Esperanto: differenze tra le versioni

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Come si può notare dall'elenco, l'esperanto preferisce i [[calco linguistico|calchi]] piuttosto che i [[prestito linguistico|prestiti]], cioè si preferisce l'adattamento delle parole straniere alla sua morfologia (per esempio gli aggettivi sono adattati per finire in ''-a''), fonologia e alfabeto. Nel suo periodo di vita il lessico si è arricchito anche di parole provenienti da lingue non indoeuropee, come il [[lingua giapponese|giapponese]] o il [[Lingua swahili|kiswahili]]. Infatti il lessico deve essere aggiornato nel caso in cui sorge il bisogno di un termine nuovo che esprima un significato ancora non presente. Se possibile si fa uso di combinazioni di radici esistenti, ad esempio "internet" si è tradotto letteralmente: ''"interreto"'', ovvero rete in mezzo (''inter reto''), in altri casi si calca la parola dalla lingua d'origine come è successo ad esempio, per i concetti nuovi necessari per la terminologia di filosofie orientali. Le parole sono poi ufficializzate e pubblicate nei dizionari (attualmente su internet, in precedenza su carta).
 
Non tutte le parole nell'esperanto hanno un significato direttamente deducibile da altre lingue. Alcune di esse sono idiomismi nativi dell'esperanto, nate nell'"[[Esperantujo]]" (la comunità esperantista), per capriccioproposta di Zamenhof o per la naturale evoluzione della lingua tra i parlanti dell'esperanto:
 
* ''edzo'' = marito