e4-8bf6-694fc7ea2d25.shtml|titolo=Il magnate Slim primo azionista del New York Times|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=15 gennaio 2015|accesso=21/01/2015}}</ref> Nell'ottobre 2015 il giornale annuncia di aver superato il milione di abbonati alla versione digitale. È la prima [[testata giornalistica]] al mondo a raggiungere questo obiettivo<ref>{{cita web|url=http://www.primaonline.it/2015/10/06/215510|titolo=Il New York Times supera il traguardo del milione di abbonati alla sola versione digitale.|accesso=8/10/2015}}</ref>. Sempre nel 2015 il New York Times ha lanciato un'[[applicazione mobile]] che consente di vedere immagini in ambienti immersivi ([[realtà virtuale]])<ref>{{cita web|url=httphttps://www.nytimes.com/newsgraphics/2015/nytvr/|titolo=NYT VR|accesso=25 aprile 2016}}</ref>.
 
== Linea politica ==
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== Edizione Web ==
Il New York Times ha una presenza significativa sul [[World Wide Web|Web]] fin dal [[1995]]. Oggi il [[sito web]] del ''N.Y. Times'' è uno dei siti di notizie più visitati ed è il primo quotidiano ''online'' con sede negli USA (31 milioni di utenti al mese censiti a marzo 2009).<ref>Fonte: Google Ad Planner.</ref> Dal 14 settembre [[2007]] il [[sito web]] e l'immenso archivio sono stati resi accessibili integralmente<ref>The New York Times, ''Times to Stop Charging for Parts of Its Web Site'', httphttps://www.nytimes.com/2007/09/18/business/media/18times.html</ref>; gli archivi sono consultabili sin dall'anno di fondazione.
 
Tra le novità introdotte nel [[2008]] vi è la collaborazione con [[NBC Universal TV Networks Distribution|CNBC]] per la condivisione di contenuti nelle aree "economia" e "tecnologia", l'applicazione per [[iPhone]], uscita nel luglio 2008, la partecipazione con [[LinkedIn]] e il lancio (in versione beta) della [[rete sociale]] ''TimesPeople''.<ref>The New York Times Company, "New York Times Timeline " {{cita web |url=http://www.nytco.com/company/milestones/timeline.html |titolo=Copia archiviata |accesso=9 ottobre 2013 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131009080119/http://www.nytco.com/company/milestones/timeline.html |dataarchivio=9 ottobre 2013 }}</ref> Nel marzo del [[2009]] i siti web di nytimes.com e iht.com (''[[International New York Times|International Herald Tribune]]'') si sono fusi in un'unica piattaforma digitale accessibile da entrambe le ''home page''. Il nuovo sito, contenente le edizioni online di entrambi i quotidiani, è il primo al mondo nel numero di consultazioni online fra tutti i quotidiani in lingua inglese. Nel corso del 2009 i visitatori unici al sito web hanno superato il numero di abbonati alla versione cartacea (1,5 milioni contro 1,1 milioni).
 
Dal 28 marzo [[2011]] la versione ''online'' del quotidiano non è più totalmente gratuita. I visitatori possono fruirne gratuitamente solo fino a 10 articoli ogni mese; per consultazioni più frequenti il servizio è disponibile solo su abbonamento.<ref name=NYT20110317>{{Cita news |titolo=A Letter to Our Readers About Digital Subscriptions |cognome=Sulzberger|nome=Arther Ochs, Jr. |url=httphttps://www.nytimes.com/2011/03/18/opinion/l18times.html |data=17 marzo 2011 |pubblicazione=The New York Times |accesso=17 marzo 2011}}</ref> Nel tempo questa linea ha pagato: nel 2017 gli abbonati all'edizione online sono stati più di 2,6 milioni e hanno garantito il 60% dei ricavi del giornale<ref>{{cita web|url=https://www.primaonline.it/2018/06/18/273591/|titolo=Primaonline|accesso=26 giugno 2018}}</ref>.
 
== Premi e riconoscimenti ==
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* nel [[2007]] lo ha vinto Andrea Elliott per gli scritti sull'[[immigrazione]] negli USA.
* nel [[2008]] il ''Times'' ne ha vinti due, assegnati rispettivamente a Walt Bogdanich e Jake Hooker, per l'inchiesta sulla filiera farmaceutica (''Toxic Pipeline Series''), che ha svelato come ingredienti farmaceutici pericolosi siano entrati nel mercato globale a partire dalla [[Cina]], e Amy Harmon per la serie "L'età del [[DNA]]" (''The DNA Age''), che ha spiegato l'impatto delle tecnologie genetiche sulla vita delle società occidentali.
* nel [[2009]] ne ha vinti cinque, superando quota 100 (ne ha vinti 101 dal 1917 ad oggi).<ref>{{cita web|lingua=en|accesso=20 aprile 2009|url=httphttps://www.nytimes.com/2009/04/21/business/media/21pulitzer.html?hp|titolo= The Times Wins 5 Pulitzer Prizes|editore=The New York Times Company}}</ref>
 
==Firme==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|httphttps://www.nytimes.com/|Sito ufficiale|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.nytco.com/company/milestones/timeline.html|Storia del New York Times|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.primaonline.it/2015/10/07/215665|''I luoghi da dove scrivono i giornalisti del NYT''}}