Fëdor Dostoevskij: differenze tra le versioni

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Muore improvvisamente, in seguito a un repentino aggravarsi del suo [[enfisema]], il 28 gennaio [[1881]] a [[San Pietroburgo]], nello stesso appartamento dove ora si trova il museo di San Pietroburgo a lui dedicato. Pima di morire, Dostoyevsky vuole salutare i suoi figli e chiede che la parabola del [[Parabola del figlio prodigo|figliol prodigo]] verrà letta ai bambini nel loro futuro percorso educativo<ref>Joseph Frank, "Dostoevsky. A Writer in His Time", Priceton University Press, 2010, p. 925,</ref>. Il significato profondo di quest'ultima richiesta è così spiegato da Joseph Frank:
{{Citazione|Fu questa parabola di trasgressione, pentimento e perdono che [Dostoyevsky] volle trasmettere come ultimo lascito ai suoi figli, e ciò può bensignificare intendersiuna comepresa ladi suacoscienza ultima,finale piusul elevatasignificato comprensione del sensoultimo della sua vita e deldella suosua lavoroopera.<ref>Joseph Frank, "Dostoevsky. A Writer in His Time", Priceton University Press, 2010, p. 925,</ref>}}  
La moglie Anna testimonia di aver consegnato a Fëdor (che ne aveva fatto richiesta), nello stesso mattino del decesso, il Vangelo di [[Tobol'sk]] che aveva sempre tenuto con sé; Fëdor lo apre a caso e fa leggere la moglie:
{{Citazione biblica|Ma Giovanni lo trattenne e disse: io devo essere battezzato da te e non tu da me. Ma Gesù gli rispose: non trattenermi...|Mt|3,14-15}}