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Dal 5 maggio dello stesso anno rientrò a Roma, rimanendovi sino al 27 luglio, quando fu assegnato al comando del [[XXXV Corpo d'armata (Regio Esercito)|XXXV Corpo d'Armata]] avente [[Quartier generale]] a [[Bolzano]].<ref name=P0p89>{{Cita|Pettibone 2010|p.89}}.</ref> Per quanto il [[Maresciallo d'Italia]] [[Pietro Badoglio]] avesse dichiarato, subito dopo la [[caduta del fascismo]], avvenuta il 25 luglio, che la guerra sarebbe continuata a fianco della Germania, ai tedeschi appariva oramai chiaro che il governo italiano stava trattando la resa con gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]].<ref name="as">{{Cita|Cultuta Trentino||as}}.</ref>
Decisi a contrastare tale proposito le truppe tedesche, anziché transitare dal [[Brennero]] per raggiungere le zone di operazioni, incominciarono ad attestarsi nelle valli alpine, occupando, oltre ai valichi alpini, le località strategicamente più importanti.<ref name="as"/> Egli tentò in ogni modo di opporsi a tali operazioni,<ref group=N>La gravità di tale situazione era ben nota al Comando dell'[[Arma dei Carabinieri]] di [[Trento]], che manteneva sotto controllo il transito delle truppe e degli armamenti tedeschi. Da alcune fonti si era venuti a conoscenza che il generale [[Albert Kesselring]], nel corso di una riunione segreta tenutasi ad [[Egna]] il 3 settembre, aveva annunciato l'imminente occupazione della regione.</ref> ma non riuscì ad opporsi energicamente ai tedeschi, disposti anche allo scontro armato con gli italiani per arrivare al loro scopo.<ref name="as"/> Tuttavia quando da [[Innsbruck]] il comandante del neocostituito ''Auffrischungsstab München'', generale [[Valentin Feurstein|Valentin Peter Feuerstein]], gli comunicò l'ingresso in territorio italiano della [[44ª. Infanterie -Division]], egli rispose bruscamente che tale unità non poteva entrare, arrivando a minacciare l'intervento armato per opporvisi.
 
All'atto dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] dell'8 settembre 1943 fu catturato dai [[Germania|tedeschi]] il giorno dopo, presso il suo comando,<ref group=N>Venne catturato alle 2:00 della notte del 9 settembre da elementi della 44a44. I.D. tedesca presso la sede del Comando Truppe Alpine a Bolzano.</ref> e poi internato nel [[campo di concentramento]] per generali 64/Z di Shokken, in [[Polonia]].<ref name="aw"/> Rientrò in Italia dopo la fine del conflitto, nell'ottobre [[1945]], venendo collocato in congedo assoluto il 7 luglio [[1956]]. Si spense a Genova il 24 ottobre [[1970]].
 
== Onorificenze ==