Operazione Barbarossa: differenze tra le versioni

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|Schieramento1 = {{DEU 1933-1945}}<br />{{ROU 1881-1947}}<br />{{FIN}}<br />{{HUN 1940-1945}}<br />{{ITA 1861-1946}}<br />{{SVK 1939-1945}}
|Schieramento2 = {{SUN 1923-1955}}
|Comandante1 = {{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Adolf Hitler]]<br />[[Walther von Brauchitsch]]<br /> [[Franz Halder]]<br> [[Wilhelm Ritter von Leeb]]<br /> [[Fedor von Bock]]<br />[[Günther von Kluge]]<br /> [[Gerd von Rundstedt]]<br /> [[Walter von Reichenau]]<br />{{Bandiera|ROU}} [[Nicolae Ciupercă]]<br />{{Bandiera|FIN}} [[Carl Gustaf Emil Mannerheim]]
|Comandante2 = [[Josif Stalin]]<br /> [[Georgij Konstantinovič Žukov|Georgij Žukov]]<br /> [[Aleksandr Michajlovič Vasilevskij]]<br /> [[Semën Michajlovič Budënnyj|Semën Budënnyj]]<br />[[Kliment Efremovič Vorošilov]]<br />[[Markian Michajlovič Popov|Markian Popov]]<br />[[Semën Konstjantynovyč Tymošenko|Semën Tymošenko]]<br />[[Fëdor Isidorovič Kuznecov|Fëdor Kuznecov]]<br />[[Andrej Ivanovič Erëmenko|Andrej Erëmenko]]<br />[[Dmitrij Pavlov]] †<br />[[Ivan Stepanovič Konev|Ivan Konev]]<br />[[Michail Petrovič Kirponos|Michail Kirponos]] † <br>[[Filipp Ivanovič Golikov|Filipp Golikov]]
|Effettivi1 = ~ 3.500.000 uomini<br />3.300 carri armati<ref>{{Cita|Glantz, House 1998|p. 31|GlantzHouse1998}}.</ref><br />2.770 aerei<ref name=glanzhouse37>{{Cita|Glantz, House 1998|p. 37|GlantzHouse1998}}.</ref>
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[[File:Bundesarchiv Bild 101I-209-0076-02, Russland, Georg-Hans Reinhardt, Walter Krüger.jpg|thumb|Il generale [[Georg-Hans Reinhardt]] (al centro con gli occhiali), comandante del XLI ''Panzerkorps'', a colloquio con il generale [[Walter Krüger]], comandante della ''[[1. Panzer-Division (Wehrmacht)|1. Panzer-Division]]'']]
 
Il 10 luglio il IV gruppo corazzato attaccò: il LVI corpo d'armata doveva puntare verso [[Velikij Novgorod|Novgorod]], interrompendo la linea di collegamento Leningrado-Mosca, protetto sul fianco dal XLI corpo d'armata motorizzato; l'avanzata fu rallentata dal terreno paludoso e da una strenua resistenza ma il generale Hoepner, aggirando le fortificazioni di fronte alla città di [[Luga]], riuscì il 14 luglio a conquistare [[Porechje]], catturando intatti, nonostante un precipitoso tentativo di contrattacco con forze racimolate in tutta fretta<ref>Tra le forze fatte affluire ci furono anche gli allievi ufficiali dell'accademia di Leningrado. Cfr. {{Cita|Carell 1963|p. 270|Carell1963}}.</ref>, i due ponti sul fiume [[Luga (fiume)|fiume Luga]], consolidandovi solide teste di ponte ed aprendo di fatto la strada per Leningrado distante ormai solo 115 chilometri. La situazione si presentava molto favorevole per il XLI corpo ma l'OKH gli impose di fermarsi e di attestarsi sulle teste di ponte sul Luga; tale ordine era giustificato dalla scelta di Hitler di attaccare Leningrado da sud-est con una manovra di aggiramento, giudicando le truppe del generale Reinhardt troppo deboli per un attacco frontale, e quindi era necessario attendere l'avanzata da sud della 16ª armata. Il comandante dell'Heeresgruppe Nord, il feldmaresciallo Wilhelm Ritter von Leeb, non si oppose a questo ordine e, nonostante le reiterate proteste di Reinhardt, per tre settimane le truppe tedesche non poterono riprendere l'offensiva, permettendo ai sovietici di riorganizzare le difese e di contrattaccare.
 
