Tamerlano: differenze tra le versioni

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L'[[impero timuride]] che creò aveva al suo centro le odierne nazioni del [[Turkestan]] asiatico (gli odierni [[Uzbekistan]], [[Kazakistan]], [[Turkmenistan]], [[Kirghizistan]]), includendo l'[[Afghanistan]], l'[[Iran]], e il Caucaso. Sottomise il Khanato dell'Orda d'Oro (1395), il Sultanato di Delhi nel 1398 ([[India]] [[Tughlaq]]), il [[Sultanato mamelucco (Il Cairo)|Sultanato mamelucco (Iraq e Siria)]] (1400) e l'[[Anatolia ottomana]], arrivando sulle sponde del Mediterraneo e a sconfiggere a Smirne i [[cavalieri di Rodi]] (1402-1403), anche se queste ultime conquiste rimasero in mano ai suoi discendenti (Timuridi) solo per pochi anni, tornando agli antichi detentori subito dopo la morte di Tamerlano nel 1405.
 
Mentre fra le genti mongole e turco-mongole Tamerlano ha lasciato una memoria eroica, come quelle di Alessandro Magno o di Giulio Cesare per gli europei, i biografi contemporanei di Tamerlano si dividono fra coloro che lo descrissero come il restauratore della ''pax mongolica'' e persino un precursore del Rinascimento umanistico che avrà luogo in Occidente (in genere si tratta degli autori persiani e degli occidentali), e, all'opposto, coloro che ne sottolinearono le modeste origini e la ferocia verso i nemici e gli abitanti delle città conquistate. In questo caso si tratta in genere degli autori arabi indignati per la distruzione delle città "sante" per la fede sunnita di Baghdad, Damasco e Aleppo. Secondo il principale biografo malevolo [[Ibn ʿArabshāh]] (che fu deportato ancora bambino a Samarcanda assieme ai genitori dagli uomini di Tamerlano dopo la distruzione di Damasco) ad esempio, la sua zoppia sarebbe derivata da una ferita subita in gioventù nella sua vita da nomade durante un furto di bestiame. Certamente si trattò invece di gravi ferite subite più tardi in combattimento, che lo lasciarono invalido della gamba e del braccio destri. Molto controversa dagli storici è anche la questione se sia stato fin dalla gioventù un uomo colto oppure addirittura un [[analfabeta]]. Stando aialle fonti storiografiche fatti, Tamerlano poteva agevolmente sostenere una discussione su temi di filosofia, geografia o di storia antica con un erudito del calibro del grande storico Ibn Khaldūn. Anche in questo caso il paragone con Alessandro Magno o Giulio Cesare sarebbe più che giustificato.
 
Per un altro verso le sue vittorie militari e le conquiste lasciarono una scia di stragi e di devastazioni quasi senza precedenti. Da Delhi nella valle del Gange fino a Bursa e Smirne sul Mediterraneo furono a decine le città incendiate e distrutte, come Herat, Isfahan, Baghdad, Damasco, Aleppo, Kiev, Astrakhan e Mosca, o addirittura cancellate della carta geografica come Saraj. Le stragi delle popolazioni (stimate da alcuni studi demografici fino a 17 milioni di vittime fra civili e militari, circa il 5% della popolazione mondiale allora esistente) hanno un confronto solo con le precedenti invasioni dei mongoli di Gengis Khan.