Arnoldo Mondadori Editore: differenze tra le versioni

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Nel [[1936]] la casa editrice decide di riorganizzarsi per comparti: nasce così l'«Anonima Periodici Italiani» (API), che raggruppa tutte le riviste mondadoriane<ref>Arnoldo Mondadori presidente, [[Ezio Maria Gray]] vicedirettore, Alberto Mondadori direttore generale, [[Cesare Civita]] condirettore generale e [[Cesare Zavattini]] direttore editoriale. L'API visse fino al 1943.</ref>. Nel [[1937]] [[Cesare Zavattini]], dopo avere assunto la direzione del ''Cerchio Verde'', è nominato direttore editoriale della casa editrice<ref>Rimase in carica fino al 1939.</ref>. Nello stesso anno esce la collana "Omnibus". I primi due titoli, ''[[Via col vento (romanzo)|Via col vento]]'' e ''[[Novelle per un anno]]'' di [[Pirandello]] riscuotono un lusinghiero successo<ref>{{cita web|url=http://www.letteraturadimenticata.it/Mondadori.htm|titolo=Arnoldo Mondadori|accesso=9 giugno 2018}}</ref>. Nel [[1938]] nasce ''[[Grazia (periodico)|Grazia]]'', rivista dedicata al pubblico femminile, e l'anno successivo [[Alberto Mondadori]], primogenito di Arnoldo, fonda il settimanale ''[[Tempo (rivista)|Tempo]]'', precursore delle riviste d'informazione che caratterizzeranno gli anni del dopoguerra in Italia<ref name="Treccani" />.
 
A partire dal [[1942]] la Mondadori iniziò la pubblicazione dell'''opera omnia'' di [[Giuseppe Ungaretti]], intitolata ''Vita di un uomo''. Nello stesso anno si aggiudica i diritti di [[Salvatore Quasimodo]]. La sua prima raccolta pubblicata con Mondadori è ''Ed è subito sera'' (contenente la [[Ed è subito sera|celeberrima poesia]] ed altri componimenti scritti nei sei anni precedenti), che appare nella collana ''Lo specchio'', dedicata alla [[poesia]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|nome=Giulia|cognome=Iannuzzi|data=2016|titolo=La poesia straniera in Italia, «un dono di libertà»|rivista=Tradurre: Pratiche Teorie Strumenti|volume=|numero=10|pp=––-|accesso=2019-04-25|url=https://arts.units.it/handle/11368/2943106#.XMHeV2Z7GB4}}</ref> Nel periodo della [[seconda guerra mondiale]], per sottrarsi al rischio dei bombardamenti, le redazioni e la sede vengono trasferite ad [[Arona]], sul [[Lago Maggiore]], a pochi chilometri dalla villa di Meina dove abitava Arnoldo. Dopo l'[[8 settembre 1943]] (armistizio tra Italia e Alleati e conseguente invasione dell'esercito nazista) l'editore decide di trasferirsi clandestinamente in [[Svizzera]], seguito sia da Andreina che dai figli. Dal paese alpino poté continuare a tenere i contatti con gli agenti e gli autori stranieri (prevalentemente statunitensi)<ref>{{cita web| url=http://letteraturaitaliana.open-word.com/Tra+la+guerra+e+la+pace+in+Italia%3A+cinque+formidabili+%22editori+protagonisti%22+e+un+agente&structure=Letteratura|titolo=Tra la guerra e la pace in Italia: cinque formidabili "editori protagonisti" e un agente|editore=[[Griseldaonline]]|accesso=29 giugno 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304102006/http://letteraturaitaliana.open-word.com/Tra+la+guerra+e+la+pace+in+Italia%3A+cinque+formidabili+%22editori+protagonisti%22+e+un+agente%26structure%3DLetteratura|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>.
Nell'aprile del [[1944]] la gestione dell'azienda venne commissariata dalla [[Repubblica sociale italiana]].