Guerra austro-napoletana: differenze tra le versioni

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Le due divisioni della guardia che Murat aveva inviato nello [[Stato pontificio]] erano penetrate indisturbate in [[Toscana]], occupando [[Firenze]], la capitale del Granducato, l'8 aprile e costringendo il granduca [[Ferdinando III di Toscana|Ferdinando III]] a fuggire a [[Pisa]], mentre la guarnigione austriaca di Firenze (circa 4.000 austro-toscani), sotto il comando del generale [[Laval Nugent von Westmeath]], fu costretta a ritirarsi a [[Pistoia]], inseguita dall'esercito napoletano. Nugent, però, s'installò in una forte posizione difensiva, in attesa dei rinforzi in arrivo da nord, impedendo così la congiunzione delle due branche delle forze murattiane presso la [[via Emilia]].
 
Murat aveva ricevuto, fino a quel momento, uno scarso sostegno dalle popolazioni italiane che aveva incontrato (circa 400 volontari); riteneva, però, che, una volta attraversato il [[Po]] ed entrato nel territorio sotto diretto controllo austriaco, avrebbe ricevuto una accoglienza differente. La regione, allora dominata dagli austriaci, era stata, infatti, sotto controllo del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]], uno stato creato da Napoleone, e giungevano notizie di 40.000 uomini, per lo più veterani delle guerre napoleoniche, disposti a schierarsi con Murat una volta che questi fosse giunto a Milano. Per questo motivo, l'8 aprile, Murat si apprestò ad attraversare il Po a [[Occhiobello]], nei pressi di [[RovigoFerrara]], per entrare in territorio austriaco: ad opporglisi trovò l'esercito nemico, comandato da Frimont.
 
=== Controffensiva austriaca ===