Luigi Ciotti: differenze tra le versioni

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Nel secondo decennio degli [[anni 1960|anni sessanta]] il gruppo ''Gioventù'' si allargò, coinvolgendo anche animatori ed educatori sociali della città e, nel [[1971]], nacque il mensile ''Animazione Sociale''.
Fra le sue prime attività, un progetto educativo negli istituti di pena minorili e la nascita di alcune comunità per adolescenti alternative al carcere.
L'interesse di Luigi Ciotti per gli ultimi attirò l'attenzione ed il sostegno del cardinale torinese [[Michele Pellegrino]], noto per le sue attività pastorali dedicate agli emarginati. Luigi Ciotti entrò in seminario a [[Rivoli]] (TO) dove, nel novembre del [[1972]], venne ordinato sacerdote dallo stesso [[Michele Pellegrino|Pellegrino]] che, come parrocchia, gli affidò la strada<ref>Puntata di ''[[E se domani (programma televisivo)|E se domani]]'' del 04/12/[[2010]].</ref>, luogo – specifica – non di insegnamento ma di apprendimento e incontro con le domande e i bisogni più profondi della gente. Proprio sulla strada, nel [[1973]], il Gruppo inaugurò il “Centro Droga” di Via Verdi, 53, adiacente a [[Palazzo Nuovo (Torino)|Palazzo Nuovo]], chiamato il ''Molo 53'', un luogo di accoglienza e ascolto per giovani con problemi di tossicodipendenza. Fu un'esperienza allora unica e pioneristica in [[Italia]], a cui seguì l'apertura di alcune altre comunità di recupero, comprese alcune dello stesso Gruppo Abele di Torino (ad esempio, la Certosa 1515 di [[Avigliana]] eo l'Oasi di [[Cavoretto]]).
 
In quel periodo, Don Ciotti non si fermò solo alla città di [[Torino]]: nel [[1974]] riuscì ad aprire la comunità di recupero per tossicodipendenti riqualificando un cascinale presso il paese di [[Murisengo]], in [[provincia di Alessandria]], rinominandolo ''Cascina Abele'', da cui nascerà da lì a poco anche il nome di "[[Gruppo Abele]]".<br/>
In quegli stessi anni, all'accoglienza delle persone in difficoltà, l'Associazione cominciò ad affiancare l'impegno culturale – con un centro studi, una casa editrice e l'“[[Università della strada]]” – e, in senso lato, “politico” – con mobilitazioni come quella che nel [[1975]] portò alla prima legge italiana non repressiva sull'uso di droghe, la 685 – per costruire diritti e giustizia sociale. A partire dal [[1979]] il Gruppo si aprì anche alla [[cooperazione internazionale]], con un primo progetto in [[Vietnam]], a cui ne seguiranno altri in [[Sud America]] e [[Costa d’Avorio]], quest'ultimo tuttora in corso.