Vincenzo Muccioli: differenze tra le versioni
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Roberto era palermitano e non napoletano. |
→Procedimenti giudiziari: no wikilink |
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Muccioli fu accusato di utilizzare un metodo [[Coercizione|coercitivo]] per trattenere gli ospiti all'interno della Comunità durante le [[crisi di astinenza]] e fu oggetto di [[procedimento penale|procedimenti penali]] al fine di verificare se tali coercizioni configurassero indebite restrizioni della [[libertà personale]] dei soggetti interessati<ref>Tribunale di Rimini, Sentenza 16/02/1985, pag.6</ref>.
Durante i processi emersero pubblicamente dettagli sull'uso di catene ed altri analoghi metodi di contenzione<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.radicali.it/search_view.php?id=23220&lang=&cms= parlamentari del 1980 a seguito di ritrovamenti di giovani incatenati] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>Tribunale di Rimini, Sentenza 16/02/1985, pag.14</ref>.
Nel [[1993]] la rivelazione di un ex ospite, Franco Grizzardi, diede nuova linfa alle [[Polemica|polemiche]]: questi sosteneva che un ragazzo palermitano, Roberto Maranzano, dato per disperso dal 1989 dopo essersi allontanato in circostanze mai chiarite dalla Comunità, in realtà era stato ucciso dagli eccessi di un
Grazie alla collaborazione di questo testimone il
Durante gli anni del processo, un ex dipendente di San Patrignano, presentandosi volontariamente al Commissariato di Polizia, dichiarò di aver ricoperto per anni il ruolo preposto al recupero e pestaggio dei fuggitivi<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1994/novembre/15/pestavo_fuggitivi__co_0_9411156263.shtml "Pestavo i fuggitivi" - Corriere della Sera]</ref>.
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