Teoria del complotto: differenze tra le versioni

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[[Umberto Eco]] ha fatto notare come spesso i complotti, pur mostrandosi come spiegazioni invise ai potenti, siano essi stessi uno strumento di potere utilizzato per screditare i nemici politici o creare un [[capro espiatorio]], come fece il regime [[Nazionalsocialismo|nazista]] grazie ai ''[[Protocolli dei Savi di Sion]]'', o [[Nerone]] che incolpò i [[Cristianesimo|cristiani]] del [[grande incendio di Roma]]. I complotti veri, invece, come il [[golpe cileno del 1973]], sarebbero stati tragicamente evidenti e rapidi.<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2005/07_Luglio/12/eco.shtml|autore=Gianni Riotta|data=14 luglio 2005|giornale=Corriere della Sera|titolo=Eco: l'inutile caccia al Grande Vecchio}}</ref>
 
Alcune teorie sarebbero usate in chiave politica, come ad esempio il [[negazionismo dell'Olocausto]] per riabilitare il [[nazismo]], ma si possono trovare riferimenti a teorie del complotto anche in pubblicazioni politiche o religiose di qualsiasi fazione, volte a screditare gli avversari ideologici in mancanza di argomenti concreti o volte a cementare la coesione del gruppo escludendo ogni dialettica interna<ref>Giry, Julien. ''A SPECIFIC SOCIAL FUNCTION OF RUMORS AND CONSPIRACY THEORIES: STRENGTHENING COMMUNITY’S TIES IN TROUBLED TIMES. A MULTILEVEL ANALYSIS'', Slovensky Narodopis; Bratislava Vol. 65, Fasc. 2, (2017): 187-202. </ref>.
 
La strumentalizzazione è anche una nuova modalità di [[propaganda]] che sarebbe utilizzata in [[politica estera]]<ref>{{Cita news|url=https://www.nytimes.com/2016/08/29/world/europe/russia-sweden-disinformation.html|titolo=A Powerful Russian Weapon: The Spread of False Stories|autore=Neil MacFarquhar|data=28 agosto 2016|giornale=New York Times|lingua=en}}</ref> per influenzare le opinioni pubbliche, mediante la divulgazione di [[Argomento fantoccio|argomenti fantoccio]], a spiegazione di determinati eventi<ref>Diverso è il caso di rivelazione strumentale di eventi: il fatto che essi siano veri o non contestati fa fuoriuscire questa tattica dall'ambito delle teorie del complotto, classificandola semmai tra le strumentalizzazioni politiche ''tout court'': cfr. {{Cita news|url=https://www.nytimes.com/2016/12/13/us/politics/russia-hack-election-dnc.html|titolo=The Perfect Weapon: How Russian Cyberpower Invaded the U.S.|autore=Eric Lipton|autore2=David E. Sanger|autore3=Scott Shane|giornale=New York Times|data=13 dicembre 2016|lingua=en}}</ref>, in grado di alterare la fiducia delle popolazioni nei confronti delle loro classi dirigenti.