Cerveteri: differenze tra le versioni

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{{Citazione|[...] un tale raggiunte le mura, chiese il nome della città. Una delle sentinelle tessale, invece di rispondere alla domanda lo salutò esclamando: "''chaire!''" (forma di saluto greca). Avendo pensato che fosse un presagio, i Tirreni cambiarono il nome della città conquistata.|[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 2,3.}}
 
A partire dal medioevo ''Caere vetus'' passo di proprietà a varie famiglie della nobiltà romana: già di pertinenza della Santa Sede poi occupata nel secolo X dai [[Crescenzi]], nel XII secolo vi erano i Corsi dai quali tra fine secolo XIII e metà secolo XV appartenne ai Venturini che la cedettero agli [[Anguillara (famiglia)|Anguillara]], da questi passò dopo alterne vicende a Bartolomeo Iuppo o Zuppi nipote di [[Sisto IV]] che cedette nel 14861487 a [[Franceschetto Cybo]] insieme a [[Monterano]], Rota e Ischia che poco dopo vennero cedute agli [[Orsini]] i quali, tranne una breve parentesi in cui fu tolta dai [[Farnese]] durante la metà del secolo XVI, la tennero fino a quando furono costretti a vendere nel 1674 ai [[Ruspoli]], che nel 1709 ne ebbero poi il titolo di principe<ref>Gaetano Moroni, ''Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino si nostri giorni'', vol. XI, pp.97-99</ref>.
 
Nei secoli successivi si ridimensiona come centro agricolo e, solo nel XX secolo, come centro turistico e archeologico.