Luigi Filippo di Francia: differenze tra le versioni

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Le reazioni a Parigi al coinvolgimento di Luigi Filippo nel tradimento di Dumouriez segnarono inevitabilmente l'inizio della sfortuna della famiglia Orléans. ''Philippe Égalité'' parlò alla [[Convenzione Nazionale]], condannando il figlio per le sue azioni, giurando che mai lo avrebbe seguito, come aveva fatto [[Lucio Giunio Bruto|Bruto]] nell'antica Roma con suo figlio. Vennero però scoperte delle lettere scritte da Luigi Filippo a suo padre, che vennero lette alla Convenzione. ''Philippe Égalité'' venne posto sotto continua sorveglianza. Poco dopo i [[girondini]] fecero pressione per arrestarlo insieme ai fratelli minori di Luigi Filippo, [[Luigi Carlo, conte di Beaujolais|Luigi Carlo]] e [[Antonio Filippo, duca di Montpensier|Antonio Filippo]]; quest'ultimo aveva servito nell'Armata d'Italia. I tre vennero imprigionati a [[Fort Saint-Jean]] a [[Marsiglia]].
 
Nel frattempo, Luigi Filippo venne costretto a vivere nell'ombra, evitando sia i rivoluzionari repubblicani sia i legittimisti francesi dei centri di ''[[wikt:emigre|émigré]]'' in varie parti d'Europa e nell'esercito austriaco. Dapprima si diresse sotto falso nome verso la [[Svizzera]], dove si incontrò con la contessa di Genlis e sua sorella [[Luisa Maria Adelaide Eugenia d'Orleans|Adelaide]] a [[Schaffhausen|Sciaffusa]]. Da qui i due si spostarono verso [[Zurigo]], dove però venne individuato; le autorità svizzere decretarono che, per salvaguardare la neutralità del loro paese, Luigi Filippo doveva abbandonare la città. I due si recarono dunque a [[Zugo]], dove però Luigi Filippo venne nuovamente scoperto da un gruppo di ''émigrés''.
 
Successivamente il principe, seguito dal suo fedele valletto Badouin, si portò tra le alture delle [[Alpi]] e quindi a [[Basilea]], dove vendette tutto ciò che possedeva ad eccezione dei suoi cavalli. Viaggiando alla stregua di vagabondi, ai due venne persino negata ospitalità in un monastero, poiché i monaci li credevano dei girovaghi. Un'altra volta si svegliò, dopo aver dormito in una capanna, con un moschetto puntato contro da un contadino locale che li credeva dei ladri.