Battaglia di Dogali: differenze tra le versioni

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== La battaglia ==
La mattina del 26 gennaio 1887 partirono i rifornimenti di generi alimentari, munizioni e venne inviata anche una colonna di rinforzo, formata da 548 soldati, comandata dal [[tenente colonnello]] [[Tommaso De Cristoforis]]. La colonna era composta di una compagnia del 15° fanteria (2° batt. fant. Africa), di una compagnia del 16° Fanteria (3° batt. fant. Africa), di una compagnia del 41° Fanteria (1° batt. fant. Africa), dei drappelli del 6° e 7° Fanteria giunti da pochi giorni dall'Italia, e di una sezionemitragliere, comandata dal [[capitano d'artiglieria]] [[Carlo Michelini di San Martino]]. La colonna fu però avvistata da alcuni guerrieri etiopici vicino alla località di [[Dogali]]. Ras Alula, generale abissino e signore di [[Asmara]]<ref name=caulk />, invece di riprendere l'attacco del forte di Saati decise di assaltare la colonna in movimento. Nella stessa mattina la colonna fu attaccata da circa 700015000 abissini. Gli italiani ripiegarono su una collinetta che si affacciava sulla valle e resistettero fin quando non terminarono le munizioni e a quel punto si arrangiarono come meglio poterono. Dopo quattro ore di combattimenti la colonna fu completamente travolta con lo stesso De Cristoforis che perì sotto le lance abissine. Tra i testimoni oculari della battaglia vi fu il dottor Salimbeni che, fatto prigioniero dagli etiopi, fu poi costretto a curare i feriti abissini senza potersi occupare di quelli italiani<ref>{{Cita web|url=http://it.cultura.storia.militare.narkive.com/hjzBz2z1/battaglia-di-dogali|titolo=Battaglia di Dogali|sito=it.cultura.storia.militare.narkive.com|accesso=2017-12-17}}</ref>.
 
Successivamente fu mandata una nuova colonna in aiuto a De Cristoforis che tuttavia arrivò a battaglia conclusa, trovando solo qualche ferito superstite. Da parte italiana vi furono ben 430 morti di cui 23 ufficiali<ref name="Bellavita46"/>, mentre gli etiopi ebbero qualche migliaio di morti. L'unico ufficiale rimasto vivo fu [[Carlo Michelini di San Martino]] che si svegliò sotto una pila di cadaveri di soldati italiani. Anche lui, come gli altri corpi accatastati, riportava una ferita da lancia all'altezza del cuore che gli abissini infliggevano agli italiani per assicurarsi fossero morti. Michelini morì anni dopo a conseguenza di quella ferita. E' seppellito a [[Torino]] nel Sacrario dei Caduti nella Prima Guerra Mondiale presso [[chiesa della Gran Madre di Dio]]
 
=== Ordine di battaglia italiano ===
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** 9ª [[Compagnia (unità militare)|Compagnia]]/[[41º Reggimento fanteria "Modena"]]
** 11ª Compagnia/[[15º Reggimento fanteria "Savona"]]
** 20ª Compagnia/41º Reggimento fanteria "Modena"
** una compagnia di formazione
*** un [[plotone]]/[[6º Reggimento fanteria "Aosta"]]