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(aggiungo citazione in norreno con fonte) |
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Lo zio di Sigurd, Ljot, era stato ucciso in guerra contro gli [[Alba (Scozia)|scozzesi]], e Sigurd dovette presto affrontare problemi nelle regioni meridionali. Un certo "conte Finnleik" guidò un esercito contro di lui, superandolo in numero in proporzione di sette a uno. La ''Saga'' riporta la risposta che la madre di Sigurd gli diede quando si rivolse a lei per un consiglio:
{{citazione|meglio morire nella gloria che vivere nella vergogna. Prendi ora questa insegna, che ho tessuto per te con tutta la mia arte. M'attendo che rechi vittoria a chi la segua, e morte a chi la porti<ref name="OS_11 Meli">Traduzione in {{cita libro|curatore=Marcello Meli|titolo=La saga degli uomini delle Orcadi|editore=Mondadori|città=Milano|anno=1997|p=30}}</ref>||betra er at deyja með sœmð en lifa með skǫmm. Tak þú hér við merki því, er ek hefi gǫrt þér af allri minni kunnáttu, ok vænti ek, at sigrsælt myni verða þeim, er fyrir er borit, en banvænt þeim, er berr.<ref>''Orkneyinga Saga'', capitolo 11,
Lo [[Stendardo del corvo]] si comportò come predetto dalla madre di Sigurd: egli vinse, ma chi portava lo stendardo morì.<ref name="OS_11"/>
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