Gio Ponti: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Formazione ===
[[File:Gio Ponti, Chaise Superleggera, 1955.jpg|thumb|La sedia "[[Superleggera (sedia)|Superleggera]]", disegnata da Ponti nel [[1955]] per [[Cassina (azienda)|Cassina]]]]
Gio Ponti si laureò in [[architettura]] presso l'allora Regio Istituto Tecnico Superiore (il futuro [[Politecnico di Milano]]) nel [[1921]], dopo aver sospeso gli studi durante la sua partecipazione alla [[prima guerra mondiale]]. Nello stesso anno si sposò con la nobile Giulia Vimercati, di antica famiglia brianzola, da cui ebbe quattro figli (Lisa, Giovanna, Letizia e Giulio)<ref>{{en}} Housingprototypes [http://housingprototypes.org/project?File_No=ITA20]</ref>.
 
=== Anni venti e trenta ===
Inizialmente, nel [[1921]], aprì uno studio assieme gli architetti [[Mino Fiocchi]] ed [[Emilio Lancia]] ([[1926]]-[[1933]]), per poi passare alla collaborazione con gli ingegneri Antonio Fornaroli ed Eugenio Soncini ([[1933]]-[[1945]]). Nel [[1923]] partecipò alla I [[Biennale delle arti decorative]] tenutasi all'[[ISIA (Monza)|ISIA]] di Monza e successivamente fu coinvolto nella organizzazione delle varie [[Triennale di Milano|Triennali]], sia a [[Monza]] che a [[Milano]].
 
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Nel [[1937]] incaricò [[Giuseppe Cesetti]] di eseguire un pavimento in ceramica di vaste dimensioni, esposto alla [[Expo 1937|Mostra Universale di Parigi]], in una sala dove ci sono anche le opere di [[Gino Severini]] e [[Massimo Campigli]].
 
=== Anni quaranta e cinquanta ===
Nel [[1941]] fonda la rivista ''Stile''<ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/10/23/gio-ponti-sette-anni-con-stile.html</ref>, la cui pubblicazione termina nel [[1947]]<ref name="samha207.unipr.it">http://samha207.unipr.it/samirafe/loadcard.do?id_card=22380&force=1</ref>.
 
Nel [[1951]], si unì allo studio insieme a Fornaroli, l'architetto [[Alberto Rosselli (architetto)|Alberto Rosselli]]<ref>{{cita web |url=http://www.ordinearchitettisavona.it/files/eventi/gio_ponti.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=11 gennaio 2017 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170113142610/http://www.ordinearchitettisavona.it/files/eventi/gio_ponti.pdf |dataarchivio=13 gennaio 2017 }}</ref>. Nel [[1952]] costituisce con l’architetto Alberto Rosselli lo studio Ponti-Fornaroli-Rosselli<ref name="samha207.unipr.it"/>. Qui iniziò il periodo di più intensa e feconda attività sia nell'architettura che nel design, abbandonando i frequenti riallacci al passato neoclassico e puntando su idee più innovative. Appartiene a questo periodo la costruzione, a [[Forlì]], su incarico di [[Aldo Garzanti]], del complesso che comprende sia l'[[Hotel della Città et de la Ville]], sia il Centro Studi Fondazione Livio e Maria Garzanti. L'edificio, progettato nel [[1953]] e terminato nel [[1957]], si segnala per i suoi spioventi invertiti, le finestre esagonali, gli spazi aperti e il respiro fra i corpi<ref>{{en}} design museum [http://design.designmuseum.org/design/gio-ponti] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151107005927/http://design.designmuseum.org/design/gio-ponti |date=7 novembre 2015 }}</ref>.
 
=== Anni sessanta e settanta ===
Fra il [[1966]] ed il [[1968]] collaborò con l'impresa di produzione Ceramica Franco Pozzi di [[Gallarate]]{{cn}}.