Týr: differenze tra le versioni

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m Lupo infernale in enorme lupo, dato che l'aggettivo non centra un bel niente con la mitologia norrena
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Non a caso è proprio Týr, secondo una prima versione, a combattere contro [[Fenrir]], l'enorme lupo, offrendogli un braccio da sbranare (che così perde per sempre) per riuscire a farlo avvicinare a sufficienza e fermarlo.
 
Una seconda ricostruzione della vicenda narra che il lupo, figlio del dio [[Loki (mitologia)|Loki]] e della gigantessa [[Angrboða]], stava minacciando talmente gli Æsir da indurli a incatenarlo in un luogo lontano con la scusa di volerlo sottoporre a una prova di forza. Nonostante l'opera dei fabbri di Odino, tuttavia, per ben due volte il possente lupo riesce a liberarsi, costringendo il padre degli déi a ricorrere alle arti dei nani che vivevano nellaa forestaniðavellir degli elfi oscuri: il sommo dio prepara quindi un laccio, in apparenza fragile, e sfida nuovamente il lupo, il quale, avvertendo l'inganno, pretende a mo' di pegno una mano tra le sue fauci durante l'incatenamento; a sacrificarsi è proprio Týr, perdendo il braccio ma consentendo l'immobilizzazione del feroce lupo.<ref>"Miti e leggende nordiche", di Salvatore Tufano, ed. Newton&compton, Roma, 1995 (alla pag.60,61)</ref>
 
== Note ==