Utente: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 1:
{{L|diritto|arg2=economia|giugno 2013}}
{{F|diritto civile|giugno 2013}}
* L''''utente''' di un servizio (infrastruttura stradale,è radio-televisione, assicurativo, bancario, trasporto, telefonia, di un'applicazione software o di un sistema operativo, ecc);
L''''utente''' è colui che usufruisce di un [[Bene (economia)|bene]] o di un [[servizio]], generalmente collettivo<ref>{{cita web|url=http://old.demauroparavia.it/125418|titolo=De Mauro Paravia.it|deadurl=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080101000000/http://demauroparavia.it/125418|dataarchivio=1º gennaio 2008}}</ref>, fornito da enti pubblici o strutture private<ref>{{treccani|utente|v=1}}</ref>.
 
Il termine è largamente, seppure impropriamente, adoperato anche nell'[[informatica]]: in tale ambito connota colui che interagisce con un computer, o viene usato come generalizzazione del termine [[account]]. Ciò che si frappone tra l'utente e il computer è altresì detto [[interfaccia utente]]. In tale contesto si adotta anche il termine [[nome utente]].
 
== L'utente nel contesto economico ==
Nel contesto dei [[servizi pubblici]], o più in generale in [[economia]] il cittadino-utente rappresenta l'ultimo anello della catena di fornitura, ma non necessariamente l'[[utilizzatore]] finale.
 
L'utente in questo contesto si contrappone al termine [[clientela (economia)|cliente]], perché quest'ultimo sceglie e paga per ottenere un bene o un servizio. L'utente invece paga beni o servizi pur non potendoli scegliere in quanto erogati in regime di [[monopolio]] direttamente dalla [[Pubblica Amministrazione]] o da un [[ente pubblico]] (comune o azienda ospedaliera) o da un'[[azienda municipalizzata]] (energia, raccolta rifiuti, o trasporti locali) o indirettamente da un soggetto che opera in [[concessione]] (società ferroviarie, autostradali, di [[telefonia]]). I beni e servizi aventi natura pubblica sono pagati in parte dalla comunità attraverso le [[imposte]], in parte dall'utente, attraverso specifiche [[tasse]] (per esempio, quelle per lo smaltimento dei [[rifiuti solidi urbani]]) o contributi (per esempio, [[biglietto]] per il trasporto su [[mezzi pubblici]] urbani), strettamente dipendenti dall'effettivo uso che l'utente ne fa. In questi casi, gli enti fornitori sono aziende comunali o aziende che hanno ottenuto concessioni entro confini amministrativi locali e per beni o servizi giudicati strategici per la gestione dell'ente territoriale concedente. Quando si tratta di concessioni legate ad ambiti diversi da quelli locali o per servizi che attengono a una sfera di interesse che distingue il bene pubblico dal servizio in concessione (per esempio, la distribuzione dell'[[acqua potabile]]), solitamente le imprese concessionarie, a fronte del pagamento della concessione e/o di una garanzia circa livelli di servizio concordati con le Amministrazioni Pubbliche, praticano prezzi sorvegliati (per esempio, [[pedaggio]] autostradale); in tal caso i rapporti contrattuali assumono valenza di [[contratto]] autonomo.
 
L'utente si differenzia dal cliente, perché quest'ultimo è portatore di una facoltà di scelta, nei fatti non consentita al primo. All'utente inoltre generalmente gode di meccanismi di tutela di carattere economico, derivanti da [[contratto|contratti]], che nel tempo possono essere modificati o non rinnovati, non [[diritto soggettivo|diritti soggettivi]] inalienabili.
 
Anche alla luce della precisazione di cui sopra non appare in ogni caso ed in alcun modo giustificata una differenza concettuale tra il diritto del cliente e quello dell'utente ad ottenere, a fronte di un contratto e di un corrispettivo economico, un prodotto/servizio/prestazione accettabile in termini di [[qualità (economia)|qualità]]. Tale diritto è sancito e regolato dal [[codice civile italiano]] e tutelato dalle associazioni dei [[consumatori]] per intentare eventuali cause collettive di risarcimento ([[class action]]).
 
== Strumenti utilizzati per agevolare le scelte degli utenti ==
Oggi si parla anche di [[società multiservizi]] dove sembra prevalere maggiore attenzione a conseguire, attraverso fusioni societarie delle aziende municipalizzate maggiore efficienza e qualità dei servizi, grazie anche al risultato conseguibile da [[economie di scala]] reciproche.
 
Un'altra via per consentire all'utente di scegliere tra più fornitori di servizi è la [[liberalizzazione]]. Essa dovrebbe consentire a nuovi soggetti e risorse, in concorrenza tra loro, l'abbassamento di costi e tariffe per un migliore rapporto qualità/prezzo dei servizi.
È pur vero tuttavia che taluni monopoli naturali ad es. nel gas e nell'energia, sono destinati a rimanere perché strategici per il Paese o perché richiedono grandi investimenti, ma questo non esclude una seria razionalizzazione dei servizi ed una maggiore attenzione all'utente.
 
== Strumenti a tutela dell'utente ==
A tutela della categoria, nel corso del tempo sono stati creati vari meccanismi e strutture di sorveglianza e vigilanza, oggi attuata attraverso [[autorità garanti]], alle quali la legge assegna i compiti di sorveglianza in ordine alle modalità di erogazione, contenuto dei beni e dei servizi messi a disposizione dal fornitore e in ordine ai prezzi praticati. A seconda del contesto in cui è calato, il termine utente può declinarsi in diversi modi:
 
A fronte di un prodotto/servizio/prestazione carente o insoddisfacente, spesso gli ordinamenti prevedono il diritto di sporgere reclamo.<ref>UNI ISO 10002 Soddisfazione del Cliente - Linea guida per il trattamento dei reclami nelle organizzazioni.</ref>
 
== Altre accezioni ==
Ci sono altri contesti dove si parla di utente. Ad esempio:
* utente di un bene materiale ([[veicolo]], [[edificio]], ecc);
* utente di un servizio (infrastruttura stradale, radio-televisione, assicurativo, bancario, trasporto, telefonia, di un'applicazione software o di un sistema operativo, ecc);
* utente di servizi interni ad un'azienda (mensa, flotta autovetture, centralino, ecc).