Della Scala: differenze tra le versioni

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Prima della sua morte, nel [[1375]], ordinò la morte del fratello Paolo Alboino al fine di garantire la successione ai figli illegittimi [[Bartolomeo II della Scala]] e [[Antonio della Scala]], allora non ancora maggiorenni.
 
I due ragazzi entrarorono però in una sorta di protettorato dei [[Visconti]], che approfittarono della debolezza politica del momento e del forte indebitamento in cui era caduta la città. [[Bernabò Visconti]] attaccò Verona reclamando l'eredità per la moglie [[Regina della Scala]] sorella di Cansignorio, ma i veronesi fecero una sortita e li costrinsero alla fuga. Per altri sei anni la città rimase in mano agli Scaligeri, ma Antonio della Scala fece uccidere il fratello per poter governare da solo: egli fece incolpare i [[Malaspina]], i [[Nogarola (famiglia)|Nogarola]] (da sempre amici di famiglia) e i [[Bevilacqua]], che riuscirono a trovar rifugio a Milano. Essi incitarono i [[Visconti]] a portare guerra ad Antonio della Scala: si formò quindi una lega tra Visconti, [[Carraresi]], [[Estensi]] e i [[Gonzaga]], che segnò la fine della signoria scaligera. L'esercito veronese combatté due grandi battaglie, tra le più grandi di quel tempo,<ref>{{cita|Solinas|p. 312}}.</ref> prima della sconfitta definitiva nella [[battaglia di Castagnaro]].
 
Ebbe fine l'indipendenza di Verona, e Antonio della Scala si ritirò a [[Venezia]]. Morì nel [[1388]] non lontano da Firenze, da dove partì con un piccolo esercito alla volta di Verona.