Plinio il Vecchio: differenze tra le versioni

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[[Plinio il Giovane]], suo nipote, ce lo rappresenta, infatti, come un uomo dedito allo studio e alla lettura, intento ad osservare i fenomeni naturali e a prendere continuamente appunti, dedicando poco tempo al sonno e alle distrazioni.
 
Il racconto della sua morte, contenuto in una lettera del nipote Plinio il Giovane, ha contribuito all'immagine di Plinio come ''protomartire della scienza sperimentale'' (definizione di [[Italo Calvino]]), anche se, sempre secondo il resoconto del nipote, si espose al pericolo anche per recare soccorso ad alcuni cittadini in fuga dall'eruzione, in quanto comandante della flotta di stanza a [[capo Miseno]]. Infatti, in occasione dell'[[eruzione del Vesuvio del 79]] che seppellì [[Pompei]] ed [[Ercolano]], si trovava a [[Miseno (Bacoli)|Miseno]] come ''[[praefectus classis MisenisMisenensis]]''. Volendo osservare il fenomeno il più vicino possibile e volendo aiutare alcuni suoi amici in difficoltà sulle spiagge della baia di [[Napoli]], fra le quali [[Rectina]], parte con le sue [[galee]], che attraversano la baia fino a [[Stabiae]] (oggi [[Castellammare di Stabia]]) dove muore, probabilmente soffocato dalle esalazioni vulcaniche, a 56 anni<ref>[[Plinio il Giovane]], ''Ep.'', VI, 16.</ref>.
 
== Opere ==