Battaglia di Cornuda: differenze tra le versioni

L'evento si svolse a nordovest di [[Cornuda]] (nell'attuale [[provincia di Treviso]]), in una zona collinare sulla riva destra del [[Piave]]. L'esercito austriaco era partito da [[Vienna]] alla volta di [[Venezia]], dove era stata istituita la [[Repubblica di San Marco]].

I primi scontri si ebbero già a [[Pederobba]] e a [[Onigo]], ma i tentativi da parte dei [[bersaglieri del Po]] e dei volontari [[Cadore|cadorini]] di fermare l'avanzata Austriacaaustriaca furono vani. Nel tardo pomeriggio dell'8 maggio gli schieramenti si attestarono sulle rive del torrente [[Nasson]], dove gli italiani, al comando del generale Ferrari, furono raggiunti dal grosso dell'esercito pontificio. Verso le 19 gli Austriaciaustriaci riuscirono a passare dall'altra parte del fiume e ad impadronirsi di due colline, ma furono presto ricacciati.

La battaglia riprese la mattina seguente. Subito gli Italianiitaliani si trovarono in difficoltà e dovettero indietreggiare di 500 metri. Nel frattempo, il generale Durando avvertì Ferrari che le sue truppe erano in marcia e sarebbero giunte in aiuto il prima possibile.

Durante l'attesa, Ferrari decise di inviare una [[carica di cavalleria|carica]] di 50 [[Dragone|dragoni]]; 40 di loro furono sacrificati<ref>Pieri, ''Storia militare del Risorgimento'', Einaudi, Torino, 1962, p. 380.</ref>, ma gli Austriaciaustriaci, spiazzati, attesero le 15 per riprendere gli scontri.

Verso le 18 Durando non era ancora arrivato e Ferrari decise di ripiegare verso [[Treviso]]. Gli Austriaciaustriaci diedero il tempo ai nemici di ritirarsi, quindi occuparono Cornuda.