Battaglia delle Alpi Occidentali: differenze tra le versioni

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=== La guerra aerea ===
Sul fronte francese operava la [[1º Squadra aerea - SQA1|1ª Squadra aerea - SQA1]] con tre stormi da bombardamento e tre da caccia ([[3º Stormo]], [[53º Stormo]] e [[54º Stormo]]), appoggiata anche dalla [[2º Squadra aerea - SQA2|2ª Squadra aerea - SQA2]] e dall'aeronautica della [[Sardegna]] contro la [[Corsica]] e la Francia meridionale. Lo scontro aereo più rilevante si ebbe il 15 giugno tra dodici [[Fiat C.R.42]] del [[23º Gruppo]] e sei [[Dewoitine D.520]] del ''Groupe de chasse III/6'': i caccia italiani vennero colti di sorpresa e ne vennero abbattuti cinque senza nessuna perdita francese. L<nowiki>'</nowiki>''Armée de l'air'' organizzò poi dei raid contro [[Torino]] obbligando la Regia Aeronautica a creare la sua prima unità di [[Caccia notturna (aviazione)|caccia notturna]], denominata "Sezione Caccia Notturna", basata nell'[[aeroporto di Roma-Ciampino]] e dotata di tre C.R.32 dipinti di nero e dotati di scarichi antifiamma<ref name=mas1112>{{Cita|Massimello-Apostolo|pp. 11-12}}.</ref>.
Il 17 giugno, gli italiani bombardarono il centro di [[Marsiglia]], uccidendo 143 persone e facendo 136 feriti, e il 21 giugno ne [[Bombardamento di Marsiglia (1940)|bombardarono il porto]] durante un raid diurno e nel seguente attacco notturno<ref>{{Cita|Florentin|p. 54}}</ref>. Combattimenti aerei si ebbero anche nei cieli della Tunisia, con perdite da ambo le parti. Il 17 giugno, alcuni [[Idrovolante|idrovolanti]] [[CANT Z.506|CANT Z.506B]] della 4ª Zona Aerea in Italia meridionale si unirono ad alcuni SM.79 per bombardare [[Biserta]] in [[Tunisia]]. Le ultime operazioni aereiaeree italiane contro la Francia si ebbero il 19 giugno per opera degli aeroplani delle 2ª e 3ª Squadra Aerea dalla Sardegna contro bersagli in Corsica e Tunisia<ref>{{cita|Shores|p. 19}}</ref>. Il 21 giugno, 9 bombardieri italiani attaccarono il [[cacciatorpediniere]] francese ''Le Malin'', senza però infliggere particolari danni<ref>{{Cita|O'Hara|pp. 12–16}}</ref>. Nella notte del 22 e 23 giugno, 12 [[Savoia-Marchetti S.M.81]] da [[Isole italiane dell'Egeo|Rodi]] effettuarono il primo bombardamento contro la base inglese di [[Alessandria d'Egitto]]<ref>{{Cita|Harvey 2009|p. 98}}</ref>, e negli stessi giorni partendo dalle basi nell'[[Africa Francese del Nord]], l<nowiki>'</nowiki> ''[[Armée de l'air]]'' bombardò [[Cagliari]], [[Trapani]] (22 giugno) e [[Palermo]] (23 giugno)<ref name=Harvey1990451>{{Cita|Harvey 1990|p. 451}}.</ref>; 20 civili rimasero uccisi a Trapani e 25 a Palermo: si tratta dei più gravi bombardamenti mai effettuati dai francesi in territorio italiano<ref>{{Cita|Harvey 1985|pp. 37–38}}</ref><ref>{{Cita|Harvey 2009|p. 97}}</ref>.
 
Tra il 21 e il 24 giugno il contributo della [[Regia Aeronautica]] fu comunque molto scarso: su 285 apparecchi da bombardamento che si alzarono sulle Alpi, più della metà ritornarono alla base senza aver individuato gli obiettivi. I bombardamenti sulla Francia meridionale ebbero risultati migliori secondo l'aeronautica italiana (con perdite assai elevate, secondo le fonti francesi), ma nessuna incidenza sulla battaglia in corso. Tra [[Parigi]] e [[Bordeaux]] ancora circola una leggenda riguardante dei presunti, violenti bombardamenti italiani sulle colonne di profughi in fuga: per decenni molti testimoni hanno giurato di aver riconosciuto le coccarde tricolori sulle ali degli aerei che li attaccavano. Tuttavia gli aerei italiani sulle ali non avevano il tricolore ma il fascio littorio; inoltre l'aviazione italiana non aveva la possibilità di arrivare a colpire così lontano<ref>{{cita|Rochat|p. 251}}.</ref>. Durante la battaglia delle Alpi Occidentali la caccia italiana registrò 1.170 ore di volo, 11 attacchi al suolo e 10 aerei nemici distrutti<ref name=mas1112/>.