L'attacco fu ripreso l'8 agosto, dopo che il giorno 6 le truppe tedesche si erano saldamente attestate sul [[Golfo di Finlandia]], ma la resistenza sovietica fu molto intensa<ref>Anche i sovietici avevano preparato un attacco per l'8 di agosto per eliminare le teste di ponte sul Luga. Cfr. {{Cita|Carell 1963|p. 276|Carell1963}}.</ref> e solo il 14 agosto i tedeschi riuscirono a superare i 45 chilometri di foresta che si frapponevano al terreno aperto di fronte a Leningrado ma ancora una volta, dopo che il giorno 15 von Leeb in persona si era recato presso il comando tattico del generale Hoepner per autorizzare l'avanzata verso la città, arrivò l'ordine di fermarsi; era accaduto che la 16ª armata era in difficoltà e si ritenne necessario staccare due divisioni dal IV gruppo corazzato e, dopo lo spostamento verso nord anche della 18ª armata, l'avanzata riprese ed il 17 agosto fu conquistata Novgorod, grazie anche alla fortunata scoperta delle mappe in cui era segnato tutto il dispositivo difensivo sovietico di fronte alla città<ref>Un ufficiale sovietico fatto prigioniero, nato in [[Carelia]] e disponibile ad aiutare i tedeschi, rivelò tutte le informazioni di cui disponeva permettendo al I corpo d'armata di sfondare nel punto più debole del dispositivo difensivo sovietico. Cfr. {{Cita|Carell 1963|p. 285|Carell1963}}.</ref>; nei giorni successivi furono eliminate le sacche di resistenza, si ripararono le strade e le ferrovie in direzione di Leningrado ed il giorno 9 fu finalmente dato il via all'attacco.
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Per realizzare il nuovo piano voluto da Hitler era necessario distaccare consistenti forze dall'Heeresgruppe Mitte che, dopo la caduta di Smolensk, sembrava sul punto di sferrare l'attacco verso la capitale; lo stato maggiore dell'esercito era contrario alla diversione verso sud ed il 18 agosto il generale [[Franz Halder|Halder]] ed il feldmaresciallo [[Walther von Brauchitsch|von Brauchitsch]] scrissero ad Hitler pregandolo di riprendere la marcia verso Mosca ma il giorno 21 egli rispose che aveva già ordinato all'Heeresgruppe Mitte di trasferire le forze necessarie per la conquista totale dell'Ucraina. Halder insistette ed il 23 agosto si recò al quartier generale dell'Heeresgruppe Mitte per persuadere il generale Guderian ad incontrare il Führer in modo da convincerlo a non sospendere l'attacco ma egli si dimostrò irremovibile<ref>Guderian fece presente che per i suoi carri armati sarebbe stato impossibile percorrere i 400 chilometri che lo separavano da Kiev e, dopo la presa della città, tornare indietro per prendere Mosca prima dell'arrivo dell'inverno. Cfr. {{Cita|AA.VV. 1993 (Operazione Barbarossa)|p. 78|AAVVBarbarossa1993}}.</ref> ed il 25 agosto il panzergruppe 2 e la sopraggiunta 2ª armata, comandata dal generale [[Maximilian von Weichs]], cominciarono a dirigersi verso sud<ref>L'intento del generale Halder era quello di convincere Hitler a dirigersi verso Mosca e, in caso contrario, assecondare la sua idea di dividere il panzergruppe 2 di Guderian per mantenere forze sufficienti per l'avanzata verso la capitale. Nessuno di questi obiettivi fu realizzato e fu possibile mantenere nei pressi di Smolensk solo il XLVI corpo d'armata motorizzato. Cfr. {{Cita|Biagi 1995|p. 663|Biagi1995}}.</ref>.
 
Il piano prevedeva che l'11ª armata, insieme alle due armate rumene, si sarebbe diretta a sud est in direzione della Crimea mentre tutte le altre colonne dello schieramento sarebbero state utilizzate per l'accerchiamento: la 6ª armata doveva avanzare verso Kiev da occidente ed il I gruppo corazzato e la 17ª armata, che a quella data si trovavano già a sud est della città, avrebbero marciato verso nord; il secondo braccio della tenaglia sarebbe stato formato dalla 2ª armata e dal panzergruppe 2 provenienti da nord. Quest'ultimo, il 26 agosto, raggiunse il fiume [[Desna (fiume)|fiume Desna]], riuscendo a catturarne intatto il ponte permettendo la creazione di una testa di ponte ma, nonostante gli sforzi della 10ª divisione di fanteria motorizzata, comandata dal generale [[Friedrich-Wilhelm von Loeper]], non fu possibile allargarla per oltre una settimana a causa della forte resistenza sovietica. Il 3 settembre i tedeschi ebbero un colpo di fortuna: una mappa rinvenuta all'interno di un aereo abbattuto permise di conoscere il punto debole dello schieramento sovietico, ossia il punto di sutura tra la 13ª e la 21ª armata; immediatamente fu dato ordine alla 3ª divisione corazzata di attaccare in quel punto, riuscendo ad uscire dalla testa di ponte ed a superare il fiume [[Sejm (fiume)|fiume Sejm]] il 7 settembre, seguita il 9 dalla 4ª divisione corazzata.
 
[[File:Bt7 6.jpg|thumb|left|Un carro sovietico [[BT (carro armato)|BT-7]], con a bordo alcuni fucilieri, nelle vicinanze di Kiev]]