Teoria del complotto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
LauBot (discussione | contributi)
m Bot: passaggio degli url da HTTP a HTTPS
FrescoBot (discussione | contributi)
Riga 25:
Quando le teorie del complotto combinano elementi "illogici" con la mancanza di prove, ci si riferisce a esse come a una forma di ''complottismo'', descrivendo con tale locuzione un punto di vista del mondo che interpreti praticamente tutti i più importanti eventi e le tendenze della storia come il risultato di cospirazioni segrete.<ref>{{Cita web|url=http://www.publiceye.org/tooclose/conspiracism.html|titolo=Conspiracism|data=22 dicembre 2005|editore=Political Research Associates|lingua=en}}</ref>
 
Il termine ''complottisti'' può essere usato per indicare persone che credono nelle cospirazioni; gli [[psicologo|psicologi]] fanno notare che una persona che crede a una teoria del complotto può credere con la stessa facilità anche ad altre teorie del complotto ed è proprio questo che accade di norma.<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Goertzel | anno = 1994 | titolo =Belief in Conspiracy Theories | rivista = Political Psychology | volume = 15 | pp = 733-744 | url = http://www.crab.rutgers.edu/~goertzel/conspire.doc | accesso=7 agosto 2006 }}</ref><ref name="M. Koerth-Baker"/>. Questa correlazione, secondo psicologi che si occupano del fenomeno, deriva dal fatto che il credere in una teoria del complotto non è il risultato di una risposta mentale a un singolo evento, ma il riflesso, piuttosto, di una particolare visione del mondo onnicomprensiva<ref name="M. Koerth-Baker">{{cita news | nome = Maggie | cognome = Koerth-Baker | titolo = Why Rational People Buy Into Conspiracy Theories | url = https://www.nytimes.com/2013/05/26/magazine/why-rational-people-buy-into-conspiracy-theories.html?_r=0 | rivista = [[The New York Times Magazine]] | data = 21 maggio 2013 | lingua = en | accesso = 23 dicembre 2015}}</ref>. Per altro verso, l'idea di complotto colpisce l'[[immaginario collettivo|immaginazione collettiva]], rende apparentemente chiaro - fornendo una spiegazione, seppur illusoria e non comprovata - ciò che sembra a prima vista incomprensibile, suscita sentimenti contro un nemico comune; è stata quindi usata a più riprese dal [[potere]] in carica come strumento di costruzione del consenso<ref>{{Cita testo|autore=Pierre-André Taguieff|titolo=L'illusione populista|editore=Pearson Paravia - Bruno Mondadori|anno=2003|ISBN=88-424-9881-5}}</ref>, ma per converso anche dai [[Populismo|partiti anti-establishment]] per raccogliere supporto politico<ref>[https://www.theguardian.com/world/2019/may/01/revealed-populists-more-likely-believe-conspiracy-theories-vaccines ''Revealed: populists far more likely to believe in conspiracy theories'', Guardian,], 1° maggio 2019.</ref>.
 
Le cose sono complicate dal fatto che gruppi o individui potenti possono avere interesse nel cercare di screditare coloro i quali li accusano di [[crimine|crimini]] reali o immaginari. L'etichetta di "teoria del complotto" è stata utilizzata per squalificare, schernire e denigrare il dissenso politico o sociale<ref>{{Cita testo|autore=[[Marco d'Eramo]]|titolo=Il maiale e il grattacielo: Chicago, una storia del nostro futuro|città= Milano|editore=Feltrinelli Editore|anno=2004|ISBN=88-07-81571-0}}</ref>, ad esempio quando una potente figura pubblica viene accusata di [[corruzione]].