Ceto medio: differenze tra le versioni

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Ai tempi della [[rivoluzione francese]] le classi sociali erano comunemente considerate tre: [[clero]], [[nobiltà]] e [[terzo Stato]]. Quest'ultimo comprendeva la borghesia, contadini, operai ed in generale gli strati più poveri della società. Tra questi però, solo la borghesia aveva qualche margine per influire sull'organizzazione dello Stato.
 
Con la prima [[rivoluzione industriale]], che vide la nascita dell'industria moderna, alla borghesia, intesa come terzo Stato, si affianca un ''quarto Stato'': il [[proletariato]], composto dalle famiglie degli operai che avevano il solo ruolo di forza lavoro.
 
Questo è poco più che un cambio di termini, perché il benessere delle persone del proletariato cambia poco e forse anche in peggio: la fatica in fabbrica poteva essere la stessa, ma l'ambiente di lavoro era verosimilmente meno salubre della campagna. Ciò, tuttavia, portò ugualmente una grande quantità di contadini a impiegarsi nelle fabbriche e ad ingrandire gli ambienti urbani.
 
Fino all'[[XIX secolo|ottocentoOttocento]] quindi per ceto medio si intendeva la borghesia (commercianti, piccoli imprenditori) che si distinguevano proprio dal proletariato.
 
Ad esempio, intorno alla fine del [[XVIII secolo]], sui giornali [[Gran Bretagna|inglesi]] si parla di un ceto medio identificandolo con i [[commercio|commercianti]], [[imprenditore|imprenditori]], [[avvocato|avvocati]] e tutti quei professionisti che rappresentavano ormai il ''motore propulsivo'' del [[capitalismo]] nascente. Inoltre questi raggruppamenti sociali ormai erano in grado di scalzare l'antica [[aristocrazia]] anche dal ruolo di ago di orientamento del sistema [[politico]].