Arcangelo Corelli: differenze tra le versioni

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|PostNazionalità = del periodo [[Musica barocca|barocco]]
|Immagine = Arcangelo Corelli 2.jpg
|Didascalia = JanFrancesco Frans van DouvenTrevisani (attr.), Ritratto di Arcangelo Corelli, Castello di Charlottenburg, Berlino
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Nel [[1702]] Corelli venne chiamato a [[Napoli]] per esibirsi alla corte vicereale, ma sembra che sia ritornato amareggiato, perché umiliato da alcuni violinisti locali. A Roma continuò a essere chiamato come [[primo violino]] a capo di grandi orchestre per l'esecuzione di musiche sacre, oratori e serenate. Continuò fino al 1710 a prendere parte alle musiche straordinarie per la festa di S. Giacomo degli Spagnoli.<ref>[http://philidor.cmbv.fr/ark:/13681/5f9scvgh9rigtvxdp0pi/not-228239/(from)/search ''Musiciens de Rome de 1570 à 1570''], informations recueillies par Jean Lionnet, réunies et publiées par Livia Lionnet</ref> La sua fama nazionale ed europea non venne però mai meno tra i contemporanei, e molti musicisti professionisti o dilettanti erano soliti frequentarlo nei loro soggiorni a Roma, e ne diffusero le musiche e lo stile in molti paesi europei.<br>
La principessa [[Sofia_Carlotta_di_Hannover|Sofia Carlotta di Brandeburgo]], futura prima regina di Prussia, a cui dedicò le ''Sonate a violino solo'' op. V (Roma, 1700), possedeva un suo ritratto, attribuito al pittore [[Francesco Trevisani]] (qui riprodotto) in un sala della residenza di [[Castello_di_Charlottenburg|Charlottenburg]], nei pressi di Berlino, dove è tutt'oggi conservato.<ref>Karin Wolf, ''Il pittore e il musicista. Il sodalizio artistico tra Francesco Trevisani e Arcangelo Corelli'', in ''Arcangelo Corelli fra mito e realtà storica'', a c. di G. Barnett, A. D'Ovidio e S. La Via, Firenze, Olschki, 2007, vol. I, p. 174.</ref>
 
Morì a Roma l'8 gennaio [[1713]] e fu sepolto nella chiesa di S. Maria della Rotonda (o ad Martyres), più nota come [[Pantheon (Roma)|Pantheon]], dove il cardinale Ottoboni gli fece erigere un monumento su disegno dell'architetto [[Filippo Juvarra]].